Una raffica di dati sull’inflazione ed una serie di interventi dei funzionari della Federal Reserve, insieme alla reazione del dollaro a tutto questo, determinerà se l’oro farà progressi nello spingersi ancora di più nel territorio dei 1.800 dollari questa settimana o se riuscirà almeno a stare a quel livello.
Grafico giornaliero oro
Per il greggio, l’esito sarà ancora una volta deciso dai dati settimanali sui consumi statunitensi. Un altro considerevole calo delle scorte di greggio, insieme a dati simili sulla benzina, riportati dalla Energy Information Administration potrebbero mantenere i prezzi intorno ai massimi di 75 dollari.
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Altrimenti, i timori di malfunzionamenti all’interno dell’OPEC, dopo il fallimento della scorsa settimana nel trovare un accordo su nuovi livelli di produzione per agosto, risultato in uno scontro tra Arabia Saudita ed EAU, un tempo alleati, potrebbero continuare ad intaccare il rally di tre mesi del greggio. La diffusione della variante Delta del COVID-19 ed i bassi livelli di vaccinazione in alcuni paesi potrebbero inoltre pesare sui prezzi del greggio.
L’oro è scambiato a circa mezzo punto percentuale in calo negli scambi di lunedì pomeriggio in Asia.
Il metallo giallo ha registrato il terzo rialzo settimanale consecutivo venerdì, tornando al cruciale supporto di 1.800 dollari. Ma ha faticato a mantenere la presa nella giornata di lunedì. Le prospettive per l’oro sono confuse: non è certo quanto ci vorrà perché la tanto pubblicizzata inflazione statunitense acceleri i suoi rialzi.
Settimana orientata all’inflazione
In quella che sembra essere una settimana orientata all’inflazione, le letture USA sull’indice sui prezzi al consumo, sull’{ecl-238||indice sui prezzi alla produzione}} ed i dati dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori saranno pubblicati rispettivamente nelle giornate di martedì, mercoledì e venerdì.
Per quanto riguarda altri dati, a parte le richieste settimanali di sussidio di disoccupazione, sono attesi anche i dati sulla produzione industriale ed il report {{ecl-323manifatturiero della Fed di New York}}
Intervento del Presidente Powell
Per quanto riguarda la Fed, la testimonianza semestrale davanti al Congresso da parte del Presidente Jerome Powell mercoledì e giovedì sarà fondamentale per determinare il prossimo passo e la direzione del dollaro.
Il dollaro è salito negli scambi asiatici di lunedì mattina. Le valute legate al rischio sono rimaste sopra i recenti minimi sia contro la moneta statunitense che contro lo yen, con i timori degli investitori di un rallentamento della ripresa economica globale dal COVID-19 che si sono placati per il momento.
Altri membri della Fed che prenderanno la parola questa settimana saranno John Williams di New York, Neel Kashkari di Minneapolis, Raphael Bostic di Atlanta, Eric Rosengren di Boston e Charles Evans di Chicago.
Sul fronte del greggio, il riferimento statunitense, il West Texas Intermediate o WTI, è scambiato sotto i 74,40 dollari al barile. Il londinese Brent oscilla sotto i 75,40 dollari.
Greggio: continua a tenere d’occhio l’OPEC
Il WTI ha chiuso la settimana scorsa con un modesto calo dello 0,6%, mentre il Brent è sceso dello 0,8% sulla scia dei timori per l’OPEC.
Una fine delle sanzioni iraniane potrebbe oppure no avere un materiale impatto negativo sul greggio, a seconda della reazione dell’OPEC, spiega TD Securities, aggiungendo: “Se non dovesse esserci alcun accordo dell’OPEC+ e tutti i membri dovessero produrre a piena capacità, ci sarà un enorme surplus e i prezzi potrebbero registrare dei tonfi”.
I ministri delle finanze del G20, intanto, in occasione del vertice di sabato hanno dichiarato che la diffusione della variante Delta potrebbe comportare nuove restrizioni sulla società e sulle imprese.
Questo, a sua volta, peserebbe sulle prospettive per la domanda di carburante al di fuori degli Stati Uniti, soprattutto in Asia ed Australia.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.