Market Brief
I mercati valutari hanno aperto dando seguito alle dinamiche della settimana scorsa. Il referendum nell’Ucraina dell’Est, apertamente contro Kiev, non ha avuto un impatto significativo sul sentiment del mercato. I dati CFTC hanno mostrato un aumento dei corti sull’USD, i rendimenti dei decennali USA sono risaliti al 2,6413% (leggermente inferiori alla media mobile a 21 giorni pari al 2,6482%).
In Giappone, a marzo il deficit commerciale è aumentato, passando da -533,4 mld a -1.133,6 mld. L’USD/JPY e i cross con lo JPY hanno ottenuto richieste migliori a Tokyo, nonostante il calo dello 0,35% delle azioni del Nikkei. L’USD/JPY ha testato le offerte a quota 102,00, ma poi non è riuscito a estendere i guadagni sopra 102,05. Gli indicatori di trend e momentum sono marginalmente ribassisti, gli ordini degli importatori attendono di essere attivati a 101,50, i supporti chiave di breve periodo stazionano alla media mobile a 200 giorni (101,11), cui segue 100,76 (minimo del 2014). Nonostante il tono negativo dell’EUR, l’EUR/JPY è rimbalzato dalla base della nuvola giornaliera di Ichimoku (139,99). Il sentiment rimane ribassista e l’attenzione si sta spostando verso la media mobile a 200 giorni (137,74).
L’EUR/USD consolida le perdite sopra la media mobile a 100 giorni (1,3741), mentre i mercati continuano a mettere in conto la probabilità di un’azione della BCE entro giugno. Gli ordini d’acquisto in scadenza oggi stazionano a 1,3750/60, le barriere in zona 1,3800/25. Si prevede ulteriore interesse a vendere sotto 1,3740 e poi 1,3700.
Il cable è rimbalzato da 1,6840 (base del canale di trend rialzista da marzo a maggio) e stamattina ha compiuto un rally sugli stop sopra 1,6860 all’apertura dei mercati europei. L’RSI ora è al 57%, la correzione ribassista si sta concludendo. S’intravedono supporti a 1,6800/36 (esercizio delle opzioni / media mobile a 21 giorni). Una chiusura inferiore dovrebbe segnalare un’impostazione ribassista di breve periodo. L’EUR/GBP ha raggiunto un nuovo minimo (0,81551) in scia al rally della coppia GBP/USD. Il sentiment è nettamente ribassista. Per la settimana entrante abbondano le offerte per le opzioni fra 0,81500 e 0,81000.
In Nuova Zelanda, le vendite di abitazioni sono calate del 20,2% in aprile (a/a), mentre i prezzi delle case sono aumentati dello 0,1% m/m (rispetto al 3,4% di un mese fa). La coppia NZD/USD consolida la debolezza. Stando all’analisi del MACD, una chiusura giornaliera inferiore a 0,8648 suggerirebbe una correzione al ribasso più marcata. Il supporto chiave staziona a 0,8590 (media mobile a 50 giorni). Il trend della coppia AUD/NZD dà segnali rialzisti, una chiusura giornaliera superiore a 1,0816 (media a 21 giorni e pivot MACD) manterrà il sentiment positivo. La resistenza chiave si trova a 1,1031 (media mobile a 200 giorni).
La coppia USD/CAD testa le offerte a 1,0900/10 dopo la delusione per i dati sul lavoro. Come si evince dal dato pubblicato venerdì, nel mese di aprile il Canada ha perso inaspettatamente 28.900 posti di lavoro; il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 6,9%, con un tasso di partecipazione inferiore, pari al 66,1%.
Oggi non ci sono molti appuntamenti nel calendario economico. Gli operatori cercheranno appigli nel dato sul sentiment delle imprese della Banca di Francia, nelle vendite al dettaglio di marzo in Svizzera e nella dichiarazione mensile sul budget di aprile negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd