Il dato sull'inflazione americana di ieri ha dato un forte segnale al mercato forex. Oggi invece ci sarà la BCE che lascerà invariato il tasso di interesse, ma le due coppie principali come EUR/USD e GBP/USD come reagiranno? Andiamo ad analizzare come sempre, aggiungendo AUD/NZD.
Prima di partire con l'analisi capiamo il contesto in cui ci troviamo.
Il dollaro rimane stabile nella sessione asiatica dopo il forte rally post-IPC. L’attenzione del mercato è ora fortemente focalizzata sull’imminente PPI di marzo, nonché sui risultati del sondaggio tra i consumatori del Michigan. Se i dati PPI di oggi dovessero rivelare cifre forti, seguite domani da aspettative di inflazione al consumo in aumento, ciò potrebbe ritardare ulteriormente la tempistica di riduzione del tasso prevista dalla Fed, rafforzando così la forza del dollaro.
In Europa, i mercati finanziari sono pronti per la decisione sui tassi della BCE, con un ampio consenso che prevede che il tasso di rifinanziamento principale rimarrà stabile al 4,50%. La BCE ha comunicato chiaramente il suo piano condizionato di avviare tagli dei tassi entro giugno, in base ai dati salariali del primo trimestre previsti per maggio. A quel punto, saranno disponibili anche nuove proiezioni economiche per guidare le decisioni di politica monetaria. È improbabile che la BCE abbandoni la sua posizione cauta in questo frangente. La presidente Christine Lagarde continuerà a enfatizzare un approccio dipendente dai dati e a riaffermare le decisioni riunione per riunione. Si prevede che l’annuncio di oggi e la successiva conferenza stampa avranno un impatto minimo sui mercati.
Nel corso di questa settimana, il dollaro è attualmente la valuta dominante, superando le sue controparti senza concorrenza significativa. Il franco svizzero è quello che ha sottoperformato di più, seguito in ordine da dollaro australiano, euro, yen, sterlina, dollaro canadese e dollaro neozelandese. Lo yen, in particolare, si trova in posizione intermedia a seguito dell’esitazione del Giappone a segnalare un imminente intervento sui mercati valutari. In particolare, tutte le valute diverse dal dollaro vengono attualmente scambiate all’interno del range della settimana precedente, indicando una mancanza di forza o debolezza definitiva tra di loro.
Analisi AUD/NZD
Tecnicamente, vale la pena tenere d’occhio l’AUD/NZD nei prossimi giorni. Il ritiro di questa settimana aumenta la possibilità che il rimbalzo da 1.0567 si sia completato a 1.0952. Una rottura decisa del supporto a 1,0836 indicherà che la lateralità da 1,1085 sta iniziando un'altra fase discendente verso la media mobile esponenziale a 55 periodi (ora a 1,0800) prima, e poi verso il supporto a 1,0567.
Invece cosa sta succedendo su EUR/USD e GBP/USD? Scoprioamolo nel video qui sotto.