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La scommessa di Elon Musk sul Bitcoin è un bene per il titolo di Tesla? 

Pubblicato 16.02.2021, 11:52
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Il fondatore ed amministratore delegato di Tesla Elon Musk ha più volte dimostrato che i suoi critici si sbagliavano. Tra le altre cose, Musk è diventato famoso per i suoi commenti stravaganti e a volte controversi resi nelle interviste e su Twitter. Tuttavia, il titolo della società di auto elettriche è schizzato del 400% negli ultimi 12 mesi, con la performance migliore sull’indice S&P 500.

TSLA Weekly TTM

Grafico settimanale TSLA sui 12 mesi precedenti (TTM)

Il mese scorso, Tesla (NASDAQ:TSLA) ha riportato risultati trimestrali che hanno visto un sesto trimestre redditizio consecutivo ed ha chiuso un anno fiscale con consegne di auto che hanno sfiorato le 500.000 unità, in salita del 36% dall’anno prima. Dopo aver assistito ad un successo dietro l’altro, anche alcuni degli orsi più incalliti si sono arresi, ed hanno ammesso di essersi sbagliati nel consigliare un “Sell” sul titolo di Tesla.

“Non c’è un modo carino per dirlo se non ammettere che ci siamo completamente sbagliati sul titolo di TSLA”, ha scritto il mese scorso l’analista di RBC Capital Markets Joseph Spak. L’analista di Evercore ISI Chris McNally ha ammesso di trovarsi:

“… dal lato decisamente sbagliato su TSLA da oltre un anno ormai”.

In effetti, McNally ha quasi triplicato il prezzo obiettivo su Tesla a 650 dollari. Allo stesso tempo, l’analista di Credit Suisse Group AG Dan Levy ha raddoppiato il prezzo obiettivo a 800 dollari. Il titolo ha chiuso venerdì a 816,12 dollari.

Queste sincere ammissioni dalla comunità dei sell, tuttavia, non nascondono il fatto che sia ancora difficile vedere una logica dietro ad alcune recenti mosse di Musk.

E quella che al momento sta catturando l’attenzione è la sua recente scommessa sulle criptovalute, usando il denaro di Tesla per fare investimenti. In una documentazione presentata alla SEC pubblicata l’8 febbraio, la casa automobilistica con sede a Palo Alto, California ha rivelato di aver acquistato 1,5 miliardi di dollari di Bitcoin, per diversificare la liquidità.

Tesla ha anche aggiunto che ad un certo punto intende consentire ai clienti di comprare le auto usando i Bitcoin.

I selvaggi movimenti del Bitcoin

Entrando in questo segmento altamente speculativo del mercato, Musk ha messo a rischio 1,5 miliardi di dollari dei quasi 19 miliardi di liquidità che Tesla aveva in bilancio alla fine di dicembre. Il produttore di veicoli elettrici aveva raccolto 12 miliardi di questa cifra lo scorso anno, vendendo capitale azionario aggiuntivo in previsione di un’espansione aggressiva.

Malgrado la recente impennata del suo valore, il Bitcoin continua ad essere una classe di asset molto volatile, con un futuro imprevedibile. La valuta può salire o scendere del 20% in un solo giorno, a volte senza alcun motivo apparente.

Il mese scorso, l’ente regolatore finanziario del Regno Unito, la Financial Conduct Authority, ha avvertito che investire su cripto-asset, o gli investimenti ed i prestiti ad essi collegati, solitamente comporta correre rischi altissimi col denaro degli investitori. “Se i consumatori investono su questo tipo di prodotti, devono essere pronti a perdere tutto il loro denaro”, ha dichiarato l’ente.

Sebbene gli asset digitali siano relativamente nuovi, la storia finanziaria suggerisce che un uso speculativo simile dei fondi di una società è già avvenuto in passato, e solitamente è andata male, come spiega l’opinionista del Wall Street Journal Charley Grant in un recente articolo.

Ad esempio, Grant ricorda che, un secolo fa, General Motors (NYSE:GM) aveva richiesto un salvataggio a causa di attività azionarie speculative ad opera del suo fondatore, William Durant. Negli anni Ottanta, una diffusa speculazione aziendale sui prezzi delle terre in Giappone aveva contribuito a far sviluppare una bolla azionaria che alla fine è scoppiata.

Oltre alle forti critiche sulla decisione di Musk circa le criptovalute, gli investitori sul titolo di Tesla hanno altri motivi per preoccuparsi. La riduzione dei margini di profitto, la forte concorrenza in Cina ed Europa ed alcune questioni qualitative legate alle auto di Tesla sono solo parte delle nubi che si profilano all’orizzonte.

Il mese scorso, Tesla ha detto agli investitori che i margini operativi si sono ridotti al 5,4% nell’ultimo trimestre, in calo dal 9,2% dei tre mesi precedenti, per via dei tagli dei prezzi in Cina, dei costi della filiera e della generosa busta paga concessa all’amministratore delegato Musk e ad altri dirigenti.

Tesla di recente è stata convocata dall’ente regolatore cinese per rispondere a dei reclami circa dei problemi di qualità e sicurezza delle auto. La Cina è una componente cruciale della storia di crescita di Tesla, in quanto i ricavi negli Stati Uniti sembrano aver raggiunto il picco, almeno sul breve termine.

Questo significa che il rally mozzafiato di Tesla sta giungendo al termine dopo l’accelerazione del 1.000% del valore delle sue azioni da marzo? Qualche analista pensa di sì. Secondo RBC Capital Markets:

“Considerata la corsa del nome, una “delusione” degli utili, nessuna stima specifica sul 2021 e le potenziali limitazioni delle forniture, potremmo vedere il titolo riprendere fiato. Ma, per chi ci crede a lungo termine, probabilmente c’è poco che possa fargli cambiare idea”.

Questi analisti ora hanno un prezzo obiettivo di 725 dollari sul titolo.

Morale della favola

Per gli investitori che hanno mantenuto il titolo di Tesla durante la pandemia, i risultati sono stati straordinari. Tuttavia, ciò non giustifica il fatto che un fondatore metta a rischio i soldi degli azionisti su una scommessa altamente speculativa in un segmento del mercato che resta volatile ed imprevedibile. Secondo noi, il titolo di Tesla stesso continua ad essere uno dei più speculativi a Wall Street. E solo questo basta per essere cauti nel possederlo o nello scambiarlo.

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