Market Brief |
Come previsto, la RBA ha mantenuto l’obiettivo del suo tasso di cassa invariato al 2,50% per la sedicesima volta consecutiva. Vista la debolezza dei mercati delle materie prime e la crescita moderata, il governatore Stevens ha ripetuto che “il corso più prudente è probabilmente un periodo di stabilità nei tassi d’interesse”. La RBA ha detto di ritenere l’AUD ancora sopravvalutato, “per raggiungere una crescita bilanciata sarà verosimilmente necessario un tasso di cambio più basso”. L’AUD/USD è rimbalzato dai minimi di ieri, compiendo un rally fino a 0,8543, perché l’annuncio del mantenimento dello status quo ha tranquillizzato le colombe della RBA. Il deficit delle partite correnti inferiore al previsto (-12,5 mld di AUD rispetto ai -13,5 mld previsti e ai -13,7 mld precedenti) ha contribuito a sostenere la ripresa. Gli indicatori di trend e momentum rimangono ribassisti, anche se a 0,85 si mescolando le scommesse per le opzioni. Si prefigura un calo costante fino a 80 centesimi. L’AUD/NZD testa il 23,6% di Fibonacci sul rialzo da luglio a settembre (1,0784). Il giudizio rimane negativo, l’asta di Fonterra di questa sera rappresenta un forte rischio per l’NZD.
L’USD/CNY testa il 50% di Fibonacci sul rally da gennaio ad aprile. Le pressioni al rialzo dovrebbero far lievitare la coppia, la prossima resistenza giace a 6,1786/6,1803 (media mobile a 200 giorni / 61,8% di Fibonacci). I listini azionari cinesi hanno guadagnato per il secondo giorno consecutivo: l’Hang Seng ha chiuso a +1,37%, il Composite di Shanghai fa registrare (mentre scriviamo) un rally del 3,11% in scia alle voci di possibili nuovi stimoli monetari dalla PBoC.
In Giappone, a ottobre le retribuzioni medie lorde sono aumentate più lentamente, a un ritmo dello 0,5% su base annua (rispetto allo 0,8% previsto e precedente), assicurando le richieste di USD/JPY e di cross con lo JPY a Tokyo; le azioni del Nikkei sono state scambiate in territorio positivo perché i dati economici cupi favoriscono le scommesse su una BoJ accomodante. L’USD/JPY testa le offerte a 119,00, anche se il momentum rialzista sta venendo meno. Le incertezze in vista delle elezioni anticipate di dicembre probabilmente consolideranno la resistenza intorno a 120. Sopra 117,85/118,00, gli ordini d’acquisto per le opzioni conferiscono supporto. L’EUR/JPY scambia con meno entusiasmo, pur rimanendo sopra la linea di conversione giornaliera (147,36). Un’incursione sotto la linea di conversione dovrebbe segnalare un pattern d’inversione ribassista di breve termine.
Pesanti pressioni al ribasso interessano l’EUR/USD, con offerte prima di 1,25+. I tentativi al rialzo rimangono circoscritti perché gli operatori vendono sui rally in vista della riunione della BCE. Le offerte per le opzioni si susseguono sotto 1,24; se attivate, metteranno a rischio il livello a 1,2358 (minimo dell’anno). Gli indicatori di trend e momentum dell’EUR/GBP rimangono piatti. Una chiusura giornaliera inferiore a 0,7958 spingerà il MACD in zona ribassista e dovrebbe intensificare le pressioni al ribasso nei prossimi giorni.
Il calendario economico di oggi: disoccupazione netta m/m (000) di novembre in Spagna; bilancia delle partite correnti riferita al terzo trimestre in Svezia; PMI costruzioni di novembre nel Regno Unito; IPP m/m e a/a di ottobre nell’Eurozona; indice ISM di novembre di New York e spese per le costruzioni m/m di ottobre negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd