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La debolezza delle stime sull’inflazione spinge la domanda di EUR, AUD p

Pubblicato 30.06.2014, 15:15

Forex News and Events
I mercati valutari entrano in una settimana ricca di eventi: le cifre sul PIL canadese (lunedì), la decisione di politica monetaria della RBA (martedì), il rapporto ADP sull’occupazione (mercoledì), il dato NFP, il tasso di disoccupazione negli USA (giovedì), la riunione della BCE e la conferenza stampa mensile di Draghi (giovedì) sono gli eventi principali da monitorare questa settimana. Le stime sull’inflazione nell’Eurozona di giugno, pubblicate stamattina, sono risultate deboli come da attese. L’EUR/USD ha esteso i guadagni salendo ai massimi da tre settimane, segnalando che gli operatori potrebbero tornare a scommettere su elevati tassi d’interesse reali nell’euro (a causa dell’inflazione contenuta nell’Eurozona).

L’euro apre la settimana mettendo il turbo
Venerdì l’EUR/USD ha fatto registrare la chiusura più alta dalla riunione della BCE del 5 giugno, gli operatori europei hanno cavalcato il trend positivo già dall’avvio di seduta, nonostante la debolezza dei dati sulle vendite al dettaglio in Germania. Successivamente, le deboli stime sull’inflazione di giugno (stima IPC a/a allo 0,5%, IPC di fondo a/a allo 0,8%) hanno fatto lievitare la coppia ai massimi da tre settimane.
Ciò nonostante, l’EUR/USD rimane nella fascia compresa fra le medie mobili a 21 e 200 giorni (1,3598/1,3674), i rally saranno frenati probabilmente dalla zona di resistenza a 1,3774/77 (livelli raggiunti dopo la riunione della BCE del 5 giugno) prima della riunione della BCE in programma per giovedì 3 luglio. Questa settimana non prevediamo modifiche dalla BCE. Gli indicatori di trend e momentum sono nettamente positivi sul grafico dell’EUR/USD. Ci troviamo a un importante punto di pivot. Se, dopo la riunione della BCE, gli scambi faranno salire in modo sostenibile l’EUR/USD sopra la media mobile a 200 giorni, ciò segnalerà che la debolezza generata dal pacchetto di stimoli aggiuntivi della BCE (annunciati il 5 giugno) è stato elaborato interamente e che gli operatori troveranno di nuovo motivazioni nei tassi reali elevati dell’EUR, cercando così opportunità di balzare sui movimenti al rialzo dell’EUR.
Prosegue la correzione dell’EUR/GBP. S’intravede una resistenza di breve termine a 0,80400 (media mobile a 21 giorni e massimo del trend rialzista correttivo di giugno) e poi a 0,81000 (esercizio delle opzioni). Ricordiamo che la nostra impostazione di lungo periodo rimane ribassista.

La RBA annuncia la sua decisione
Il primo luglio si svolgerà la riunione della RBA, che dovrebbe mantenere l’obiettivo del tasso di cassa invariato al minimo storico pari al 2,50%. Forse il governatore Stevens ripeterà l’importanza di “un lungo periodo di tassi stabili e bassi”, rinnovando la sua impostazione accomodante. Il comunicato che accompagnerà la decisione sarà importante; cercheremo di approfondire la nostra lettura di ciò che la RBA si aspetta in futuro, in uno scenario caratterizzato da un budget ristretto e dal ritmo sommesso della trasformazione strutturale dal settore minerario a quello immobiliare. Stevens farà sicuramente accenno ai tassi d’interesse dell’AUD sfavorevolmente alti, a svantaggio di riforme economiche e ripresa dell’economia. In effetti, gli ultimi passi verso il consolidamento fiscale (spesa pubblica più bassa e tasse più alte) scoraggiano sicuramente gli acquirenti di case e quindi limitano l’espansione del settore delle costruzioni. D’altro canto, il membro del consiglio Edwards RBA ha fiducia nella ripresa del Giappone, che dovrebbe frenare il calo degli investimenti nel settore minerario australiano.
I rendimenti dei decennali del governo australiano hanno toccato i minimi da giugno 2013, perché aumentano le speculazioni su tassi più bassi dalla RBA prima della fine dell’anno. Lo spread fra i rendimenti dei titoli decennali australiani e americani è sceso all’1,0205% (minimi del 2013), mentre lo spread fra i decennali di Nuova Zelanda e Australia ha raggiunto i massimi da 10 anni a causa della forte divergenza fra RBA e RBNZ.
In questo lunedì l’AUD/USD testa ordini a 0,9400, gli indicatori di trend e momentum sono totalmente piatti. La riunione della RBA definirà la nuova direzionalità di breve termine. Un eventuale accenno a tassi più bassi dovrebbe far scendere l’AUD/USD sotto la sua media mobile a 21 giorni (0,9370), che funge da supporto dal 5 giugno. Sul lato ascendente, permane una solida resistenza in area 0,9445/61.
L’AUD/NZD continua a trovare offerte prima di 1,0789/1,0800 (media mobile a 100 giorni / esercizio delle opzioni). L’impostazione è decisamente ribassista, una rottura decisa sotto il supporto costituito dal doppio minimo segnato il 26/27 giugno (1,0709/13) sposterà l’attenzione più giù, verso 1,0649 (minimo 6 maggio), 1,0540 (supporto di marzo) e 1,0493 (minimo dell’anno).

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The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD continua a muoversi all'interno del massimo della fascia orizzontale definita da 1,3503 e da 1,3677. Monitorate il test della resistenza oraria a 1,3644/1,3651. Un supporto orario staziona a 1,3565 (minimo 20/06/2014, si veda anche il ritracciamento del 61,8%). In un’ottica a più lungo termine, la rottura del cuneo ascendente di lungo termine (si veda anche il supporto a 1,3673) indica un netto deterioramento della struttura tecnica. Il rischio ribassista di lungo termine, implicato dalla formazione a doppio massimo, è a 1,3379. Troviamo supporti chiave a 1,3477 (minimo 03/02/2014) e a 1,3296 (minimo 07/11/2013).

GBP/USD La coppia GBP/USD è vicina alla resistenza principale a 1,7043/1,7063. L'attuale successione di massimo minimi favorisce un’impostazione rialzista. Un supporto iniziale si attesta a 1,6997 (minimo intragiornaliero). I supporti orari si attestano a 1,6953 e a 1,6923 (minimo 18/06/2014). A lungo termine è favorita un’eventuale violazione della resistenza principale a 1,7043 (massimo 05/08/2009) finché reggerà il supporto a 1,6693 (minimo 29/05/2014). Altre resistenze si trovano a 1,7332 (vedasi il ritracciamento al 50% del declino del 2008) e a 1,7447 (minimo 11/09/2008).

USD/JPY L’USD/JPY ha infranto il supporto implicato dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 101,72), a conferma delle persistenti pressioni di vendita. È auspicabile un ulteriore calo in prossimità del robusto supporto a 100.76. Le resistenze orarie si attestano ora a 101,74 (massimo intragiornaliero) e a 101,89 (massimo 26/06/2014). Un’impostazione rialzista di lungo periodo viene favorita finché reggerà il supporto chiave a 99,57 (minimo19/11/2013). È necessaria una rottura della resistenza chiave a 103,02 per sfociare nella fine dell’attuale fase di consolidamento. Un forte supporto è pari a 100,76 (minimo 04/02/2014). Un’importante resistenza si trova a 110,66 (massimo 15/08/2008).

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USD/CHF L’USD/CHF continua a mostrare una successione a breve termine di minimi massimi. Monitorate il test del supporto a 0,8908 (minimo 05/06/2014, vedasi anche il ritracciamento a 38,2%). Una resistenza iniziale si attesta attualmente a 0,8939 (Massimo intragiornaliero). Una resistenza più significativa si attesta a 0,8972 (vedasi anche il canale discendente). In una prospettiva a più lungo termine la rottura della resistenza chiave rialzista a 0,8953 suggerisce la fine della grande fase correttiva avviatasi a luglio 2012. Il potenziale rialzo a lungo termine implicato dalla formazione a doppio fondo è a 0,9207. Una resistenza chiave si attesta a 0,9156 (massimo 21/01/2014).

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