Market Brief
Come ampiamente previsto, la RBNZ ha aumentato l’OCR di 25 punti base, portandolo al 3,50%; il comunicato che ha accompagnato la decisione è stato meno aggressivo. L’NZD/USD ha ceduto più di 130 pip dopo che il governatore della RBNZ Wheeler ha segnalato una pausa nei rialzi del tasso d’interesse, visti il livello “ingiustificato e insostenibile” del kiwi (NZD) e l’inflazione moderata. A giugno il surplus commerciale neozelandese è calato meno del previsto; la flessione delle importazioni (da 4,32 mld a 3,95 mld di NZD) ha in parte compensato il rallentamento delle esportazioni (da 4,60 mld a 4,20 mld di NZD). La coppia NZD/USD è scivolata a 0,8572 per la prima volta dal 12 giugno, il trend ribassista si è intensificato, dopo che sono state violate al ribasso le medie mobili a 50 e 100 giorni (rispettivamente a 0,8652 e 0,8627). Il prossimo supporto chiave coincide con la base del canale di trend ascendente dell’anno corrente (attualmente a 0,8542). Le barriere per le opzioni in scadenza oggi sono collocate in area 0,8600/30. L’AUD/NZD è schizzato a 1,1016, livello leggermente inferiore a 1,1040 (50% di Fibonacci sul calo da novembre 2013 a gennaio 2014). Considerando le condizioni d’ipercomprato (RSI al 71% e banda di Bollinger superiore lontana, a quota 1,0915), prevediamo una certa correzione, visti i livelli attuali.
In Giappone, il deficit commerciale è calato da 909,0 mld a 822,2 miliardi di yen, deludendo le previsioni, che si attestavano a 642,9 mld yen. L’USD/JPY è salito a 101,59, ma poi non è riuscito a spingersi oltre. Ci sono solide offerte prima di 102,00/05 (esercizio delle opzioni / media mobile a 200 giorni), sul lato ascendente si mescolano gli stop. L’EUR/JPY ha esteso le perdite fino a 136,39, l’impostazione è negativa. Per la seduta odierna, fra 135,00 e 137,50 abbondano le barriere per opzioni. La zona di supporto chiave si trova a 136,00/23 (base del canale di trend discendente da marzo a luglio / minimo del 2014).
L’EUR/USD è rimasto all’interno di fasce in Asia, ma poi è stato venduto bruscamente, scendendo a 1,3438 all’apertura dei mercati europei. Gli indicatori di trend e momentum sono ribassisti, oggi saranno pubblicate le cifre preliminari sui PMI di luglio, cifre positive dovrebbero innescare una certa correzione, viste le condizioni d’ipervenduto (RSI al 27% e banda di Bollinger inferiore a 30 giorni a 1,3465), ma non prevediamo una reazione significativa del mercato. L’impostazione rimane inclinata al ribasso. Il supporto chiave staziona a 1,3296 (minimo 7 novembre 2013). Seguendo un andamento simile, l’EUR/GBP è sceso sotto 0,79000. Una chiusura giornaliera inferiore a 0,78798 spingerà di nuovo il MACD in territorio negativo, mentre, sul lato ascendente, le offerte prima della media mobile a 21 giorni (0,79403) dovrebbero frenare i rally.
Nel Regno Unito, il cable estende la correzione al ribasso scendendo a 1,7023, il governatore della BoE Carney ha detto che il tasso della BoE dovrebbe “iniziare a salire per raggiungere l’obiettivo d’inflazione. Il CPM non segue, però un corso prefissato e la tempistica di eventuali rialzi dei tassi d’interesse sarà determinata dai dati”. La correzione al ribasso della coppia GBP/USD diventa gradualmente più marcata, ci sono discrete offerte per opzioni in scadenza oggi in area 1,7000/25. La coppia rimane tranquillamente all’interno del canale di trend rialzista dell’anno corrente (1,6888/1,7362). Il prossimo supporto stazione a 1,6923/64 (minimo 18 giugno / media mobile a 50 giorni).
In Canada, come emerge dal dato pubblicato ieri, le vendite al dettaglio di giugno sono cresciute dello 0,7% m/m (rispetto allo 0,6% previsto e all’1,1% precedente), le vendite al dettaglio escluse le automobili sono cresciute a un ritmo dello 0,1% m/m (rispetto allo 0,3% previsto e allo 0,7% precedente). L’USD/CAD è sceso a 1,0711 dopo i dati, senza peraltro riuscire a superare gli ordini a 1,0700. Con il venir meno del trend rialzista, la coppia passa di mano nella fascia compresa fra 1,0698 e 1,0759 (media mobile a 21 giorni / massimo discendente da marzo a luglio). Sarà necessaria una violazione per valutare la nuova direzionalità.
Oggi gli occhi saranno puntati su: PMI (preliminari) di luglio riferiti a manifatturiero, servizi e complessivo in Francia, Germania ed Eurozona; tasso di disoccupazione secondo trimestre in Spagna; tasso di disoccupazione e IPP m/m e a/a di giugno in Svezia; vendite al dettaglio m/m e a/a di maggio e fiducia dei consumatori di luglio in Italia; vendite al dettaglio m/m e a/a di giugno nel Regno Unito; richieste iniziali e continue di disoccupazione aggiornate rispettivamente al 19 e al 12 luglio, PMI manifatturiero di luglio, vendite di nuove abitazioni m/m di giugno e indice sull’attività manifatturiera della Fed di Kansas City negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd