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Kiwi ancora in calo dopo la RBNZ, yen più debole

Pubblicato 11.09.2014, 11:25
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Market Brief

Come previsto, la RBNZ ha mantenuto invariato il suo tasso ufficiale al 3,50% e ha accennato a un’ulteriore pausa nel restringimento della politica monetaria. Si è ripetuto che l’NZD continua a essere storicamente forte, a livelli ingiustificati e insostenibili. La crescita dovrebbe rimanere moderata, per effetto della politica più restrittiva e dell’apatia dei mercati delle materie prime. Gli operatori continuano a prevedere un ulteriore rialzo del tasso per la prima metà del 2015, poiché la RBNZ ha detto che il “tasso neutrale” si aggira intorno al 4,5%. Dopo l’annuncio della RBNZ, la coppia NZD/USD è scesa ulteriormente, a quota 0,8178. Il momentum tendenziale ribassista si sta rafforzando, si stanno formando barriere consistenti a 0,8225+. Il supporto chiave si trova a 0,8052 (minimo 4 febbraio), livello a cui andrebbero in fumo i guadagni del 2014. Le pressioni a vendere sul kiwi dovrebbero rimanere con l’avvicinarsi delle elezioni nazionali del 20 settembre, che potrebbero generare nuove sfide per la RBNZ (obiettivo deficit partite correnti e contributi pensionistici come strumenti aggiuntivi di politica monetaria). L’AUD/NZD è rimbalzato a 1,1227, c’è spazio per un ulteriore rialzo finché terrà il supporto costituito dalla media mobile a 21 giorni (1,1132).

L’AUD ha cambiato posizione e ha fatto registrare i guadagni maggiori nei confronti dell’USD dall’inizio di seduta a Sydney. Le cifre sorprendenti riferite all’occupazione hanno innescato diffuse coperture di corti nel complesso AUD. Ad agosto l’economia australiana ha creato 121.000 nuovi posti di lavoro (14,3K a tempo pieno e 106,7K a tempo parziale), rispetto ai 15K previsti (-0,3K precedenti). Il tasso di disoccupazione è sceso dal 6,4% al 6,1% ed è migliorato quello di partecipazione, salito dal 64,8% al 65,2%. L’AUD/USD ha compiuto un rally fino a 0,9218, anche se sembra avere difficoltà a mantenersi sulla media mobile a 200 giorni, per l’asimmetria nei posti a tempo pieno e parziale. Gli indicatori di trend e momentum rimangono nettamente ribassisti, la prossima area di supporto s’intravede a 0,9000/0,9079 (esercizio delle opzioni / 38,2% di Fibonacci). L’EUR/AUD è stato scambiato sotto la media mobile a 21 giorni. La chiusura di ieri sotto 1,41500 genera incertezza rispetto al trend rialzista.

Lo yen si è indebolito ulteriormente, perché, durante il suo incontro con il primo ministro Abe, il governatore della BoJ Kuroda si è impegnato ad aggiungere nuovi stimoli in caso di necessità. L’EUR/JPY ha superato quota 107,00 all’apertura dei mercati in Europa. Si prevedono offerte da parte degli esportatori giapponesi sopra 107,00, ma il sentiment rimane nettamente rialzista. I solidi ordini per le opzioni a 105,50/106,00 dovrebbero frenare i tentativi al ribasso. L’EUR/JPY testa il massimo della nuvola giornaliera di Ichimoku (137,41/138,13). Si osserva un’altra resistenza prima di 138,50 (media mobile a 100 giorni e 50,0% di Fibonacci sul rally di novembre-dicembre 2013).

L’EUR/USD consolida la debolezza a 1,2897/1,2925. In assenza di novità, altre coperture di corti probabilmente bilanceranno le pressioni a vendere sull’EUR. La coppia GBP/USD ha recuperato, riportandosi sui livelli d’inizio settimana (1,6230), dopo che, stando a un nuovo sondaggio, la maggioranza degli scozzesi voterà contro l’indipendenza. Il tentativo della coppia EUR/GBP di ieri ha innescato una correzione consistente. La coppia è stata venduta scendendo sotto la media mobile a 21 giorni (0,79746). A livello tecnico, l’estensione e il consolidamento a 0,79350/500 (pivot MACD / media mobile a 50 giorni) dovrebbero far rientrare i livelli tecnici in zona ribassista. Scegliamo tuttavia di rimanere defilati perché il complesso GBP è troppo sensibile a notizie/speculazioni/sondaggi sul voto scozzese (18 settembre) e la prevedibilità è limitata.

Oggi la BCE pubblicherà il suo Rapporto Mensile. Il calendario economico odierno prevede la pubblicazione di: IPC (definitivo) m/m e a/a di agosto in Germania, Francia e Svezia; tasso di disoccupazione di agosto in Svezia; indice m/m dei prezzi delle nuove abitazioni di luglio in Canada; richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione, aggiornate rispettivamente al 6 settembre e al 30 agosto, e dichiarazione mensile sul budget di agosto negli Stati Uniti.

Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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