Market Brief
Oggi, all’apertura dei mercati europei, la BNS ha introdotto il tasso d’interesse negativo (-0,25%) sui depositi a vista in scia alle continue pressioni sulla soglia dell’EUR/CHF a 1,20; la banca ha aggiunto di essere pronta a ulteriori misure in caso di necessità. L’EUR/CHF si è impennato a 1,20974 dopo l’annuncio. A nostro avviso, l’intervento allenterà temporaneamente le pressioni a vendere sull’EUR/CHF, anche se saranno sicuramente necessari altri interventi per difendere la soglia, se la BCE procederà a un vero e proprio QE nel primo trimestre del 2015. L’USD/CHF ha toccato un nuovo massimo dell’anno pari a 0,9848. Il MACD dovrebbe entrare in zona rialzista in caso di chiusura giornaliera superiore a 0,9810, sviluppo che suggerirebbe un’estensione del trend rialzista in atto da ottobre a dicembre.
Come previsto, il FOMC ha rimosso il passaggio “periodo di tempo considerevole”, pur mantenendo un’impostazione prudente rispetto alla tempistica del primo rialzo del tasso sui fondi federali (FF). La presidente del FOMC Yellen ha detto che “il comitato considera improbabile un inizio del processo di normalizzazione per lo meno nelle prossime due riunioni”, concedendosi quindi la flessibilità necessaria prima di prendere decisioni di fretta. Dopo l’annuncio del FOMC, le piazze azionarie asiatiche si sono mosse in territorio positivo. I rendimenti dei decennali USA non si sono mossi granché, rimanendo comunque sotto il 2,15% in Asia.
L’EUR/USD è sceso a 1,2321 dopo il FOMC e a 1,2278 dopo la BNS. Il trend positivo ha subito un colpo netto nelle ultime due sedute. Le barriere per le opzioni in scadenza oggi si susseguono sotto 1,2300, una chiusura inferiore a 1,2242/47 (pivot MACD e minimo 8 dicembre) dovrebbe confermare una nuova ondata di vendite di EUR. L’EUR/GBP è sceso di nuovo sotto 0,79000. La prima linea di supporto giace a 0,78325 (base ascendente da ottobre a dicembre).
I cross con lo JPY hanno trovato ordini d’acquisto migliori a Tokio, dopo che il GPIF e altri fondi pensioni pubblici hanno annunciato vendite nette di JGB per un ammontare pari a 2,8 mila miliardi di yen e l’acquisto di 600,5 miliardi di yen in azioni e di 2,2 mila miliardi di yen in titoli stranieri. L’USD/JPY è salito a 119,01. Il sentiment rimane incerto, ci sono tentativi di superare la linea di conversione di Ichimoku (118,71). Le scommesse per le opzioni sono favorevoli sopra 117,55.
Dopo il FOMC, la coppia GBP/USD è scesa a 1,5541 (nuovo minimo dell’anno), non essendo riuscita ad acquisire slancio dopo l’indebolimento dell’IPC (1,0%), il lieve deterioramento del tasso di disoccupazione (6%) e i verbali della BoE. A novembre le vendite al dettaglio nel Regno Unito, il dato sarà pubblicato oggi, dovrebbero essersi indebolite, sviluppo che potrebbe rappresentare il colpo definitivo per spingere il cable di nuovo all’interno dell’ampio mercato orso. Le barriere per le opzioni in scadenza oggi si susseguono sotto 1,5615/40.
Altrove, la volatilità implicita a un mese dell’USD/RUB è salita al 67,80%, la coppia è scesa di nuovo a 58,1249 in attesa della conferenza stampa del presidente Putin di oggi.
Oggi gli operatori si concentreranno su: bilancia commerciale, esportazioni e importazioni m/m di novembre in Svizzera; fiducia dei consumatori e del manifatturiero in Svezia; indici IFO su clima delle aziende, valutazione attuale e previsioni di dicembre in Germania; vendite al dettaglio m/m e a/a di novembre nel Regno Unito; produzione del settore costruzioni m/m e a/a di ottobre nell’Eurozona; saldo delle partite correnti di ottobre in Italia; richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione, aggiornate rispettivamente al 13 e al 6 dicembre, PMI (preliminare) servizi e composito di dicembre, prospettive delle aziende della Fed di Philadelphia di dicembre e indice predittivo di novembre negli USA.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd