Brexit, la principale preoccupazione
Come ampiamente atteso, la Bank of England ha mantenuto invariato il tasso al minimo storico dello 0.5% durante la scorsa settimana. e crediamo che non vi sarà alcuna modifica sui tassi nella settimana in corso. Inoltre, la probabilità di un taglio dei tassi è bassa ma non nulla. Infatti, il Regno Unito ha bisogno di restare competitivo in un contesto in cui la BCE adotta nuove misure di stimolo e la Fed mantiene un atteggiamento da "colomba".
Al momento, il rischio Brexit è la principale preoccupazione per il Regno Unito (e per l'Europa!). I recenti sondaggi indicano forte incertezza, e fattori come elevato debito, politiche di austerità e deflazione non giocano certo a favore della permanenza. Il Primo Ministro David Cameron è impegnato in una campagna contro il potenziale Brexit da 9 milioni di sterline, nel tentativo di spiegare "perchè il Governo crede che votare per la permanenza nell'Unione Europea è la scelta migliore nell'interesse del Regno Unito". Testimonianze da Portogallo e Grecia sarebbero state di notevole aiuto, ma sfortunatamente non ve ne sono.
EUR/CHF e conseguenze in caso di Brexit
La pressione ribassista sulla sterlina è ancora viva, dopo aver toccato i minimi da 28 mesi a 0,81 sterline per un euro. Tra gli analisti ci sono forti speculazioni su un possible raggiungimento della parità per EUR/USD in caso di Brexit. Di conseguenza, il franco svizzero resta sotto pressione in quanto un deprezzamento dell'euro potrebbe causare una reazione della Swiss National Bank. La recente storia della SNB, generalmente proattiva nelle misure di politica monetaria, ci porta a pensare che delle misure potrebbero essere annunciate già prima della data del referendum, fissata il 23 Giugno.
La SNB ha poche armi a disposizione contro le speculazioni
Date le attuali condizioni dell'Eurozona in termini di debole crescita e deflazione, le vendite su EUR/CHF sono destinate a continuare. La SNB sembra avere poche armi a disposizione, dato che la già elevata esposizione di bilancio non lascia un ampio margine per intervenire direttamente sul mercato FX in maniera aggressiva.
Vero è che un taglio alle esenzioni ai tassi negativi è una strategia relativamente semplice da adottare, ma essa non costituirebbe un'arma particolarmente efficace n caso di forti speculazioni. Inoltre, dato il contesto economico interno, l'adozione di tassi ancor piu' negativi potrebbe causare una corsa agli sportelli per prelevare cash, piuttosto che vendite di franchi. Il potenziale Brexit quindi potrebbe rovinare i tentativi della SNB di stabilizzare il franco.