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La forza dell’USD pesa su XAU, RUB

Pubblicato 08.10.2014, 15:07
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Forex News and Events

Il FOMC pubblicherà i verbali della riunione del 16-17 settembre, l’USD viene richiesto diffusamente. Nonostante l’USD in rialzo, l’oro sta recuperando le perdite dopo aver testato, il 6 ottobre, il supporto critico a 1.1180 USD. Il basso prezzo dell’oro è chiaramente attraente per la domanda di oro fisico perché in Cina e India si avvicina la stagione delle feste. Ciò nonostante, è probabile che l’interesse all’acquisto sia insufficiente per far fronte alle generalizzate pressioni a vendere degli investitori. In Russia, per frenare le vendite di rubli, mentre l’USD/RUB testa nuovi massimi storici, la banca centrale ha venduto 420 mln di rubli con regolamento al 7 ottobre.

XAU recupera nonostante l’USD in rialzo

Mentre l’oro si riprende dal supporto critico a 1.180 USD segnato il 6 ottobre (per la terza volta da luglio 2013), sui mercati dell’oro si riaccendono le tensioni. Le volatilità implicite a un mese si sono impennate ai massimi da un anno e forse non sono ancora pronte a scendere. Man mano che ci avviciniamo al 2015, e quindi al momento in cui inizierà la normalizzazione della Fed, aumenteranno le pressioni a vendere oro, nonostante le previsioni di un aumento della richiesta di oro fisico dovuta alle imminenti festività in Cina e India. Per alcuni è il momento opportuno per comprare, visto che siamo sui livelli di supporto critico, altri ritengono che la domanda di oro fisico non sarà sufficiente a far invertire il momentum ribassista e prevedono che la debolezza continuerà verso quota 1.000 USD, prima di una potenziale ripresa. Le consistenze in oro dell’SPDR rimangono inferiori alle 800 tonnellate metriche, livelli minimi dal 2008. La curva dei future sull’oro sta scendendo, ciò suggerisce un minor interesse per i contratti in oro per tutte le scadenze. Il sentiment rimane ribassista.

La Banca Centrale Russa interviene

La Banca Centrale Russa (BCR) ha venduto 420 milioni di USD con regolamento al 7 ottobre, perché il rublo è sceso ai livelli minimi nei confronti dell’USD. Lunedì l’USD/RUB ha toccato quota 40,0801 e nelle ultime tre giornate di scambi ha testato ripetutamente livelli superiore a 40,00. Il calo dei prezzi dell’energia, i rischi geopolitici, le sanzioni di UE e USA, oltre al diffuso rafforzamento dell’USD, fanno prevedere un rialzo dell’USD/RUB.

In questa fase, la BCR si astiene da un ulteriore rialzo del suo tasso di riferimento sui pronti a una settimana (già cresciuto dal 5,50% all’8,0% da febbraio 2014) e si concentrerà con determinazione sui pronti a 7 e 28 giorni sul forex per frenare il rapido deprezzamento del RUB. L’intervento sui pronti sul forex rappresenta una soluzione efficace per il breve termine; si forniscono così finanziamenti in USD alle banche russe, come collaterale vengono accettati bond russi denominati in USD. Le banche russe detengono Eurobond da emittenti russe per circa 40 miliardi di dollari.

Le operazioni di pronti contro termine sul forex dovrebbero allentare le tensioni sui rimborsi di debito denominati in USD da parte delle aziende russe, stimati intorno ai 50 miliardi di dollari, in scadenza prima della fine dell’anno. A nostro avviso, almeno il 60-70% di questo ammontare dovrebbe essere coperto dalle operazioni di pronti contro termine sul forex per frenare un calo indesiderato del rublo nel breve termine e stimiamo che l’entità dell’intervento per le operazioni pronti contro termine sul forex ammonterà a circa 30-35 miliardi di dollari entro la fine dell’anno. L’idea è evitare massicce vendite di RUB, soprattutto perché la BCR mira a una libera fluttuazione del RUB entro il 2015. Se la BCR poterà avanti il suo progetto per la libera oscillazione del RUB, i tassi d’interesse diventeranno inevitabilmente lo strumento di politica chiave, e non più gli interventi diretti sul forex. Se le sanzioni occidentali aumenteranno, i pronti contro termine sul forex non saranno sufficienti, quindi si renderà necessario un nuovo restringimento del tasso. Si tratterebbe chiaramente di uno sviluppo negativo per le aziende russe, che dipendono sempre di più dai tassi russi, poiché è già molto difficile ottenere finanziamenti stranieri. Manteniamo la nostra impostazione prudente sul RUB e sulle consistenze denominate in RUB.

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The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD permane ricercato dopo aver raggiunto la soglia psicologica a 1,2500, come si può osservare dalla significativa ombra giornaliera inferiore di ieri. Monitorate l'area di resistenza oraria tra 1,2699 (massimo 02/10/2014) e 1,2715 (si veda anche il canale discendente). Un'altra resistenza si trova a 1,2816. Il supporto iniziale si trova ora a 1,2584 (minimo 07/10/2014). A più lungo termine, l’EUR/USD è in una successione di massimi e minimi inferiori da maggio 2014. La rottura della robusta area di supporto tra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012) apre la strada a un declino verso il forte supporto a 1,2043 (minimo 24/07/2012). Supporti intermedi sono costituiti da 1,2500 (supporto psicologico) e 1,2466 (minimo 28/08/2012).

GBP/USD La coppia GBP/USD sta rimbalzando. Tuttavia, è necessaria una rottura della resistenza a 1,6176 (massimo intragiornaliero) per migliorare la struttura tecnica a breve termine. Un'altra resistenza si trova a 1,6287. I supporti orari possono essere trovati a 1,6027 (minimo 07/10/2014) e a 1,5944. A lungo termine, il crollo dei prezzi, dopo aver raggiunto massimi su 4 anni, ha generato una forte resistenza a 1,7192, che poco auspicabilmente verrà infranta nei prossimi mesi. Malgrado l'attuale impulso ribassista di breve durata, puntiamo a un rimbalzo temporaneo nei pressi del supporto a 1,5855 (minimo 12/11/2013). Una resistenza giace a 1,6525.

USD/JPY L’USD/JPY si è indebolito, nei pressi della resistenza oraria a 110,66 (massimo 15/08/2008). Viene sfidato il supporto chiave a 108,01 (si osservi anche il minimo del canale discendente). Un altro supporto chiave è pari a 106,81. Una resistenza oraria si trova attualmente a 109,23 (massimo 07/10/2014). Un impostazione rialzista di lungo periodo viene favorita finché reggerà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014). I recenti nuovi massimi confermano una forte tendenza rialzista di fondo. Malgrado la recente pausa nei pressi della resistenza principale a 110,66 (massimo 15/08/2008, vedasi anche il ritracciamento del 50% dal top del 1998) viene infine favorito un movimento ascendente. Un'altra resistenza può essere trovata a 114,66 (massimo 27/12/2007).

USD/CHF L’USD/CHF ha registrato una brusca flessione lunedì, registrando ieri una significativa ombra superiore giornaliera. Tali sviluppi dei prezzi indicano un indebolimento del momentum rialzista di breve termine. Supporti orari possono essere trovati a 0,9518 (minimo 02/10/2014) e a 0,9489. Resistenze orarie si attestano a 0,9625 e a 0,9691. Da una prospettiva di più lungo termine, la struttura tecnica favorisce un ritracciamento completo della grande fase correttiva iniziata nel luglio 2012. La rottura della forte resistenza a 0,9456 (massimo 06/09/2013) conferma tale scenario. Una resistenza chiave si trova ora a 0,9751 (massimo 09/07/2013). Un supporto può essere trovato a 0,9301 (minimo 16/09/2014).

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