Martedì abbiamo analizzato i principali fattori responsabili dei movimenti di prezzo di quest’anno del titolo di Tesla Inc (NASDAQ:TSLA). Oltre al pacchetto retributivo di Musk (di recente revocato di nuovo) e ai dazi contro gli EV cinesi, è chiaro che è stata la vittoria di Donald Trump a spingere di più le azioni TSLA.
A inizio ottobre, poco prima del Robotaxi Day, che non era riuscito a generare molto entusiasmo, il titolo TSLA era prezzato a 246,23 dollari ad azione. Lo schieramento di Elon Musk con il governo Trump ha avuto un effetto talmente forte che il titolo TSLA ora è schizzato del 97% dal quel livello, a 487 dollari per azione.
La domanda è: quale sarà il percorso per questo sovrapprezzo di Tesla legato alla politica? Significa che la transizione di Tesla ad una società di ride-hailing non avrà ostacoli regolatori quando la capacità di guida autonoma completa (FSD) sarà finalizzata?
Ricordiamoci che, alla fine del 2023, quando il titolo TSLA era prezzato a 248,48 dollari, Elon Musk aveva ribadito che Tesla potrebbe raggiungere la market cap di 5 mila miliardi di dollari entro il 2030.
Per i prossimi quattro anni, Tesla opererà sotto l’ala di un governo Trump favorevole, che accende una nuova luce sulla frase “andare estremamente bene”. Ma quali sono i vantaggi che gli investitori dovrebbero aspettarsi dall’amministrazione Trump e che rafforzeranno i profitti di Tesla?
Gli analisti di Barclays hanno un’opinione più conservativa sulle prospettive di Tesla.
La valutazione di Tesla secondo Barclays subito dopo le elezioni
A metà novembre, la banca britannica multinazionale Barclays (LON:BARC), fondata quasi un secolo prima che gli Stati Uniti ottenessero l’indipendenza, ha alzato il prezzo del titolo di TSLA da 235 a 270 dollari per azione. Il rating è rimasto lo stesso, “equal weight”.
Era prevedibile dopo che Tesla ha battuto le stime sugli utili per azione (EPS) del Q3, con 0,62 dollari riportati contro gli 0,46 dollari attesi. Inoltre, la sorpresa positiva del 34% per gli EPS è stata la prima nel 2024. In più, gli analisti di Barclays hanno evidenziato che, se gli sgravi fiscali per EV venissero eliminati entro il 2026, ciò spingerebbe le vendite di Tesla sul breve termine, ostacolando al contempo la concorrenza nazionale sui veicoli elettrici.
Dopotutto, Tesla è il brand di EV più riconoscibile negli Stati Uniti, con una partecipazione di mercato del 48,9% ad agosto 2024, secondo l’EIA. A sua volta, l’eliminazione degli sgravi fiscali potrebbe aumentare la partecipazione di mercato di Tesla, in quanto le persone si affretteranno ad acquistare veicoli elettrici prima che scadano gli incentivi.
All’epoca, Barclays metteva in conto che il sovrapprezzo di TSLA derivasse dalla narrativa elettorale, che Elon Musk ha alimentato dopo aver appoggiato il presidente eletto Trump in seguito al primo attentato.
La valutazione di Tesla più recente per Barclays
Nell’ultima nota agli investitori, mercoledì, Barclays ha mantenuto il rating “equal-weight” su Tesla allo stesso prezzo di 270 dollari, nonostante questo livello sia ora eclissato dall’impennata del 74% a 471 dollari per azione.
Gli analisti di Barclays, guidati da Dan Levy, inseriscono i rapidi guadagni di Tesla nel quadro della narrativa. Uno simile a quando il titolo TSLA aveva conquistato il suo precedente massimo storico di 409,97 dollari a novembre 2021.
“Il distacco dai fondamentali rispecchia in molti modi il rally che avevamo visto per Tesla nel 2020-21”.
I lettori di Tokenist sanno già cosa comporta questa narrativa, da IA e robot a FSD per i robotaxi, il tutto spinto dalla piattaforma social più influente del mondo controllata da Elon Musk. In altre parole, Tesla è tornato allo status di “OG meme stock”, secondo gli analisti di Barclays.
Ha fatto anche scalpore in tutto il mondo il fatto che il Mechazilla di SpaceX sia riuscito a catturare in volo l’enorme booster Super Heavy della navicella Starship. E, considerato il fatto che Elon Musk ha solo Tesla come compagnia quotata in borsa, gran parte di questo entusiasmo si è per forza riversato sul titolo TSLA.
In effetti, nella copertura su Tesla a metà ottobre avevamo evidenziato proprio questo aspetto come motivo per cui gli investitori dovrebbero fare incetta del titolo TSLA. All’epoca, il titolo TSLA era prezzato a 218,47 dollari per azione.
Tuttavia, il “premio di Elon” è diventato molto più alto dopo le elezioni. La nuova narrativa ha fatto schizzare il rapporto P/E della compagnia da 80x a una proiezione di 145x per il 2025. Non molto lontano dal rapporto P/E del Wall Street Journal di 130,62.
Il prezzo obiettivo medio su TSLA del WSJ è più alto di quello di Barclay’s di 270 dollari, ma comunque basso a 294,90 dollari per azione. Ciononostante, non tutti sono così conservativi.
CFRA bullish sul titolo TSLA
Mentre gli analisti di Barclays credono che Tesla sia staccato dai fondamentali per la rinnovata narrativa, l’agenzia di ricerche di investimento CFRA di recente ha alzato il prezzo obiettivo su TSLA da 450 a 560 dollari per azione, con rating “buy”.
Proprio come aveva notato Barclays a novembre, anche CFRA spiega che la prevista eliminazione degli incentivi fiscali USA (7.500 dollari) avvantaggerà Tesla. Ovviamente, lo stesso Musk lo ha ribadito in più occasioni.
“Penso che dovremmo liberarci degli incentivi”,
ha affermato Elon Musk a dicembre.
“Togliete gli incentivi. È una cosa che aiuterà Tesla. E rimuovete gli incentivi in tutti i settori!”
Elon Musk a luglio.
Oltre ad alzare il prezzo obiettivo su TSLA per la seconda volta questo mese, CFRA ha aumentato anche la stima sugli EPS 2025 di Tesla da 3,00 a 3,10 dollari. Allo stesso modo, per il 2026, CFRA ha alzato gli EPS di Tesla da 3,75 a 4,00 dollari.
Morale della favola
Il momento giusto per investire sul titolo TSLA era metà ottobre, come avevamo suggerito quando le azioni TSLA erano prezzate a 218,47 dollari. Rispetto al prezzo attuale di 487 dollari, gli investitori avrebbero avuto un rendimento del 123%.
Al momento, il titolo Tesla è chiaramente in territorio meme, destinato a una forte correzione di prezzo proprio come nei cicli precedenti. Tuttavia, quando si verificherà questa correzione, almeno nel range del 20-30%, gli investitori dovrebbero considerare un’esposizione a TSLA.
Se i recenti commenti sulla FSD sono indicativi, Tesla è più vicina che mai alla guida autonoma. Senza le agenzie federali alle calcagna, una simile pietra miliare introdurrebbe un livello di entrate ricorrenti nel business model di Tesla. A sua volta, la prossima importante correzione di prezzo di Tesla dovrebbe essere anticipata con la stessa positività con cui i Bitcoiner considerano la volatilità di prezzo del BTC.
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Né l’autore, Tim (BIT:TLIT) Fries, né questo sito web, The Tokenist, forniscono consulenza finanziaria. Vi invitiamo a consultare la nostra politica del sito web prima di prendere decisioni finanziarie.