In un lampante esempio di come i mercati finanziari siano pieni di sorprese anche per chi (noi compresi) afferma di comprenderli, il dollaro è ora estremamente rialzista dopo aver sopportato delle prospettive davvero ribassiste.
A essere onesti, una prospettiva rialzista o ribassista dipende da quale finestra temporale viene scelta dal trader, dal momento che temi diversi influiscono su un asset in base ad archi temporali differenti.
Il dollaro dovrebbe segnare un crollo del 5% entro fine anno, con l’attenzione degli investitori che torna al peggioramento di due deficit USA: quello fiscale e quello del conto corrente.
Oggi è il secondo giorno in discesa per il rendimento dei bond a 10 anni USA, sebbene al momento della scrittura stiano segnando di nuovo un rialzo, il che spinge i trader a ritenere che il rendimento dei bond possa stare perdendo lo slancio.
Ricordiamo ai lettori che siamo stati rialzisti sul rendimento anche dopo lo stallo registrato tra il 26 aprile e il 14 maggio, per 12 sedute. E quindi questa pausa di due giorni ha pochissimo valore predittivo.
Un altro punto su cui essere pessimisti è la crescente sensazione che gli Stati Uniti siano diventati un partner commerciale inaffidabile, con un presidente imprevedibile al comando.
Questo aspetto potrebbe spingere i paesi a cominciare ad importare da nazioni più prevedibili, facendo diminuire la domanda del dollaro.
Dollaro in salita, euro e sterlina in difficoltà
Tuttavia, almeno per il momento, il dollaro è la valuta da avere in tasca, dopo che la guerra commerciale (che ha costituito il suo principale ostacolo) sembra essere lontana, almeno per ora.
A questo si aggiunge il fatto che l’euro e la sterlina stanno affrontando dei problemi.
Sulla sterlina pesa l’attesa dei dati britannici come l’indice IPC e la seconda lettura del PIL in un clima di instabilità politica.
L’euro è sotto pressione con il governo italiano sulla strada di una coalizione che potrebbe seguire l’esempio del Regno Unito ed uscire dall’UE. Il rischio aggiunto in Italia potrebbe spingere al selloff i proprietari di bond italiani, mettendo ulteriore pressione sull’euro, mentre i Buoni del Tesoro USA sono un’oasi di calma.
Tutto ciò spinge ad avere delle prospettive rialziste sul dollaro a breve e medio termine e di conseguenza delle prospettive ribassiste sull’oro per lo stesso periodo.
Il prezzo dell’oro martedì scorso ha completato un doppio apice. Dopo tre giorni di pausa, l’impennata di oggi del dollaro ha causato un selloff dell’oro.
Quando il prezzo ha incrociato la neckline nella parte inferiore, ha anche intersecato la dma a 200 (rossa).
Allo stesso tempo, la dma a 50 (verde) ha incrociato nella parte inferiore la dma a 100 (blu).
Entrambi gli eventi dimostrano che i prezzi stanno scendendo, relativamente a periodi diversi, aumentando le probabilità che il trend ribassista, stabilitosi con il completamento del doppio apice, possa continuare per il momento.
Strategie di trading - posizione corta
I trader conservatori potrebbero aspettare una penetrazione del 3% della neckline a 1.263 dollari, per evitare una trappola degli orsi.
Tuttavia, questo rende il rapporto di rischio-ricompensa insostenibile.
Quindi, potrebbero dover aspettare una mossa di ritorno verso la neckline.
Dal momento che ciò richiederebbe un’impennata considerevole, potrebbero chiedere una prova che il pattern sia ancora in atto, quando almeno una candela rossa lunga vada ad inghiottire una precedente candela verde, dopo il rimbalzo.
I trader moderati si potrebbero accontentare di una penetrazione di solo il 2% a 1.267 dollari.
Potrebbero aspettare una mossa di ritorno per un’entrata migliore, ma non necessariamente una prova dell’integrità del pattern.
I trader aggressivi potrebbero andare short già adesso, ammesso che possano permettersi uno stop-loss sopra la neckline di 1.303 dollari o accettino il rischio di perdere la posizione.
Esempio di trading
- Stop-Loss: 1.303 dollari
- Entrata: 1.295 dollari
- Rischio: 8 dollari
- Obiettivo: 1.250 dollari
- Ricompensa: 35 dollari
- Rapporto di rischio-ricompensa: 1:4