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L’ossessione (sbagliata) di Bernstein: Tesla deve scendere

Pubblicato 12.12.2023, 10:21
Aggiornato 05.03.2021, 16:55

La raccomandazione negativa del broker americano è un errore che dura da tre anni e mezzo ed è stato reiterato la settimana scorsa, con il giudizio Underweight e il target price a 150 dollari.

L’analista Sacconaghi: deve scendere del 40%

Fra le poche certezze nel mondo della finanza c’è l’orientamento negativo di Bernstein su Tesla (NASDAQ:TSLA), una storia di cocente insuccesso che dura inalterata dal luglio 2020, quando l’analista Toni Sacconaghi decise per la prima volta che la società di Elon Musk era sopravvalutata. Senza intuire che si stava infilando in un tunnel senza fine, Sacconaghi abbassò la raccomandazione su Tesla a Sell da Hold fissando un target price di 60 dollari contro una quotazione, allora, di 100 dollari.
In questi tre anni e mezzo le quotazioni di Tesla sono salite del 150% e la settimana scorsa Sacconaghi, sostenuto da tutto il team in cui lavora, ha ribadito con forza l’orientamento: “La raccomandazione principale” di Bernstein per il 2024 è vendere le azioni Tesla, ovviamente anche allo scoperto. La raccomandazione è Underweight (sottopesare in portafoglio) e il target price è 150 dollari, contro l’attuale quotazione di 244 dollari. A distanza di tanto tempo, resta fissa la convinzione che le azioni Tesla devono scendere del 40%.
PRODUTTORI DI EV. PERFORMANCE DALL’INIZIO DEL 2023



“Tesla ha un problema di scarsa domanda per i suoi EV”

Ovviamente Sacconaghi non è l’unico analista con una visione negativa sul produttore di auto elettriche. Oggi su 42 analisti che coprono Tesla (consensus di Market Screener), la quota maggiore (21 esperti) ha un giudizio neutrale, 15 consigliano di comprare e sei suggeriscono di vendere. La media dei target price è 235 dollari, più bassa del 3% rispetto alla quotazione di venerdì scorso. Il target price più alto è 380 dollari, il più basso 85 dollari.
Quello che stupisce è la costanza di Bernstein, un broker rinomato per la qualità della sua ricerca. D’altronde Sacconaghi non ha dubbi e pochi giorni fa, in una call con i principali clienti, ha ribadito che Tesla ha un problema di scarsa domanda per i suoi EV, con una linea produttiva basata su pochi prodotti, troppo costosi e avviati alla saturazione.
I modelli elettrici di Tesla dominano il mercato Usa delle auto di lusso con una quota che nel terzo trimestre è arrivata al 60%. E non stiamo parlando di una nicchia, perché quelli che vengono definiti modelli di lusso (a motore termico ed elettrico) rappresentano il 20% delle vendite totali di auto in America. Di questo dato, di per sé impressionante, Bernstein sottolinea la valenza negativa, rappresentata dal rischio di saturazione che potrebbe fermare la crescita. Il broker si aspetta che per stimolare la domanda Tesla continuerà anche nel 2024 con nuovi tagli dei prezzi dopo le forti riduzioni applicate nel 2023.

La riduzione dei prezzi erode i margini


La soluzione a questo problema potrebbe venire dal nuovo modello a basso costo (non più di 25.000 dollari) che Musk ha più volte annunciato, ma per Bernstein non lo vedremo prima del 2026. Nel frattempo la riduzione dei prezzi erode la marginalità di Tesla. Sacconaghi stima che l’EPS (utile per azione) del 2024 non supererà i 2,59 dollari. Il consensus stima un Eps 2024 di 3,48 dollari. Sulla base di questa stima, il P/E 2024 del consensus è 70 volte, contro le 92 volte indicate da Bernstein
Alla fin fine la questione è su come evolveranno i profitti di Tesla nel 2024. Il consensus dei 42 analisti interpellati da Market Screener indica un utile 2024 di 12,2 miliardi di dollari, in crescita del 35% sui 9 miliardi attesi a fine 2023. Questo risultato sarà reso possibile da un miglioramento del margine operativo dal 9,5% all’11,1%

Botta e risposta con il gestore


Per confutare le tesi di Sacconaghi è sceso in campo Gary Black, fondatore del fondo Future Fund Active ETF, nonché convinto azionista di Tesla. Interpellato da Barron’s, Black riconosce che i margini di Tesla si sono drasticamente ridotti nel 2023, ma proprio per questo le quotazioni continueranno a salire, perché gli investitori si stanno convincendo che da questi livelli così ridotti la redditività dell’azienda non potrà che migliorare.
Il gross margin di Tesla nel settore automobilistico, escluse le vendite a credito, ha raggiunto il 16% nel terzo trimestre, con un calo di circa 10 punti percentuali rispetto all'anno precedente.
Sacconaghi prevede che Tesla venderà 2,1 milioni di veicoli nel 2024. Il consenso di Wall Street indica vendite per  2,2 milioni. Black prevede 2,4 milioni di auto vendute.

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Ultimi commenti

Non vanno dietro al mercato, se hanno una tesi ribadiscono il punto.È una caratteristica che difficilmente trovo in molti altri analisti, potrebbero cannare completamente, ma d’altronde ogni cosa è imprevedibile
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