Il Dardo 01 è pronto a volare. L’aereo che si rivolge a tutti i piloti, anche quelli con limitata esperienza, nelle intenzioni del costruttore punta a distinguersi, tra le altre cose, per il comfort e l’ergonometria della sua cabina di pilotaggio. La Cfm Dardo Air, società che ha testato per 5 anni il prototipo, adesso è pronta a produrlo e commercializzarlo. La campagna di equity crowdfunding, lanciata sulla piattaforma Extrafunding.it, servirà a finanziare i piani dell’azienda che, tra i suoi principali artefici, ha l’astronauta Maurizio Cheli, tenente colonnello dell’Aeronautica Militare e pilota. Il Socio fondatore della CFM AIR Srl, azionista di maggioranza di CFM Dardo Air, ha un curriculum di rilievo, prima laurea nel 1994 a Houston, poi in scienze politiche all’Università di Torino, nel 2004. Nel 2007 è arrivato anche l’MBA all’ESCP Europe di Parigi, esattamente due anni dopo aver fondato la società che ora chiede risorse al mercato attraverso la controllata CFM DARDO AIR Srl.
“Il velivolo Dardo nasce a fronte della progettazione, costruzione e prove in volo di diversi velivoli commissionati da aziende nostre clienti”, spiega a Websim l’ingegner Marco Martilla, presidente del cda della Cfm Dardo Air, “la struttura del velivolo è interamente in fibra di carbonio, ci sono i sistemi di controllo e comando di massima precisione, l'avionica è modulare sia digitale che analogica, ci sono inoltre i sistemi di sicurezza: carburante automatico e paracadute per tutto il velivolo. Il mezzo è equipaggiato con un motore turbocompresso da 115 CV e con elica tripala a giri costanti che gli permettono una velocità di crociera di 250 km/h”. L’aereo è stato pensato per i trasferimenti con tappe fino a 4 ore di volo con un range di 1000 km per un vero e proprio turismo aereo.
Dardo sarà disponibile sul mercato in tre modelli: ULM per il mercato europeo, Experimental e VLA per quello mondiale e LSA per gli Stati Uniti: “Sarà necessario e vitale costruire un'immagine forte del marchio al di fuori dell'Italia attraverso le riviste specializzate e gli Air-shows”, sostiene il manager, “i primi passi sono stati buoni essendo Cheli un forte testimonial”. Negli ultimi anni la società ha investito molto a livello di marketing, per essere alle fiere del settore: “Abbiamo riscosso un importante successo questo ci ha spronato a iniziare la produzione. L’obiettivo, prudente rispetto alle potenziali richieste di mercato, è di 10 velivoli il primo anno, 20 il secondo anno, per poi attestarci a 35 dal terzo anno”.
Il dardo è stato sviluppato sotto la supervisione di Cheli: “Avere nel team di collaudatori un astronauta, attivo già nelle fasi iniziali del progetto con consigli e indicazioni su tutti i dettagli del velivolo, ci ha permesso di progettare, costruire e infine consegnare un velivolo con prestazioni e sicurezza ai massimi. Le sue indicazioni di debrifing alla fine dei voli sono essenziali per correggere anche i minimi dettagli, i quali fanno la differenza sul prodotto finale”.
Dopo tanto lavoro, quindi, adesso la Cfm Dardo Air si sente pronta al grande passo: “Ora siamo pronti per l'entrata in produzione del velivolo nelle sue diverse versioni”, prosegue Martilla, “ma per penetrare il mercato prima europeo e poi, in futuro, quello mondiale, è necessario un supporto finanziario proporzionato a questa attività. E la fonte più appropriata con cui condividere questo progetto abbiamo ritenuto fosse l'equity crowdfunding”.
La campagna attualmente in corso su Extrafunding continuerà fino alla fine di aprile, salvo proroga dovuta all’emergenza sanitaria in corso: la quota minima sottoscrivibile è di 250 euro e ha un obiettivo minimo di raccolta di 190 mila euro. “La richiesta potenziale di un velivolo di queste caratteristiche si attesta in oltre 100 esemplari l’anno, senza considerare potenziali ordinativi verso il mondo dell’aeronautica in generale che ha già mostrato interesse non solo nel nostro paese”, conclude il presidente, “Nei nostri piani, questo investimento potrebbe avere un alto tasso di guadagno a breve tempo che stimiamo in un raddoppio del capitale dopo pochi anni”.
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