In questi ultimi giorni, abbiamo assistito a due record differenti:
- Obbligazioni ENI (BIT:ENI) 2028: L’offerta è stata chiusa anticipatamente il 20 gennaio. La domanda complessiva è stata di oltre 10 miliardi di euro, con richieste pervenute da oltre 310mila investitori, registrando il record italiano per una emissione obbligazionaria corporate single tranche destinata al retail
- Obbligazioni BPM/Pirelli: Richieste per quasi 5 miliardi nei confronti del green bond di Banco Bpm (BIT:BAMI) (750 milioni di emissione) e per Pirelli (BIT:PIRC) (600 milioni, il primo sustainability linked bond)
Tutto questo denota ancora una volta un forte interesse per questa tipologia di strumenti. Questo accade spesso perché molti investitori non comprendono cosa sia veramente il rischio quando si investe. Mi spiego meglio, quando l’investitore italiano medio compra questo tipo di strumenti, salvo fallimento emittente (che non dovrebbe avvenire) si pensa che il rimborso a scadenza del capitale, e l’incasso di una cedola annuale, siano per definizione le caratteristiche di un prodotto senza rischio.
Ma ripeto, questi non sono rischi, sono soltanto caratteristiche dei prodotti. I veri rischi quando investiamo sono altri…
- Non coprire l’inflazione e perdere nel tempo il potere d’acquisto
- Non raggiungere i propri obiettivi finanziari
Il problema con molti investitori italiani è che in merito al secondo punto, nemmeno si pianifica, si investe a caso, si compra a caso, senza strategia, senza sapere perché.
In merito al rischio inflazione, tradotto “diventare più poveri con il passare del tempo”, ecco un grafico che racconta molte cose. Vediamo come su orizzonti pari o superiori a 10 anni, l’unica asset class in grado di coprire INTERAMENTE la perdita di potere di acquisto, è il mercato azionario. Fine.
Non ce ne sono altri, nè i bond, nemmeno l’oro, come semplicisticamente si pensa. Ecco quindi che in qualunque portafoglio, dal 30 enne al 70 enne, dovrebbe sempre esserci una quota piccola o grande di questa asset class.
Magari un azionario ACWI, magari un MSCI World, magari un S&P 500, ma queste tipologie di strumenti dovrebbero sempre essere presenti. E non per un discorso di rendimento (che pure è il migliore nel tempo), ma per un discorso di rischio, cosa che pochi guardano.
Smettiamola di guardare “la cedola” e “il rendimento garantito”, e facciamo un bel salto di qualità.
Alla prossima!
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore"