L'economia respira grazie al rimbalzo del petrolio
La scorsa settimana, il dato di Gennaio sull'attività economica ha mostrato un 2.33% su base mensile, inferiore al 2.56% di Dicembre. Ciò conferma le attuali difficoltà dell'economia messicana, molto dipendente da Stati Uniti ed esportazioni di petrolio. Il crollo di quest'ultimo sta ancora facendo sentire i suoi effetti, anche se il rimbalzo delle sue settimane lascia ben sperare.
Marcatura stretta sulla Fed
Il problema del Messico è che la sua banca centrale ha bisogno di seguire fedelmente la politica monetaria della Fed, per evitare flussi in uscita in caso di un ridotto differenziale tra i tassi. Nel 2015, la banca centrale Messicana ha modificato le date relative alle decisioni sui tassi successivamente ai meeting del FOMC, proprio con l'obiettivo di reagire immediatamente alle eventuali azioni della Fed. In altre parole, Banxico vuole assicurarsi di poter rispondere in caso di rialzi dei tassi di interesse.
Prezzo del petrolio ancora troppo basso
In caso di rialzo dei tassi, l'economia messicana ne soffrirebbe in maniera significativa. Infatti, gli scarsi investimenti in particolare nel settore del petrolio impediscono una crescita sostenuta. Inoltre, l'estrazione del petrolio messicano è costosa ed il prezzo di breakeven è ancora ben superiore all'attuale prezzo di mercato.
Inoltre, le scarse infrastrutture indicano che il paese non è in grado di competere nel mercato del petrolio. Nonostante ciò, vi è la probabilità che nell'anno in corso non ci saranno ulteriori rialzi dei tassi negli Stati Uniti.
La Federal Reserve si sta mostrando molto accomodante, anche se ciò purtroppo per il Messico dovrebbe causare un ulteriore indebolimento del tasso di cambio USDMXN. Di conseguenza, il tasso di crescita messicano (GDP) sembra destinato a rimanere sotto una costante pressione ribassista.