Per il report sul PIL USA del primo trimestre, atteso per fine mese, si prevede una produzione economica con un ritmo di crescita materialmente più contenuto.
La crescita sarà abbastanza forte da minimizzare il rischio di recessione, ma la decelerazione del trend attraverso i dati del PIL rimarrà evidente per il secondo aggiornamento trimestrale consecutivo.
La produzione relativa al periodo gennaio-marzo è attualmente stimata in aumento del 2,0% (tasso annuo reale destagionalizzato), in base alla mediana di una serie di previsioni elaborate da CapitalSpectator.com.
Questo aumento moderato dell’attività economica, se corretto, segnerà un rallentamento della crescita rispetto al forte aumento del 3,4% del T4, che è stato un rallentamento rispetto al T3.
L’aumento mediano del 2,0% registrato oggi per il PIL del 1° trimestre è invariato rispetto al nowcast precedente del 22 marzo.
La recente stabilità di queste revisioni suggerisce, a questo punto, in vista della pubblicazione del report governativo sul PIL del 1° trimestre il 25 aprile, che una previsione attuale del 2% è una stima ragionevole.
Sebbene la crescita degli Stati Uniti sia rallentata e si preveda un’ulteriore decelerazione nel prossimo rapporto sul PIL del 1° trimestre, una visione di questo rallentamento è che l’economia si stia stabilizzando a un ritmo sostenibile e “normale” piuttosto che scendere verso una recessione nel corso dell’anno.
Di questa idea è Chris Williamson, capo economista aziendale di S&P Global Market Intelligence. Citando i dati rivisti dell’indagine PMI di marzo, pubblicati all’inizio di questa settimana e inclusi nei dati del nowcast del PIL di cui sopra, afferma che:
“Insieme a un’accelerazione della crescita nel settore manifatturiero, gli ultimi dati PMI dei servizi indicano che il PIL è aumentato a un tasso annualizzato del 2% circa nei primi tre mesi dell’anno”. Anche la fiducia nelle prospettive per il prossimo anno è aumentata, il che dovrebbe contribuire a sostenere una crescita solida nel secondo trimestre”.
Anche JP Morgan (NYSE:JPM) vede un basso rischio di recessione nel breve termine. In una recente nota di ricerca del trading desk della banca si afferma che una recessione appare improbabile nel 2024.
Meredith Whitney, fondatrice e CEO di Meredith Whitney Advisory Group, prevede inoltre che la crescita degli Stati Uniti continuerà fino alla fine dell’anno.
Jan Hatzius, capo economista di Goldman Sachs (NYSE:GS), è tra gli ottimisti. Secondo lui, l’economia statunitense continuerà a crescere, come ha dichiarato alla CNBC:
“Sono certamente ottimista per quest’anno. Sul fronte della crescita, siamo ben al di sopra delle stime, vicino al 3% di crescita quest’anno”.
Nel frattempo, “siamo ben al di sotto del consenso in termini di rischio di recessione. Pensiamo al 15% nei prossimi 12 mesi, che è una sorta di probabilità media di recessione, dato che nel dopoguerra abbiamo avuto una recessione circa una volta ogni sette anni”.