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La situazione si fa complicata per la BNS

Pubblicato 28.08.2014, 13:58
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Forex News and Events
La solidità dei dati svizzeri e il rischio geopolitico hanno aiutato il CHF contro l’EUR. Ciò nonostante, la prospettiva di un allentamento quantitativo (QE) della BCE fa trascorrere notti insonni ai membri della BNS. L’EUR/CHF sotto 1,2100 fa presagire un test della “base” fissata dalla BNS a 1,2000. La retorica usata di recente dalla banca centrale elvetica indica che il livello sarà difeso ricorrendo a fondi illimitati, visto che l’inflazione non dà cenni di crescita. La protezione della soglia, visto il bilancio lievitato, dovrà comunque basarsi anche su interessi negativi, oltre alle vendite di CHF. Quindi, veri e propri acquisti di asset da parte della BCE, nell’ordine di mille o due mila miliardi di EUR, solleveranno dubbi sulla sostenibilità del tasso di cambio minimo. In questo momento, i membri della BNS staranno pregando per un’impennata nella crescita delle retribuzioni USA.

Restringimento della BoE – non così in fretta
Dai verbali del Comitato di Politica Monetaria (CPM) della Banca d’Inghilterra (BoE) emerge che, per la prima volta da tre anni a questa parte, la votazione sul tasso d’interesse non è stata unanime. Questo sviluppo fa sì che alcuni osservatori prevedano un rialzo a novembre. Al momento, però, 7 dei 9 membri continuano a ritenere che un restringimento metterebbe a repentaglio la ripresa. Secondo i membri, con il consolidarsi della ripresa, svanisce il rischio che i rialzi la frenino e il mantenimento di tassi bassi diventerà meno efficace. L’inflazione dei prezzi al consumo è scesa all’1,6% a luglio, il che indica che l’impennata di giugno è stata una-tantum (trend dell’inflazione dei prezzi al consumo in discesa da metà dell’anno scorso) e che l’aumento nella seconda metà dell’anno potrebbe non raggiungere i livelli che alcuni avevano previsto (come dimostrato ieri dall’indebolimento delle vendite al dettaglio). Inoltre, secondo noi i membri aspetteranno il rapporto sull’inflazione di novembre prima di intervenire. Poiché l’inflazione non rappresenta un problema, i membri sono meno inclini a modificare il loro voto per dare avvio alla normalizzazione dei tassi d’interesse.

Tailandia e forex regionali sembrano interessanti
Il baht tailandese è in calo da quando il rally dell’USD ha iniziato a propagarsi verso le valute ad alto rendimento dei mercati emergenti. Inoltre, il baht non è stato aiutato dalle notizie interne, l’assemblea legislativa nazionale ha infatti nominato all’unanimità primo ministro il leader della giunta militare Prayuth Chan-Ocha. Nonostante questa battuta d’arresto per la democrazia, il governo militare ha fornito la stabilità necessaria e la domanda interna ha fatto registrare un forte rimbalzo, pari al 10,8% t/t. In Tailandia, il PIL del secondo trimestre è cresciuto dello 0,4% t/t, più dello 0,0% previsto dal mercato, andando a compensare parzialmente la contrazione del -0,5% del primo trimestre. L’accelerazione della crescita è dovuta in parte alla domanda legata alle esportazioni cinesi. A nostro avviso, nei prossimi mesi ci sarà un miglioramento del sentiment di imprese e consumatori e il redditizio turismo farà registrare un’accelerazione (soprattutto da Cina continentale e Malesia). Per il 2014 la Banca di Tailandia (BoT) prevede una crescita debole pari all’1,5% che, dopo il dato di ieri, è inferiore al 2,0% che noi riteniamo possibile. Infine, il Comitato di Politica Monetaria della BoT ha portato a termine il suo ciclo di allentamento, mantenendo i tassi di riacquisto al 2,00% rispetto al 3,50%. Poiché la crescita è superiore a quella dei rivali regionali e la fiducia in un bilancio nazionale più forte attrae gli investitori, riteniamo che il baht tailandese (THB) continuerà a riprendersi. Rimaniamo molto costruttivi sulla regione asiatica in generale. La crescita regionale ha mostrato un buon miglioramento e la ripresa negli USA e in Cina ha sostenuto la crescita delle esportazioni. Inoltre, ora si è rafforzata anche la domanda interna. Infine, grazie a un clima più stabile dopo le elezioni in Indonesia e in India e il colpo di stato militare in Tailandia, i governi ora possono concentrare le loro energie sui miglioramenti finanziari.

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The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD è riuscito a rimbalzare dai minimi del 2014 a 1,3153, ma la pressione all’acquisto è scarsa. La struttura tecnica rimane negativa finché i prezzi resteranno sotto la resistenza oraria a 1,3297 (massimo 22/08/2014). Una resistenza oraria iniziale giace a 1,3220 (minimo 25/08/2014). Un supporto chiave staziona a 1,3105. A più lungo termine, da maggio 2014 l’EUR/USD ha fatto segnare una successione di massimi e minimi più bassi. Per il lungo termine si favorisce un declino verso la forte area di supporto compresa fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012). Tuttavia, nel breve periodo monitorate il supporto chiave a 1,3105 (minimo 06/09/2013), viste le generali condizioni d’ipervenduto. Una resistenza chiave staziona a 1,3444 (massimo 28/07/2014).
GBP/USD Lunedì la coppia GBP/USD ha compiuto un’inversione rialzista infragiornaliera (martello). Il supporto chiave a 1,6460 e le condizioni d’ipervenduto rendono probabile un rimbalzo di breve termine. Una resistenza iniziale staziona a 1,6601 (massimo 21/08/2014). Si osservano altre resistenze a 1,6679 (si veda anche la linea di trend discendente) e 1,6739. Troviamo un supporto orario a 1,6501 (minimo 25/08/2014). In un’ottica a più lungo termine, la rottura del supporto chiave a 1,6693 (minimo 29/05/2014, si veda anche la media mobile a 200 giorni) annulla le prospettive positive generate dai precedenti massimi degli ultimi 4 anni. Tuttavia, la mancanza di un pattern d’inversione ribassista a medio termine e le condizioni d’ipervenduto di breve termine non suggeriscono una visione ribassista definitiva. Un supporto chiave staziona a 1,6460 (minimo 24/03/2014).
USD/JPY L’USD/JPY non è riuscito a resistere sopra la resistenza chiave a 104,13, sviluppo che suggerisce un indebolimento dell’interesse all’acquisto nel breve termine. Una rottura del supporto orario a 103,50 (minimo 22/08/2014) confermerebbe il deterioramento della struttura tecnica di breve termine. Un altro supporto staziona a 102,91 (minimo infragiornaliero). Adesso si osserva una resistenza a 104,49 (massimo 25/08/2014). Si propende per un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014). La rottura al rialzo al di fuori della fase di consolidamento tra 100,76 (minimo 04/02/2014) e 103,02 favorisce una ripresa del trend rialzista di fondo. Si osservano forti resistenze a 105,44 (massimo 02/01/2014) e a 110,66 (massimo 15/08/2008).
USD/CHF L’USD/CHF ha infranto la forte resistenza a 0,9156, ma il rally è inciampato a 0,9183. La struttura tecnica di breve termine rimane positiva finché reggerà il supporto orario a 0,9138 (minimo 26/08/2014). Un altro supporto staziona a 0,9104 (minimo 22/08/2014). In una prospettiva a più lungo termine, i recenti miglioramenti tecnici suggeriscono la fine dell’ampia fase correttiva iniziata a luglio 2012. Il potenziale rialzista di lungo termine suggerito dalla formazione a doppio minimo è 0,9207. Una resistenza chiave giace a 0,9250 (massimo 07/11/2013).

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