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JPY all’interno di fasce dopo la BoJ, richiesta di NZD

Pubblicato 11.03.2014, 10:08
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Stanotte la BoJ ha mantenuto invariata la sua politica monetaria; l’obiettivo per la base monetaria rimane a 270 mila miliardi di yen, il ritmo di aumento annuale a 60-70 mila miliardi di yen. Secondo la Bank of Japan (BoJ), l’economia giapponese continua a riprendersi a un ritmo moderato; si rileva la ripresa delle spese di capitale, mentre le previsioni sulle esportazioni sono state riviste al ribasso. Kuroda ha detto che le condizioni climatiche negli Usa e il Capodanno lunare pesano sulle esportazioni. I cross con lo JPY non si sono mossi granché a Tokio. L’USD/JPY è oscillato nella stretta fascia compresa fra 103,20/43. Il sentiment è positivo, s’intravedono supporti sopra 103,01/19 (media mobile a 50 giorni e base della nuvola oraria di Ichimoku). La prima serie di offerte rimane in zona 103,50/75, al momento il rallentamento delle esportazioni rappresenta una fonte di grande preoccupazione. L’EUR/JPY passa di mano vicino al massimo del canale di trend rialzista di febbraio (143,50), il momentum infragiornaliero è stato frenato dai commenti di Kuroda.

In Nuova Zelanda, anche se le vendite di abitazioni sono calate a un ritmo più veloce, pari al -7,6% a febbraio (rispetto al -4,3% di un mese fa), il prezzo delle case è salito del 2,1% (a fronte del -2,1% precedente). Mercoledì ci sarà la riunione della RBNZ, che dovrebbe procedere a un rialzo del tasso, dal 2,50% al 2,75%, soprattutto alla luce dell’inflazione indesiderata nel mercato immobiliare. La coppia NZD/USD stanotte ha compiuto un rally a 0,8506; i livelli tecnici e i fondamentali puntano a un ulteriore rialzo; la resistenza chiave si trova a 0,8544 (massimo 22 ottobre 2013), seguita da 0,8676 (massimo del 2013). La coppia AUD/NZD testa il nostro supporto a 1,0628. L’impostazione è nettamente negativa in vista della riunione di mercoledì della RBNZ; il supporto chiave si trova a 1,0493 (minimo di gennaio).

Il rapporto NAB ha rilevato un deterioramento della fiducia e delle condizioni delle imprese australiane a febbraio. La coppia AUD/USD si è brevemente indebolita ma poi è rimbalzata da 0,9010. Il momentum tendenziale rimane marginalmente rialzista e dovrebbe tenere, in caso di chiusura giornaliera superiore alla media mobile a 21 giorni (attualmente a 0,9006). È rientrata in gioco l’ex resistenza a 0,9080 (61,8% di Fibonacci sul calo in atto da novembre 2013 a gennaio 2014). L’AUD/USD rimarrà all’interno di fasce fino ai dati sul lavoro di giovedì. Le scommesse per le opzioni in scadenza giovedì propendono al rialzo sopra 0,9050.

Il mancato superamento di 1,3900 ha innescato una correzione di breve termine sull’EUR/USD. La coppia è stata venduta sotto 1,3850 all’apertura dei mercati in Europa. Il dato riferito alla bilancia delle partite correnti tedesca, superiore alle attese, non è stato d’aiuto. Dal punto di vista tecnico, l’EUR/USD rimane al centro del canale di trend rialzista di febbraio. Il complesso EUR dovrebbe continuare a trovare supporto grazie all’interesse per asset dell’Eurozona (soprattutto i bond dei paesi periferici di Eurolandia e l’azionario sono richiesti per effetto della vendita di asset dei mercati emergenti). Ora l’EUR/GBP trova supporto alla media mobile a 100 giorni (attualmente a 0,83283). Sopra 0,83000 si susseguono gli ordini d’acquisto per le opzioni. L’inclinazione è al rialzo, il consolidamento dei guadagni dovrebbe mantenere i livelli all’interno di fasce per le prossime sedute contro GBP e USD.

Ieri la coppia GBP/USD ha infranto la base del canale di trend rialzista di febbraio e viene scambiata sotto 1,6668, ex 100,00% di Fibonacci e media mobile a 21 giorni. Il MACD (a 12-26 giorni) è entrato in territorio negativo. Stamattina il dato sulla produzione industriale sarà decisivo, un’eventuale sorpresa negativa dovrebbe intensificare le pressioni a vendere. Il prossimo supporto entra in gioco a 1,6585 (minimo 24 febbraio), seguito da 1,6540 (media mobile a 50 giorni).

Oggi l’attenzione sarà puntata su: tasso di disoccupazione e IPC m/m e a/a di febbraio in Svezia; costo del lavoro (finale) t/t e a/a riferito al quarto trimestre, bilancia commerciale, esportazioni e importazioni m/m di gennaio in Germania; produzione industriale quarto trimestre in Svizzera; produzione industriale e manifatturiera di gennaio nel Regno Unito; indice NFIB sull’ottimismo delle piccole imprese di febbraio, rapporto JOLT sulle posizioni aperte di gennaio, scorte e vendite all’ingrosso m/m di gennaio negli Stati Uniti; stima PIL di febbraio del NIESR nel Regno Unito.

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