Le big-cap growth sono tornate. Dopo essere rimasto in secondo piano rispetto a small-cap e value factor all’inizio del 2023, il fattore di rischio delle grandi compagnie growth torna in testa alla corsa, in base ai ritorni sull’anno in corso di una serie di ETF di riferimento fino alla chiusura di ieri (25 aprile).
Un mese fa, sembrava che il lungo predominio delle big-cap growth traballasse, ispirando una nuova serie di previsioni secondo cui i titoli small-cap e value sarebbero balzati in testa. Ma le cose sono cambiate di nuovo, e l’iShares S&P 500 Growth ETF (NYSE:IVW) segna la performance migliore finora quest’anno.
Dopo un inciampo all’inizio del 2023, mentre le small-cap-value sono schizzate (IJS), le big-cap growth hanno visto una ripresa e al momento sono il fattore con la performance migliore nel 2023, con un ritorno dell’8,7%. Intanto, le small-cap value (IJS) tornano a scendere, dopo un solido inizio d’anno.
In seconda posizione troviamo l’iShares MSCI USA Quality Factor ETF (NYSE:QUAL) per i risultati sull’anno in corso. Il fondo, che comprende compagnie con fondamentali positivi, come ritorni alti e una stabile crescita degli utili su base annua, è salito dell’8,2%, poco meno di IVW.
Metà dei factor sono in rosso. Small-cap e momentum sono quelli che soffrono di più. Le small-cap growth (IJT) al momento registrano la perdita maggiore, con -2,1% finora quest’anno.
Il mercato azionario statunitense, in base all’SPDR S&P 500 (NYSE:SPY), segna un solido +6,6% sull’anno in corso.
Il recente slancio di rialzo per i fondi factor è stato misto di recente, in base ad una serie di medie mobili che aggregano il comportamento del trend per tutti i fondi factor di cui abbiamo parlato. Dopo una ripresa bullish dello slancio a breve e medio termine, il trend a breve termine è sceso nettamente, il che suggerisce che il mercato è diventato cauto sulle prospettive a breve termine.