Il titolo del colosso dell’abbigliamento sportivo Nike (NYSE:NKE) è sotto pressione dalla scorsa settimana, dopo che la società ha abbassato le previsioni sulle vendite per il resto dell’anno. Il gigante delle calzature e degli accessori sportivi con sede a Beaverton, Oregon, è stato colpito dai problemi delle filiere dovuti al COVID-19, che gli hanno reso difficile soddisfare l’impennata della domanda.
Grafico settimanale NKE sui 12 mesi precedenti (TTM)
Il titolo della compagnia di abbigliamento sportivo più grande del mondo, che quest’anno è stato il preferito degli investitori growth, è crollato di circa il 7% dal 23 settembre, quando la società ha pubblicato gli utili del primo trimestre fiscale 2022, spiegando agli investitori che la chiusura delle fabbriche in Vietnam, i tempi di transito più lunghi e la carenza di lavoratori stanno pesando sulle vendite.
Nel secondo trimestre fiscale, Nike si aspetta vendite invariate o in calo ad una percentuale di cifre singole basse. Gli analisti si aspettavano una crescita dei ricavi del 12% per l’anno, nonché un incremento del 12% nel secondo trimestre, secondo i dati di Refinitiv.
Questo potenziale rallentamento ha frenato il possente rally 2021 di Nike, che aveva spinto il titolo ad un massimo storico il mese scorso. Il titolo, che ha chiuso a 149,59 dollari venerdì, è sceso del 14% dal picco. Questo calo, secondo noi, rappresenta un’opportunità di acquisto per gli investitori a lungo termine che al momento aspettano nelle retrovie.
La nostra ipotesi rialzista su Nike si fonda su due motivi. Innanzitutto, gli ostacoli che l’azienda sta affrontando riguardano intoppi nelle forniture; la domanda dei suoi prodotti resta forte. Per avere un’idea, lo scorso trimestre Nike ha registrato il secondo dato trimestrale sui ricavi più alto della sua storia, poco al di sotto del livello delle vendite dell’ultimo trimestre. Gli utili per azione di NKE hanno segnato un record per la società.
Questo robusto trend di domanda probabilmente continuerà man mano che il mondo supererà gradualmente la pandemia e sempre più paesi riapriranno le proprie economie.
Vendite online fiorenti
L’altro motivo per cui crediamo che Nike sia ancora un buy a lungo termine è che il produttore delle Air Force 1, nonché delle Jordan e delle Converse, è riuscito con successo a migliorare la sua attività direct-to-consumer durante la pandemia. E ci sono forti prove che le vendite online hanno ancora parecchio spazio di espansione.
L’emergenza sanitaria globale ha accelerato il passaggio di Nike all’e-commerce. Ha creato un’attività direct-to-consumer non solo efficiente, ma anche responsabile del miglioramento dei margini di profitto dell’azienda. Per numerosi trimestri, le vendite online di Nike sono schizzate di oltre l’80%, superando l’obiettivo della società sui ricavi da questo segmento. Ora rappresentano il 30% delle vendite totali.
Durante la conference call della scorsa settimana, il direttore finanziario Matt Friend ha affermato, riguardo alle vendite online:
“Il digitale sta diventando sempre più parte degli acquisti di ognuno e siamo ben posizionati per raggiungere il nostro obiettivo di un’attività digitale al 40% entro l’anno fiscale 2025”.
Malgrado l’incertezza delle prospettive di crescita a breve termine della società, gli analisti di Wall Street continuano ad essere rialzisti sul titolo, consigliando ai clienti di approfittare della debolezza. Secondo gli analisti di UBS:
“Sebbene permanga un po’ di incertezza riguardo a quanto ci vorrà per risolvere i problemi delle filiere e all’eventualità che il tasso di crescita delle vendite di Nike in Cina acceleri, la nostra idea è che il sentimento degli investitori migliorerà, ora che Nike ha quantificato l’impatto della chiusura delle fabbriche in Vietnam”.
UBS ha un rating “buy” sul titolo di Nike, con un prezzo obiettivo di 185 dollari.
Stifel, che ha un rating “buy” con un prezzo obiettivo di 213 dollari, ha scritto in una nota ai clienti la scorsa settimana:
“La trasformazione aziendale ci spinge a restare fedeli ad un modello di “maggiori margini, maggiori ritorni economici”. Di conseguenza, continuiamo ad considerare Nike un possedimento core di alto livello per gli investitori di titoli growth ad alta capitalizzazione e consigliamo di sfruttare qualunque debolezza delle azioni in risposta ai problemi delle forniture come un’opportunità per aumentare le posizioni”.
Morale della favola
Il titolo di Nike probabilmente vedrà ulteriore debolezza dopo che la società ha rivelato i problemi delle filiere e le prospettive incerte per le sue vendite nei prossimi trimestri. Questa debolezza dovrebbe essere considerata un’opportunità di acquisto dagli investitori che hanno un orizzonte a lungo termine, data la forza dei marchi di Nike e la sua spinta per espandere le vendite online a basso costo.