Anno dopo anno, i governi ti presentano il conto per aver vissuto e usufruito dei loro servizi.
Come probabilmente già sai, la spesa pubblica è finanziata dai soldi dei contribuenti di cui tu fai parte.
In un mondo ideale, i governi prelevano ogni anno una piccola quantità della ricchezza prodotta dai loro cittadini e la utilizzano per finanziare i servizi e le opere pubbliche come la sanità, i trasporti, l’istruzione…
Tuttavia, sappiamo tutti benissimo che negli anni i governi si sono anche resi protagonisti di scandali, spese insensate e aiutini pilotati solo per raccogliere voti (vedi reddito di cittadinanza).
Insomma, senza cadere nella polemica che tanto non serve a nulla, i governi nei decenni non si sono dimostrati troppo efficienti nel gestire le risorse.
Il problema è che se non gestiscono bene le risorse, all’interno dello Stato si creano difficoltà, malcontenti e soprattutto povertà a cui il Governo è costretto a porre rimedio.
Di conseguenza ogni volta che il deficit cresce, lo stato è costretto a prendere sempre di più della TUA ricchezza per coprirlo.
Infatti puoi vedere come in tantissimi Stati in tutto il mondo i contributi richiesti ai cittadini stanno aumentando alla grande.
Tuttavia, lo Stato non ha un solo modo per prendere i tuoi soldi, ma ben 3.
Andiamo a vederli uno a uno e cerchiamo di capire come possiamo difenderci.
1. LE TASSE
Il primo e più ovvio metodo per toglierti i soldi dalle tasche sono le tasse.
In Italia la tassazione è di tipo progressivo, nel senso che aumenta in modo proporzionale al reddito.
In parole povere, più guadagni più sei tassato in base agli scaglioni IRPEF.
Il problema però è che alzando le tasse a livelli al limite della follia come oggi, lo Stato toglie denaro ai membri produttivi della società come lavoratori e aziende.
Le conseguenze sono immediate e si traducono in meno spese, meno risparmi e meno investimenti.
E con un costo del lavoro così alto come oggi, le aziende sono anche scoraggiate ad assumere personale.
Inutile dire che un’azienda che non assume personale non può crescere.
Questo infatti è uno dei tanti motivi per cui in Italia il 95% delle aziende sono microimprese che sottopagano i propri dipendenti e falliscono entro pochi anni di attività.
Non solo, sono anche invogliate a fare nero e non dichiarare i propri ricavi che altrimenti verrebbero portati via.
Il problema è che questo fenomeno è come un fuoco che si autoalimenta, perché se le aziende sono invogliate a fare nero, allo stato entrano meno soldi ed è quindi costretto ad alzare le tasse o prendere i soldi altrove.
Come si risolve questo problema?
Facendo ciò che è più controintuitivo in assoluto:
1 togliendo aiuti e bonus a chi non lavora
2 dandoli a chi produce lavoro (quelli che siamo soliti chiamare "i ricchi")
3 aiutando sempre chi produce lavoro ad assumere e licenziare più facilmente
Aiutando le aziende a crescere permetti loro di assumere più personale e a piallare il problema della disoccupazione.
Senza contare che togliendo gli aiuti a chi non lavora fai un po’ la stessa cosa del genitore che sbatte il figlio fuori casa, cioè lo costringi a crescere e preoccuparsi del suo futuro.
Chi magari sono anni che è a casa a far nulla si renderà conto di non avere delle competenze spendibili sul mercato del lavoro...
Quindi, sarà costretto a partire con dei lavori di basso livello.
Poi si renderà conto che in quei lavori di basso livello si spacca il culo senza guadagnare niente quindi si rimetterà a studiare, crescerà e via così.
Premessa: conosco i problemi derivanti da questo approccio.
Ogni strategia ha i suoi pro e i suoi contro ed è impossibile far contenti tutti.
Semplicemente, se vogliamo tornare in auge come Stato questo è il modo per farlo più efficace e rapido in assoluto.
In questo modo chi ha voglia di fare ha la possibilità di costruirsi la sua ricchezza...
E chi non ha voglia di fare è obbligato a farsela venire.
Ma andiamo avanti
2. IL DEBITO
In questo caso, lo Stato prende a prestito soldi da altri paesi o da banche private/ investitori per pagare il suo deficit.
Tuttavia com’è ovvio che sia il debito non scompare magicamente, ma andrà risanato.
Il problema principale però è che il debito va pagato in futuro, ma con degli interessi.
Pensa al mutuo.
Quando paghi una casa di magari 200.000€ e la spalmi su un mutuo di 30 anni al 2%, alla fine dei 30 anni l’hai pagata quasi 270.000€.
Ad oggi in tutto il mondo il debito globale è di circa 300.000 miliardi di dollari.
E il problema è che l’interesse su numeri così alti è una cifra mostruosa.
Negli scorsi decenni era nata un po’ la moda del vivere da ricchi pagando tutto a debito…
Un po’ l’idea del "mi indebito oggi e ci penso domani", che aveva creato la cosiddetta classe media.
Il problema è che il domani prima o poi arriva.
E la classe media infatti oggi sta sparendo.
Il debito è il modo di scaricare su chi non è ancora nato l'attuale spesa indecente.
È una specie di tassazione futura senza rappresentanza.
Andiamo a vedere ora la terza ed ultima mossa dello stato per prendersi i tuoi soldi:
3. L'INFLAZIONE
L’inflazione è la più subdola e distruttiva delle tre opzioni, perché non è che il governo ti sfila i soldi dalle tasche come con la tassazione.
Qui il meccanismo è molto più machiavellico, perché lo stato stampa soldi creando nuova valuta circolante…
Ma così facendo, quella che c’è nelle tue tasche vale di meno.
La stiamo vedendo con i nostri stessi occhi proprio in questi mesi, no?
Se fai la spesa settimanalmente o banalmente se hai una macchina a cui fare il pieno ti sarai accorto che i prezzi sono aumentati più o meno ovunque.
Questo strumento non coinvolge solo il Governo ma anche la Banca Centrale:
Il governo infatti può decidere di pagare il deficit utilizzando soldi appena stampati.
Lo stato quindi distrugge di proposito la valuta per finanziare la sua spesa.
Come se non bastasse, poi Impone ai cittadini di continuare ad utilizzare lo stesso denaro svalutato, creando il meccanismo che abbiamo appena descritto.
Il problema è che tutti questi fattori non sono come delle scariche elettriche che ti colpiscono e ti fanno male.
Sono un po’ come la rana che bolle in pentola.
Se metti una rana in una pentola d’acqua bollente, questa salta via appena tocca l’acqua;
Se la metti invece in una pentola d’acqua fredda e accendi il gas, la rana si adagia al suo interno fino a morire bollita.
Piu o meno è ciò che sta succedendo ai cittadini italiani.
Tutti i costi stanno aumentando pian piano.
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