Market Brief
Come previsto, la RBNZ ha mantenuto inalterato il tasso di riferimento al 3,50% e rinviato il prossimo rialzo del tasso dalla prima alla seconda metà del 2015. La retorica più aggressiva del previsto ha spinto brevemente la coppia NZD/USD a 0,7871. Il governatore Wheeler ha tuttavia ribadito che il kiwi continua a rimanere su livelli insostenibilmente elevati e che dovrebbe calare in modo significativo. Il MACD entrerà in zona di consolidamento rialzista in caso di chiusura giornaliera superiore a 0,7858, il che segnalerebbe una correzione al rialzo più marcata. Sopra 0,7850 si susseguono leggeri ordini d’acquisto per opzioni in scadenza oggi.
In Australia, l’AUD/USD ha compiuto un rally fino a 0,8376 perché a novembre l’economia australiana ha creato 42.700 nuovi posti di lavoro. Tuttavia, 40.800 sono impieghi part-time e solo 1.800 riguardano occupazioni a tempo pieno. Il tasso di disoccupazione è salito dal 6,2% al 6,3%. Poco convinto, l’AUD/USD è tornato a scendere durante la seduta. Il giudizio rimane negativo, i tentativi al rialzo dovrebbero generare un riverbero limitato. Si osserva una solida resistenza prima di 0,8541 (minimo precedente). L’AUD/USD è sceso a 1,0624, formando un triplo minimo (10 luglio, 10 e 11 dicembre). Una violazione sotto questo livello dovrebbe spianare la strada verso 1,0493/1,0536 (minimo dell’anno / minimo di marzo).
L’EUR/USD si consolida prima dell’assegnazione della seconda tornata di TLTRO in programma alle 10:15 GMT. A settembre, la prima tornata di operazioni mirate LTRO aveva generato una forte delusione, con soli 82,60 miliardi di euro prestati a 255 banche. La BCE è disposta a prestare fino a 400 miliardi di euro, ma secondo noi l’esito dell’operazione TLTRO2 sarà molto distante da quell’obiettivo. L’adesione prevista per dicembre è scesa sotto i 170 miliardi di euro attesi di recente. Un esito debole dovrebbe far aumentare le previsioni di un QE e spingere nuovamente l’EUR/USD nel suo mercato orso. Continuiamo a vendere sui rally, salvo che non vi sia un’adesione superiore ai 200 euro, che ci porterebbe a rivedere la nostra strategia.
Oggi la Banca Nazionale Svizzera (BNS) annuncerà la sua decisione di politica monetaria, che dovrebbe rimanere invariata. Vista l’aggressiva espansione della BCE, la base minima dell’EUR/CHF a 1,20 continua a essere a rischio, anche se non nell’immediato. A seconda di come agirà la BCE, nel prossimo futuro la BNS potrebbe dover introdurre tassi d’interesse negativi sui depositi a vista. A nostro avviso, tuttavia, la BNS non agirà di sua iniziativa, ma reagirà agli interventi della BCE. Non c’è bisogno di adottare misure imponenti, poiché il margine di manovra è molto ridotto e la BCE si prepara a intervenire con un vero e proprio QE nel prossimo trimestre.
Ieri i contratti sul greggio WTI hanno subito un nuovo colpo, scendendo a 60,43 USD, perché si prevede che l’Arabia Saudita non taglierà con facilità la produzione per difendere la sua quota di mercato. L’USD/CAD è salito a 1,1502 (1 pip in più rispetto alla seduta precedente). Ordini d’acquisto per le opzioni attendono di essere attivati a 1,15+.
Oggi si riunisce anche la Banca Centrale Russa, che dovrebbe alzare il suo tasso di riferimento di 50 punti base, portandolo al 10%. Lo spread agosto 2016-23 si è appiattito, l’USD/RUB testa le offerte a 55. Un intervento soddisfacente sul tasso dovrebbe innescare un rally di sollievo, generando interessanti opportunità di entrata su posizioni corte sul RUB, poiché non ci aspettiamo una ripresa sostenibile del RUB in previsione della libera fluttuazione del forex nel 2015.
Oggi la BCE pubblicherà il suo Rapporto Mensile. Gli operatori monitoreranno i seguenti dati: IPC m/m e a/a di novembre in Germania, Francia e Svezia; transazioni immobiliari a/a di ottobre in Spagna; tasso di disoccupazione di novembre in Svezia; decisione sul tasso della Norges Bank; produzione industriale m/m e a/a di ottobre in Italia; tasso di utilizzo degli impianti nel terzo trimestre e indice sui prezzi delle nuove abitazioni a/a di ottobre in Canada; vendite al dettaglio m/m e indice sui prezzi all’importazione m/m e a/a di novembre, richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione aggiornate rispettivamente al 6 dicembre e al 29 novembre, scorte delle aziende di ottobre e variazione nel patrimonio netto delle famiglie nel terzo trimestre negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd