Dopo due dolorosi anni di perdite a doppia cifra consecutive, le cose potrebbero stare migliorando per gli investitori rimasti fedeli allo zucchero.
La produzione minore di canna da zucchero in Brasile e l’aumento dei prezzi di greggio e benzina dall’inizio del 2019 hanno migliorato le prospettive per lo zucchero e per il suo biocarburante derivato, l’etanolo.
Il risultato è un rimbalzo di quasi il 10% sull’anno in corso dei future dello zucchero greggio USA, che avevano registrato un anno positivo l’ultima volta nel 2016. La materia prima è crollata del 21% l’anno scorso e del 29% nel 2017.
Il trend rialzista rimpiazza il “falso” ribasso
Mike Seery, analista delle materie prime e trader di Seery Futures a Plainfield, in Illinois, ieri ha fatto notare che i future dello zucchero greggio sono scambiati al di sopra delle medie mobili su 20 e 100 giorni, dopo quello che descrive come un falso breakout al ribasso di due settimane fa.
Seery attribuisce la ripresa del prezzo alla riduzione della produzione brasiliana. Secondo l’associazione del settore della canna da zucchero del paese, Unica, la produzione di zucchero del centro sud dell 2018/19 a dicembre era già scesa di quasi il 27% a 26,4 milioni di tonnellate metriche.
La produzione nel paese sudamericano, il principale coltivatore al mondo di canna da zucchero, è crollata di ben il 43% nella prima metà di ottobre dopo che le piogge hanno fatto rinviare la lavorazione delle canne e gli impianti hanno continuato a favorire la produzione di etanolo a quella di zucchero, secondo Unica.
Il Brasile preferisce l’etanolo allo zucchero
Il Brasile ha un permesso del 27% per l’etanolo nella benzina, ben superiore al 10% imposto sulla maggior parte dei carburanti per motori negli Stati Uniti. E ciò ha spinto i coltivatori di canna da zucchero del paese a focalizzarsi di più sul settore energetico che su quello alimentare per il proprio mercato, una strategia che ora ripaga visto il calo della loro produzione e la forte impennata di inizio anno del greggio.
Jack Scoville, analista dello zucchero e di altre materie prime di The Price Futures Group a Chicago, afferma:
“Il Brasile sta usando la maggior parte del suo raccolto di canna da zucchero per produrre etanolo anziché zucchero quest’anno. La siccità continua nel Brasile settentrionale e ci sono piogge frequenti nello stato di Rio Grande do Sul”.
All’attestazione del 15 gennaio, i future del greggio USA West Texas Intermediate (WTI) segnano un rimbalzo di quasi il 15% dall’inizio dell’anno. I future della benzina USA sono schizzati del 6% mentre quelli dell’etanolo mostrano un balzo di quasi il 2%.
Il contratto dei future con consegna a marzo dello zucchero greggio USA oscilla a 13,18 centesimi la libbra, il massimo di due mesi. Ha chiuso il 2018 a 12,03 centesimi, dopo il tonfo di quasi il 25% del greggio WTI che lo ha portato giù dall’attestazione del 2017 di 15,16 centesimi.
Seery sottolinea l’impatto dei prezzi più alti del WTI di quest’anno sia sull’etanolo che sul suo prodotto primario: “I prezzi del greggio si sono inoltre stabilizzati e ciò sta contribuendo a supportare lo zucchero in questo periodo”.
Nessuna certezza di un lieto fine per il momento
Le previsioni tecniche giornaliere di Investing.com indicano chiaramente “Strong Buy” sullo zucchero con consegna a marzo.
Ma anche così, è troppo presto per prevedere se la corsa dello zucchero continuerà durante l’anno, soprattutto data l’attuale volatilità dei mercati del greggio, risultato di numerose variabili che secondo gli analisti rendono virtualmente impossibile prevedere trend o affidabilità dei prezzi.
Seery si è detto inoltre consapevole della possibilità di un netto ritracciamento del contratto, anche se non prevede che avvenga subito. Spiega:
“Certamente non consiglio alcun tipo di posizione ribassista in quanto cercherò una posizione rialzista su qualche ritracciamento del prezzo, poiché il rischio stavolta sarebbe 1,6 centesimi, oltre a slittamento e commissione, troppo per questa materia prima per via della sua bassa volatilità”.
Aggiunge:
“Tenete d’occhio il mercato per vedere se ci sarà un qualche tipo di calo dove il rischio sarebbe di circa 1,0 centesimi perché sarebbe il punto di entrata adatto secondo me”.