L’ottimismo per le trattative commerciali USA-Cina probabilmente incoraggerà una lunga impennata sui mercati dei prodotti agricoli questa settimana, dalla soia alla carne di maiale, con un dollaro debole che potrebbe spingere anche le materie prime industriali come rame e greggio.
Alcune materie prime potrebbero trarre vantaggio dalle notizie positive di lunga durata. Il frumento è fra queste, con i trader che non perdono d’occhio i massimi della scorsa settimana scatenati dalla siccità nelle importanti aree di coltivazione in Australia. Anche il gas naturale potrebbe rientrare nell’elenco, spinto dai timori di una carenza delle scorte per il prossimo periodo di riscaldamento invernale.
Ma non tutte le materie prime potrebbero riuscire a salire. I metalli preziosi dovrebbero restare fedeli al recente trend ribassista, con gli analisti che affermano che servirebbe un’ulteriore debolezza del dollaro per ridare all’oro il suo ruolo di asset rifugio.
“L’ottimismo per l’oro, l’argento e il platino si attesta ora al minimo di 27 anni”, si legge in una nota della scorsa settimana di Sundial Capital Research, con sede a Blaine, in Minnesota.
Tuttavia, il dollaro potrebbe vedere un’ulteriore presa di profitto questa settimana, tra le speculazioni che USA e Cina possano raggiungere un accordo commerciale prima del summit di novembre tra il Presidente Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping. L’indice del dollaro, misurato contro un paniere di valute, giovedì ha registrato il crollo maggiore da fine luglio quando è arrivata la notizia che il vice ministro del Commercio cinese Wang Shouwen sarà a capo di una delegazione di nove membri che incontrerà i funzionari USA il 22 e il 23 agosto, mentre i funzionari statunitensi saranno guidati dal sottosegretario al Tesoro David Malpass.
Il dollaro è diventato di fatto un asset rifugio negli ultimi mesi, con lo stallo commerciale che ha spinto le due nazioni ad introdurre dazi vicendevolmente. Il vertice di questa settimana sarà il primo da maggio. “Siamo scettici sul fatto che si possa arrivare ad una soluzione in questa occasione”, si legge in una nota pre-weekend di TD Securities, riferita alle trattative. “Ma … vale la pena essere prudenti”.
Oltre all’impatto legato allo scontro commerciale, il dollaro è sceso la scorsa settimana sulla scia dei dati economici USA deboli e della ripresa di euro e yen. Questa settimana, i dati sull’inflazione tedesca, la fiducia dei consumatori UE e quelli USA sull’indice PMI manifatturiero e sulle vendite di case esistenti sono tra gli indicatori che potrebbero decidere le prossime mosse del dollaro.
Soia e carne di maiale potrebbero unirsi al rialzo
La soia, che ha portato il fardello dell’attrito commerciale USA-Cina per via della tassa del 25% imposta da Pechino sulla soia USA, ha registrato il rimbalzo settimanale maggiore in due mesi la scorsa settimana, spinto dalla notizia che le due nazioni riprenderanno le trattative.
L’impennata settimanale del 4,3% ha spinto il contratto con consegna a settembre della soia USA a 8,8625 dollari al bushel la scorsa settimana, sopra la media mobile a 50 giorni di 8,7428 dollari. E ciò lo ha reso uno “Strong Buy” secondo i segnali tecnici giornalieri di Investing.com. Con una resistenza di Fibonacci di livello 3 prevista solo a 9,0967 dollari per la soia di settembre, il contratto potrebbe vedere un ulteriore rialzo di 23 centesimi.
Nelle ultime due sedute, il mercato ha raggiunto il limite superiore per il prezzo della carne di maiale, dopo che la scorsa settimana Investing.com aveva previsto un’impennata per la materia prima nell’eventualità di un allentamento dei timori per i dazi USA-Cina. Prima del rimbalzo di quasi il 6% della scorsa settimana, i future della carne di maiale, la principale fonte negli Stati Uniti, avevano segnato un crollo del 25% sull’anno.
Con il reset del mercato, sono ora considerati “Neutral” dai segnali tecnici giornalieri di Investing.com. Dopo che il contratto di riferimento con consegna ad ottobre si è attestato a 5,860 dollari la libbra venerdì, i pattern di Fibonacci indicano un forte supporto a 5,713 dollari ed una resistenza di livello 3 a 5,999 dollari.
Frumento in testa nell’impennata dei cereali
Per il frumento, la star dei cereali con un’impennata annua del 31%, il potenziale rialzo è diventato più accentuato dopo le previsioni in base alle quali il clima australiano a settembre sarà più arido rispetto ad agosto. Il rimbalzo del 2,4% della scorsa settimana del frumento è inoltre arrivato sulla scia della notizia secondo cui la Russia, il principale esportatore, prenderà in considerazione una riduzione delle esportazioni 2018-19 a 30 milioni di tonnellate. Ma anche prima di queste limitazioni, il mercato del frumento globale era stato sconvolto dai timori di raccolti minori nella regione del Mar Nero in Russia, in Europa e in Australia.
All’attestazione di venerdì di 5,6000 dollari al bushel per il contratto di settembre, i segnali tecnici giornalieri di Investing.com sul frumento USA indicavano “Strong Buy”. I pattern di Fibonacci fissano un supporto forte a 5,2383 dollari al bushel e una resistenza di livello 3 a 5,6683 dollari.
Per quanto riguarda il gas naturale, le previsioni meteo indicano un clima fresco nella parte centrale degli Stati Uniti, che potrebbe essere ribassista per la domanda di aria condizionata ed energia, secondo Dominick Chirichella dell’Energy Management Institute di New York. Ma queste previsioni sono state controbilanciate dal quadro più grande (e rialzista) delle scarse scorte di gas conservate nelle grotte di sale sotterranee per l’inverno, spiega. “Tutti i modelli mostrano che il deficit continuerà all’inizio della prossima stagione invernale del riscaldamento”, aggiunge Chirichella.
All’attestazione di venerdì di 2,946 dollari per milione di BTU, il gas naturale con consegna a settembre è considerato “Strong Buy” in base ai segnali tecnici giornalieri di Investing.com. I pattern di Fibonacci pongono una resistenza di livello 3 per il gas con consegna a settembre a 2,974 dollari per milione di BTU.