La coppia USD/INR è salita a 72,49 sulla notizia inaspettata delle dimissioni di Urjit Patel, il governatore della banca centrale indiana (RBI). Patel ha detto che la decisione è dovuta a ragioni personali ma è chiaro che il motivo vero è la frizione fra la RBI e il governo. È stato nominato un sostituto temporaneo finché non ce ne sarà uno permanente. È prevedibile che l’USD/INR testi di nuovo quota 70.
Per gli investitori, gli avvicendamenti nello staff della RBI sono meno preoccupanti dell’indipendenza della banca. Alla luce delle prospettive sulla crescita in mutamento, la credibilità dei banchieri è cruciale. C’è stato qualche miglioramento per l’INR, infatti i rendimenti dei bond locali hanno ritracciato con un rialzo di 10-15 punti base. Gli indizi più importanti arriveranno comunque il 14 dicembre, dalla riunione del consiglio direttivo della RBI. L’attuale impostazione accomodante della RBI non favorisce gli investimenti nell’INR. I mercati prevedono una crescita più debole in India nella prima metà del 2019, con un calo dell’inflazione e un probabile taglio del tasso nel T3.