Sembrava non terminare più la discesa dell’oro che dal massimo evidenziato nel mese di agosto 2020 ha perso quasi il 20% in corrispondenza dell’ultimo minimo del 30 marzo 2021. Fino ad ora l’impostazione di medio lungo termine è stata e rimane rialzista, configurando l’attuale discesa come un ritracciamento valido per una ripartenza del trend primario ascendente su time frame settimanale.
Dopo la fiammata partita a marzo 2020 con l’inizio della pandemia e terminata questa estate, è iniziata la correzione del metallo giallo, che fino a quel momento ha beneficiato del “risk off” dei mercati azionari, rispolverando l’atavica correlazione inversa “azionario bene rifugio”.
A guardar bene i fondamentali c’è da spremersi le meningi per cercare di capire quali sono i fattori di mercato che potrebbero spingere per l’una o per l’altra direzione. Questo perché nonostante siano numerosi gli elementi che favorirebbero uno scenario rialzista, sussistono alcune interpretazioni soggettive e non, che insieme alla concorrenza di altri strumenti speculativi come le Criptovalute e la ripartenza dell’azionario potrebbero costituire una minaccia per il rialzo dei corsi di questa materia prima. I prezzi delle commodities sono caratterizzati da una ricorrente ciclicità, facilmente interpretabile con l’analisi tecnica.
Per capire i motivi del potenziale rialzista insiti in questo strumento analizziamone l’andamento su un grafico giornaliero con l’indicatore ichimoku osservandone criticità e indizi che ci farebbero propendere per una possibile inversione.
Il trend ribassista in corso è costituito da impulsi e correzioni, ognuno dei quali è composto da numerose candele giornaliere. Nella figura gli swing sottostanti al trend principale sono rappresentati dalle frecce continue, mentre le proiezioni future del prezzo sono disegnate con le frecce tratteggiate.
Un primo tentativo d’ inversione è riscontrabile dalla correzione iniziata il 1 dicembre 2020 e terminata il 5 gennaio 2021, costituendo un falso segnale messo in evidenza dall’inversione della cikou span linea fondamentale in questo tipo d’indicatore. Vediamo nel dettaglio quanto accaduto: in corrispondenza del massimo giornaliero del 5 gennaio che aveva tagliato di netto la kumo(nuvola), il giorno successivo è avvenuta la smentita del segnale attraverso la cikou span (linea verde) rientrata nella kumo. Il falso segnale è stato confermato da una candela giornaliera fortemente ribassista che ha polverizzato letteralmente il rialzo dei due giorni precedenti di contrattazione.
Condizione necessaria e sufficiente per avere un segnale rialzista valido è che il prezzo tagli al rialzo la kumo e la cikou span compia la stessa operazione senza tornare all’interno della kumo; in corrispondenza di questi livelli critici di solito la cikou effettua un pull back e poi riparte con decisione (in caso di inversione del trend). Nella condizione presa in esame il 6 gennaio 2021 il pull back si è esteso troppo dando vita ad un nuovo impulso ribassista che ha rotto i fragili supporti sottostanti portando il prezzo al minimo dell’ 8 marzo. Da quest’ultimo minimo è partito un movimento laterale che ha segnato il 30 marzo un nuovo minimo toccando di nuovo area 1680.
A questo punto è opportuno attendere l’uscita del prezzo e della cikou dalla kumo, prima di posizionarsi long. In caso di debolezza il prezzo potrebbe al contrario essere contenuto dalla kumo ed essere respinto verso il basso.
Al momento della scrittura (18 aprile mercato chiuso) il prezzo transita per una area di supporto-resistenza che costituirà inevitabilmente un ostacolo prima di proseguire al rialzo. Nei prossimi giorni avremo maggiori elementi per un’analisi tecnica più precisa.