La scorsa settimana, la banca centrale sudafricana (South African Reserve Bank, SARB) ha alzato il suo tasso sui pronti di 25 punti base, portandolo al 7%, in previsione di crescenti pressioni inflazionistiche.
Tuttavia, la decisione è stata approvata di misura, perché alcuni membri del comitato di politica monetaria hanno espresso preoccupazioni sugli effetti negativi di un tasso d’interesse elevato sulle prospettive di crescita.
Alla fine si è dimostrata una decisione saggia della SARB, infatti l’IPC di febbraio, pubblicato stamattina, ha superato di gran lunga le previsioni medie, attestandosi al 7% rispetto al 6,2% di gennaio, mentre il mercato aveva previsto un rialzo dei prezzi al consumo pari al 6,8%.
A nostro avviso, è essenziale che la banca centrale sudafricana mantenga la sua credibilità, mostrandosi tenace nella lotta contro l’inflazione rampante. Tuttavia, prima o poi, il governatore Kganyago dovrà far respirare l’economia, perché tassi d’interesse troppo elevati freneranno significativamente i consumi interni, deteriorando le prospettive d’inflazione.
La reazione del rand al dato IPC è stata tiepida, grazie al rialzo del tasso deciso la settimana scorsa. La coppia USD/ZAR si muove lateralmente fra 15,20 e 15,30. In un’ottica di medio termine, la coppia dovrebbe oscillare fra 15,00 e 16,30 finché non si risolverà la crisi politica.