Ha vinto Giorgia Meloni le elezioni per la Presidenza del Consiglio. La leader di Fratelli d'Italia, con i partiti di coalizione di centro destra, ha ottenuto il 44% dei voti alle elezioni dello scorso 25 settembre, e la nazione e l'opinione pubblica internazionale si sono spaccate tra detrattori e ammiratori. Ma nei dubbi insinuati e nelle spaccature prodotte, chi ha riportato una vittoria senza riserve sono stati i titoli italiani in Borsa che hanno innalzato gli animi e accresciuto l'ottimismo. Un trend destinato a mantenersi?
La Borsa di Milano il 26 settembre
Festeggia Piazza Affari dopo il voto elettorale. Le vendite sono durate solo due minuti e il Ftse Mib è rimasto verde per tutta la seduta. Con il differenziale tra Btp e Bund in lieve aumento e un rendimento decennale in crescita del 4 per cento circa.
La spinta propulsiva è stata data dai poderosi acquisti che hanno incluso: Telecom Italia (BIT:TLIT) (+2,6 per cento a 0,1847 euro), FinecoBank (BIT:FBK) (+3,55 per cento a 12,82 euro), Banca Mediolanum (BIT:BMED) (+3,3 per cento a 6,41 euro) e Moncler (BIT:MONC) (+4,46 per cento a 43,05 euro). Mentre hanno registrato performance negative: Snam (BIT:SRG) (-0,8 per cento a 4,43 euro), Terna (BIT:TRN) (-0,88 per cento a 6,77 euro) e Enel (BIT:ENEI) (-2,08 per cento a 4,54 euro).
FTSE MIB
(Image: Borsaitaliana.it)
La stampa nazionale e internazionale ha guardato con una certa sorpresa la scelta che gli italiani hanno riposto sulla Meloni, pronta e intenzionata ad affrontare innumerevoli e dure prove in patria e oltre i confini. Dovrà cercare di unire e ricostruire un Paese alle soglie della recessione, affrontare le tensioni paneuropee dettate dalla guerra russa ucraina, un alto debito pubblico, l'aumento dei prezzi dell'energia e le divisioni all'interno della sua stessa coalizione.
La fiducia degli investitori
Gli investitori pare che abbiano dato fiducia alla premier in pectore perché ha rassicurato i mercati finanziari sul fatto che il suo eventuale governo si atterrà al mantenimento della disciplina fiscale. Consapevole del fatto che qualsiasi reazione contraria da parte degli investitori obbligazionari potrebbe creare ulteriori danni alle prospettive economiche. L'Italia ha un debito pubblico pari a quasi il 150% del Pil che la renderebbe indifesa alle vendite sui mercati obbligazionari se svanisse la fiducia da parte degli investitori nelle solide politiche fiscali di Roma e nella dipendenza alla Banca centrale europea, che tiene saldi i suoi rendimenti obbligazionari.
Italia-Debito pubblico (% del PIL)
(Image: Tradingeconomics.com)
Maxim Manturov, Responsabile della consulenza sugli investimenti di Freedom Finance Europe, afferma che: “i mercati azionari restano in una posizione delicata a causa del rischio di recessione, anche se improbabile nel breve termine, degli indicatori di inflazione e dell'azione delle banche centrali globali. Un certo grado di questi rischi è già stato preso in considerazione nei mercati azionari. Mentre ci avviciniamo alla seconda metà dell'anno, è probabile che assisteremo a un braccio di ferro tra le valutazioni e il flusso di notizie, sia a livello aziendale che a livello macro. E ulteriori dinamiche negli indici dipenderanno dalla traiettoria dell'inflazione e dalle azioni della Banca Centrale”.
La dichiarazione di prudenza con la spesa pubblica e il tentativo di presentare una coalizione rispettabile hanno, quindi, premiato la prima donna che si appresta a governare l'Italia.
Questa moderazione è piaciuta agli investitori, anche se il futuro si giocherà sulle successive posizioni che prenderà e dal suo proposito di rivedere qualche punto del programma di riforme, concordato precedentemente con il governo uscente. La Legge di Bilancio, che dovrà essere approvata in autunno, ad esempio, sarà la prima grande sfida. E le attuali tensioni tra il nuovo governo e le istituzioni europee potrebbero mettere in pericolo la distribuzione dei fondi europei, minare le prospettive di crescita dell'Italia e contenere l'abilità della BCE di limitare gli spread supremi.
Ottimismo, ma con cautela
I mercati fluttuano e in un contesto dove regna la volatilità, un andamento positivo non può che lasciar ben sperare. Oggi, un investitore accorto, per cercare un rendimento sicuro in questo momento di crisi generale, dovrebbe costruire un portafoglio differenziato a lungo termine e investire in azioni e ETF in crescita, guardando alle start up promettenti o ai giganti della tecnologia, al petrolio, al settore sanitario o all'industria automobilistica tedesca, per fare degli esempi. Quindi, è opportuno che non investa solo a livello nazionale, ma anche nelle più grandi borse valori di tutta Europa, Asia e America.
Attualmente gli investitori si stanno chiedendo quale potrà essere la direzione della Borsa di Milano nel futuro, se domineranno i segni positivi o quelli negativi. Nel caso in cui spiccheranno gli acquisti, il segnale sarà a favore della vittoria del centro destra. Al contrario, se dovessero prevalere le vendite, il giudizio sul voto elettorale si tradurrebbe più in un moto di prudenza. Bisognerà dunque vedere nei fatti se un eventuale governo Meloni sarà sufficientemente integro per quanto riguarda la disciplina economica, e altrettanto diligente a Bruxelles per quanto concerne la politica.
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