Market Brief
La settimana si apre con l'escalation delle tensioni in Ucraina, il diffuso
rialzo dell'USD e gli sforzi della BCE volti a frenare la forza dell'EUR.
Stanotte il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è incontrato per
una riunione di emergenza. Il rublo ha aperto la seduta in ribasso e,
mentre scriviamo, cede più dell'1% contro l'USD. La coppia XAU/USD ha
compiuto un rally fino a 1.330 USD grazie alla discreta domanda di beni
rifugio.
Il complesso EUR ha aperto la settimana in gap dopo che i funzionari della
BCE hanno parlato di piani concreti di allentamento quantitativo (QE) per
fermare il rally indesiderato dell'EUR. Il presidente della BCE Draghi ha
detto che un rafforzamento dell'EUR innescherà una politica monetaria più
accomodante (fonte: MNI) e che tassi d'interesse bassi potrebbe avere degli
effetti sulla stabilità finanziaria. Noyer e Coeure (BCE) hanno fatto
commenti simili. L'EUR/USD ha aperto la settimana a 1,3843 (chiusura di
venerdì: 1,3885), l'EUR/JPY a 140,71 (chiusura di venerdì: 141,13).
L'EUR/GBP è stato venduto rapidamente, scendendo sotto la media mobile a 50
giorni (0,82838). Permane il rischio legato agli eventi per l'EUR.
Nel Regno Unito, l'indice sui prezzi delle abitazioni Rightmove riferito ad
aprile è cresciuto a un ritmo più rapido, pari al 7,3% a/a (rispetto al
6,8% di un mese fa). La coppia GBP/USD è rimbalzata da 1,6706. Gli
indicatori di trend e momentum rimangono in territorio positivo, ma
l'entusiasmo è limitato in vista della pubblicazione dell'IPC di martedì.
Le attese del mercato sono deboli. La prima linea di supporto è costituita
dalle medie mobili a 21 e 50 giorni (rispettivamente 1,6624/16). Sul lato
ascendente, la resistenza chiave corrisponde al massimo dell'anno a 1,6823
(17 febbraio). L'EUR/GBP è sceso sotto la media mobile a 50 giorni a inizio
seduta, soprattutto per effetto delle vendite globali di EUR. I livelli
tecnici rimangono ribassisti, la coppia continua a essere offerta sotto la
media mobile a 21 giorni (0,83060).
L'USD/JPY ha consolidato la debolezza a 101,42/72 a Tokyo. Gli indicatori
di trend e momentum sono negativi perché alla riunione della scorsa
settimana la BoJ non è intervenuta con nuovi stimoli. Circolano voci
secondo cui al primo ministro Abe non sarebbe piaciuta la decisione della
BoJ. Il sentiment rimane pesante nei cross con lo JPY. L'USD/JPY passa di
mano sotto la copertura della nuvola giornaliera di Ichimoku
(102,37/103,10), altre offerte per le opzioni sono in attesa di essere
attivate sotto 101,00. Il supporto chiave è 100,76 (massimo 2014).
L'EUR/JPY trova resistenza alla media mobile a 21 giorni (141,45).
Considerando l'intensificarsi delle reazioni contro la forza dell'EUR,
prevediamo un rialzo limitato.
Apertura di settimana piatta per l'AUD. Gli indicatori di trend e momentum
rimangono decisamente rialzisti, la prossima resistenza chiave si trova a
0,9499/0,9500 (76,4% di Fibonacci sulla flessione da novembre 2013 a
gennaio 2014 e livello psicologico). Le scommesse per le opzioni si
mescolano in area 0,9370/0,9425 con inclinazione al rialzo. L'AUD/NZD
consolida i guadagni nella zona di consolidamento rialzista. Gli ordini per
le opzioni favoriscono il rialzo per la settimana entrante, sebbene la
divergenza fra RBA e RBNZ favorisca il kiwi (NZD).
Per gli operatori la settimana si apre con l'IPC (definitivo) m/m e a/a di
marzo in Italia, la produzione industriale m/m e a/a di febbraio
nell'Eurozona, le vendite al dettaglio m/m di marzo negli Stati Uniti,
l'indice Teranet/National Bank sui prezzi delle abitazioni m/m e a/a in
Canada e le scorte delle imprese di febbraio negli Stati Uniti.