Market Brief
La Banca Centrale Russa ha alzato il suo tasso di riferimento dal 10,5% al 17%, che sarà effettivo da oggi; dopo la decisione, l’USD/RUB si è impennato fino a un massimo storico pari a 64,2614. L’USD/RUB ha aperto in gap a 62,4661, rimbalzando aggressivamente verso l’USD. Il sentiment rimane negativo per il RUB poiché il greggio continua a scivolare. I contratti WTI testano i 55 USD. Alcuni ritengono che la Fed dovrà tenere in conto la consistente flessione del petrolio alla riunione di due giorni che inizia oggi.
I mercati azionari asiatici hanno ceduto per lo più terreno in scia alle preoccupazioni generate dall’indebolimento del petrolio: il Nikkei ha ceduto il 2,01%, il Composite di Shanghai l’1,15%, il Composite di Jakarta l’1,66%, il Sensex l’1,30% e il Kospi lo 0,85%, perché gli operatori iniziano ad adottare una modalità attendista prima della decisione del FOMC (in programma mercoledì). Stanotte l’indice Composite di Shanghai è stato l’unico a chiudere in positivo, a +2,31%.
Secondo l’agenzia di stampa giapponese Nikkei, il Giappone starebbe valutando un taglio dell’aliquota dell’imposta sui redditi societari. L’USD/JPY e i cross con lo JPY hanno avuto un andamento fiacco a Tokyo. L’USD/JPY è sceso a 117,13. Vediamo spazio per un’ulteriore correzione al ribasso visto il rafforzamento del momentum ribassista. Osserviamo ordini d’acquisto prima di 117,00 da parte di investitori con orizzonte a lungo termine. S’intravede un altro supporto a 115,46/50 (minimo 17 novembre / 61,8% di Fibonacci sul rally da ottobre a dicembre). L’EUR/JPY attacca la linea di base giornaliera di Ichimoku (146,18), la prossima zona di supporto è situata a 143,81/145,00 (61,8% di Fibonacci sul rally da ottobre a dicembre / esercizio delle opzioni).
Nei verbali della RBA viene ribadita l’intenzione della banca di mantenere tassi stabili, che ha utilizzato una retorica volta a far indebolire il dollaro australiano. L’AUD/USD è rimbalzato da 0,8200 per il secondo giorno consecutivo. Sul mercato dominano le scommesse per le opzioni sotto 0,82 per la seconda metà della settimana. Prevediamo che l’AUD/USD continuerà a scendere costantemente verso gli 80 centesimi.
La coppia GBP/USD ha spazzato via il supporto a 1,57 in scia alla diffusa forza dell’USD di ieri. Oggi il Regno Unito pubblicherà le cifre sull’inflazione di novembre. L’IPC primario dovrebbe scendere dall’1,3% all’1,2% su base annua a novembre, l’IPC di fondo è visto stabile all’1,5%. Poiché si mette in conto un ulteriore deterioramento dell’IPC dovuto al calo dei prezzi del petrolio, non prevediamo un movimento del prezzo consistente in caso di rilevamento debole. Manteniamo il nostro giudizio negativo sulla GBP nei confronti dell’USD, perché, visti toni serrati sul fronte fiscale, la BoE ha poco spazio per un intervento da falco a sorpresa.
L’EUR/USD si consolida sotto la resistenza a 1,25. Gli indicatori di trend e momentum sono marginalmente positivi, mentre gli operatori continuano a vendere sui rally. Si osserva resistenza a 1,2536/1,2600 (media mobile a 50 giorni / massimo 19 novembre). Per l’EUR/GBP s’intravedono barriere in scadenza oggi a 0,7945/75.
Oggi la Riksbank renderà nota la sua decisione di politica monetaria. Gli operatori si concentreranno su: immatricolazioni di nuovi veicoli di novembre nell’UE a 27; indice (preliminare) PMI manifatturiero, servizi e composito di dicembre in Francia, Germania ed Eurozona; bilancia commerciale di ottobre in Italia e nell’Eurozona; IPC, IPP e indice dei prezzi al dettaglio m/m e a/a di novembre nel Regno Unito; sondaggio ZEW su situazione attuale e previsioni di dicembre in Germania; sondaggio ZEW sulle attese di dicembre nell’Eurozona; transazioni di titoli internazionali e vendite del settore manifatturiero di ottobre in Canada; nuovi cantieri residenziali e permessi di costruzione m/m di novembre, PMI manifatturiero (preliminare) di dicembre negli USA.
Idea di Trading di Swissquote SQORE: Modello Giornaliero TTR CA: Vendere XAG/USD a 16,21.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd