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La banca centrale russa lascerà inalterato il tasso di riferimento

Pubblicato 11.09.2015, 13:22
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Forex News and Events

Decisione russa sul tasso (di Yann Quelenn)

Oggi si riunirà la Banca Centrale di Russia, che probabilmente deciderà di mantenere inalterato il tasso di riferimento all’11%. I banchieri sono preoccupati per il livello, ancora molto elevato, dell’indice sui prezzi al consumo, pari al 15,8% su base annua. Per il momento, l’inflazione non mostra chiari segnali di un trend al ribasso e la banca centrale attenderà ulteriori dati sull’inflazione prima di proseguire con il ciclo di allentamento. La Russia non ha molto spazio di manovra, l’inflazione elevata e la crescita negativa non permettono modifiche ai tassi d’interesse. Il PIL annualizzato riferito al secondo trimestre si è attestato a un preoccupante -4,6%.

L’inflazione viene alimentata dall’indebolimento della valuta russa. La coppia USD/RUB attualmente passa di mano intorno a 67 rubli per dollaro, ciò porta sicuramente inflazione in Russia perché aumenta il costo dei prodotti importati. Inoltre, la Russia soffre a causa dei persistenti prezzi bassi del petrolio. La sovrapproduzione dell’OPEC e il timore che l’Iran inondi il mercato pesano sui prezzi. Ciò nonostante, riteniamo che la Russia fosse consapevole di queste problematiche ancor prima che emergessero. L’accordo firmato nel 2014 con la Cina per bypassare il dollaro USA è stato chiaramente un primo segnale. Nel giro di un anno, la coppia USD/RUB è quasi raddoppiata. È sicuramente in corso una guerra delle valute.

Operatività di fascia per l’EUR/USD in vista della decisione della Fed (di Peter Rosenstreich)

Chi opera sul forex dovrebbe evitare il clamore attorno alla “tempistica” del rialzo della Fed e giocare sulla fascia dell’EUR/USD. La riunione di politica monetaria del 16-17 settembre della Fed è diventata il principale catalizzatore dei prezzi sul forex. Tuttavia, questo dibattito senza vincitori continua a concentrarsi su un rialzo del tasso a settembre o dicembre. Il sentiment dei consumatori misurato dall’Università del Michigan in uscita oggi dovrebbe scendere marginalmente, da 91,9 a 91,1 punti, ma le conseguenze di un esito simile sulla più ampia discussione sulla politica monetaria dovrebbero essere limitate. Poiché da qui a giovedì non sarà annunciata una soluzione ottimale e visto che il dibattito appare equilibrato, i movimenti direzionali dell’USD dovrebbero essere contenuti. La Fed ha affermato che le condizioni per il primo rialzo dei tassi dopo 9 anni dipendono principalmente dal mercato del lavoro e dalle aspettative d’inflazione. Poiché la disoccupazione è scesa al 5,1% e il mercato del lavoro ha creato costantemente 200 mila posti di lavoro (con un lieve calo ad agosto, con 173 mila unità), gran parte degli osservatori tende a sostenere che si è raggiunta la piena occupazione. Tuttavia, il barometro preferito dalla Fed per monitorare l’inflazione, il PCE a/a, continua a indebolirsi e a luglio è scivolato all’1,2%. Evidentemente, l’inflazione è molto lontana dall’obiettivo del 2% fissato dalla Fed, e ciò giustificherebbe la decisione della banca centrale di aspettare. Inoltre, la debolezza della Cina e il calo dei prezzi del petrolio fanno aumentare i rischi disinflazionistici. I futures sui fondi federali puntano a un rialzo a dicembre, anche se settembre rimane indubbiamente un’opzione probabile. Potenzialmente, ciò che conterà maggiormente sarà l’effetto non quantificabile che avrà sui membri della Fed la volatilità cinese e il suo impatto sulla crescita globale. In assenza di indicazioni chiare sulla tempistica, l’EUR/USD rimbalzerà intorno alla fascia attuale. La resistenza di fascia a 1,1365 dovrebbe frenare il rialzo, mentre la base a 1,1087 dovrebbe fungere da supporto.

The Risk Today

Yann Quelenn

EURUSD L’EUR/USD è in fase di ascesa. La resistenza oraria giace a 1,1332 (massimo 01/09/2015), una resistenza più forte è costituita da 1,1714 (massimo 24/08/2015). Il supporto stazione a 1,1017 (minimo 18/08/2015). In un’ottica di più lungo termine, il triangolo simmetrico del 2010-2014 favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, consideriamo i recenti movimenti laterali come una pausa nel trend discendente di fondo. Si osservano supporti chiave a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e a 1,000 (supporto psicologico). Abbiamo infranto la resistenza a 1,1534 (massimo di reazione del 03/02/2015).

GBPUSD La coppia GBP/USD è in fase di consolidamento. La resistenza oraria a 1,5443 (massimo 28/08/2015) è stata infranta. Resistenza a 1,5509 oraria (27.08.2015 è in gioco). Tuttavia riteniamo che il 61,8% sul ritracciamento di Fibonacci a 1,5087 sia il bersaglio nel medio termine. Restiamo ribassisti sulla coppia. In un’ottica a più lungo termine, la struttura tecnica si presenta come un minimo di recupero il cui massimo potenziale al rialzo è dato dalla forte resistenza a 1,6189 (61% del ritracciamento di Fibonacci).

USDJPY L’USD/JPY opera in entrambe le direzioni. Il supporto orario giace a 118,61 (minimo 04/09/2014). Un supporto più robusto staziona a 116,18 (minimo 24/08/2015). La resistenza oraria può ubicarsi a 121,75 (massimo 28/08/2015). Favoriamo una propensione rialzista di lungo termine finché reggerà il forte supporto a 115,57 (minimo 16/12/2014). Propendiamo per un aumento graduale verso la forte resistenza a 135,15 (massimo 01/02/2002). Si osserva un supporto chiave a 118,18 (minimo 16/02/2015).

USDCHF L’USD/CHF è in fase di consolidamento oltre 0,9799. Il supporto orario è costituito da 0,9513 (minimo 27/08/2015). Nel brevissimo termine, la coppia sta facendo segnare massimi più elevati. In un’ottica di lungo termine, la coppia ha sfondato la resistenza a 0,9448, lasciando presagire la fine del trend ribassista. Ciò ristabilisce il trend rialzista. Il supporto chiave giace a 0,8986 (minimo 30/01/2015).

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