Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com
Non ci è voluto molto perché l’indice S&P 500 segnasse un tonfo del 3%, toccando un supporto tecnico vicino al livello di 3.250, come abbiamo notato la scorsa settimana.
Tuttavia, ora che l’indice ha mantenuto questo livello critico di supporto tecnico in più occasioni, restiamo a domandarci se il ribasso possa essere già finito, malgrado le crescenti notizie sulla diffusione del coronavirus.
Qualcuno scommette che il mercato recupererà le perdite. Di recente, ci sono state scommesse sulle opzioni sull’ETF iShares MSCI Emerging Markets ETF (NYSE:EEM) e sull’ETF iShares China (NYSE:FXI). L’attività legata alle opzioni per entrambi gli ETF sembra essere aumentata negli ultimi giorni, suggerendo un aumento dei due ETF nelle prossime settimane e rappresentando una scommessa chiaramente controcorrente.
Trovare un forte supporto
L’indice S&P 500 è crollato bruscamente a partire da venerdì scorso, quando le notizie del coronavirus hanno cominciato a diffondersi. Non c’è voluto molto perché l’indice scendesse, crollando di oltre il 3% dal massimo del 22 gennaio al minimo del 27 gennaio. Ma l’indice S&P 500 ha trovato un considerevole livello di supporto tecnico intorno al livello di 3.245, che sta facendo da pavimento all’indice. Gli investitori hanno testato questo livello di supporto quattro volte intraday dal 27 gennaio.
Sembrerebbe che neanche il generale trend in salita sul mercato sia stato danneggiato. L’indice S&P 500 sta salendo stabilmente in un canale di trading stretto dall’inizio di ottobre ed essenzialmente è stato in grado di mantenere quella linea di trend. Inoltre, l’indice di forza relativa tende al rialzo staccandosi dai minimi del dicembre 2018. Ciò indicherebbe che lo slancio a lungo termine favorisce il rialzo dei mercati.
Si scommette su una ripresa dei mercati
Inoltre, sembrerebbe che alcuni trader stiano scommettendo che i mercati emergenti e quelli cinesi probabilmente si riprenderanno presto. Il 29 gennaio, le posizioni aperte per le call EEM del 28 febbraio a 45 dollari sono salite di quasi 100.000 contratti. I dati mostrano che i contratti sono stati comprati, con i trader che hanno pagato circa 0,35 dollari.
Ciò significa che, affinché l’acquirente guadagni un profitto, l’EEM dovrebbe salire a 45,35 dollari o più se manterrà i contratti fino alla data di scadenza. Corrisponderebbe ad un rialzo di circa il 5,5% dall’attuale prezzo dell’EEM di circa 43 dollari al 30 gennaio.
Inoltre le posizioni aperte per le call FXI del 20 marzo a 45 dollari sono aumentate di più di 92.000 contratti il 27 gennaio. I dati mostrano anche che i contratti sono stati scambiati su ASK per circa 0,50 dollari.
Ciò significa che, affinché l’acquirente guadagni un profitto, l’ETF dovrebbe salire a 45,50 dollari o più se manterrà i contratti fino alla data di scadenza. L’ETF dovrebbe salire di circa il 12% dall’attuale prezzo di 45,60 dollari.
Le scommesse sembrano suggerire che alcuni si aspettano che il mercato recuperi la maggior parte, se non tutte, delle perdite del recente ribasso. Potrebbe servire anche come ulteriore conferma che i mercati azionari statunitensi sono destinati a rimbalzare nei prossimi giorni, riprendendo gli attuali trend in salita, in linea con i grafici tecnici.
I rischi rimangono
Tuttavia, sembra esserci un rischio incombente, sempre presente sul mercato azionario. Comunque, se i prezzi dovessero invertirsi e scendere sotto il livello di 3.245 sull’indice S&P 500, probabilmente sarà sferrato un duro colpo all’indice, portandolo potenzialmente verso i 3.150.
Ma, per ora, sembra che la tempesta a breve termine possa essere già finita.