La coppia EUR/CHF ha toccato il livello massimo dalla rimozione dell’ancoraggio nel gennaio del 2015.
La coppia è salita addirittura fino a quota 1,1620 CHF per un euro.
Il movimento rialzista è attribuibile soprattutto al previsto inizio, a ottobre, della riduzione del programma di acquisto titoli della BCE.
Fino a quel momento la coppia sarà oggetto di pressioni rialziste.
Le principali banche centrali (fatta eccezione per la BoJ) si stanno lentamente muovendo verso un ulteriore restringimento e, nello specifico, la riduzione del bilancio.
Al momento cresce la richiesta di euro. Rimaniamo tuttavia scettici sulla forza dell’euro nel medio termine.
Attualmente i mercati credono alla flessione del tasso di disoccupazione, all’attenuarsi della minaccia di deflazione (1,5% a/a) e alla crescita continua nell’Eurozona.
A nostro avviso, si tratta invece di un equilibrio molto precario. I paesi europei hanno un debito elevatissimo e la crescita attuale è dovuta solo alla massiccia iniezione di denaro fresco.
Qualsiasi saggio investitore dovrebbe guardare al problema del debito greco per convincersi che le cose non finiranno bene.
Nel medio termine, però, la moneta unica probabilmente si apprezzerà contro il franco svizzero.