La BoJ ha mantenuto invariata la sua politica monetaria, raddoppiando però il volume del suo programma di prestiti, salito a 7 mila miliardi di yen. L’espansione della base monetaria continuerà a un ritmo di 60-70 mila miliardi di yen all’anno. Il ministro delle Finanze Aso ha detto che la debolezza del PIL conferma la ripresa economica moderata, mentre l’agenzia Reuters sottolinea che la debolezza del dato sulle spese mostra che i consumatori giapponesi nutrono dei dubbi sull’Abeconomia. L’USD/JPY e i cross con lo JPY hanno trovato richieste migliori in scia alla BoJ colomba e all’espansione dei prestiti. L’USD/JPY ha compiuto un rally a 102,74, incrociando al rialzo la media mobile a 21 giorni (102,44). Il MACD è diventato marginalmente positivo e fa propendere per una correzione al rialzo più marcata, per lo meno finché terrà il supporto a 101,80. L’EUR/JPY sfida il massimo del canale di trend ribassista (in formazione dal 27 dicembre). L’inclinazione è al rialzo.
In Asia, l’EUR/USD è passato di mano nella stretta fascia compresa fra 1,3695 e 1,3717. Gli indicatori di trend e momentum sono positivi, ma il sentiment rimane fragile a causa dei commenti dei funzionari della BCE sui tassi d’interesse negativi, menzionati casualmente qua e là. Gli ordini d’acquisto per le opzioni a 1,3700 probabilmente freneranno il ribasso, in mancanza di movimenti del prezzo più marcati. Il supporto chiave di breve termine rimane a 1,3655/65 (media mobile a 50 giorni / 38,2% di Fibonacci sul rally di novembre-dicembre). L’EUR/GBP trova resistenza a 0,82000/100; s’intravedono ulteriori offerte prima della media mobile a 21 giorni (0,82472). Il nostro obiettivo più vicino è collocato a 0,81350/400 (base del canale di trend ribassista), seguito da 0,808500 (minimo gennaio 2013).
Oggi il Regno Unito pubblicherà le cifre sull’inflazione di gennaio. L’ICP a/a dovrebbe risultare invariato al 2,0% (obiettivo della BoE). Un’eventuale sorpresa negativa dovrebbe avallare l’inflazione “al di sotto” delle attese pronosticata da Carney, ma non sono previste vendite consistenti. La coppia GBP/USD stamattina trova richieste migliori, dopo la correzione al ribasso di ieri, da 1,6823 a 1,6696. L’indice RSI è sceso al 65%, la coppia è rientrata nella banda di Bollinger a 30 giorni (banda superiore a 1,6735). Il sentiment rimane positivo, a 1,6700 s’intravedono ordini d’acquisto per le opzioni.
In Australia, i verbali della riunione della RBA del 4 febbraio hanno innescato un po’ di volatilità, ma non sono stati violati livelli chiave. L’AUD/USD è sceso a 0,9015 per poi rimbalzare a 0,9081 perché nei verbali si ribadisce l’importanza della stabilità dei tassi d’interesse. Si prevede una crescita moderata (nella migliore delle ipotesi), mentre si avverte un po’ di “rumore” nei dati riferiti all’inflazione del quarto trimestre forse, si legge nei verbali, per effetto del calo dell’AUD. L’AUD/USD viene frenato da 0,9080/0,9100 (38,2% di Fibonacci sul rally in atto da ottobre 2013 a gennaio 2014). La zona di fornitura risentirà verosimilmente della pressione all’acquisto, mentre gli ordini per le opzioni dovrebbero frenare il calo a 0,9000. La coppia AUD/NZD rimane ben sostenuta alla media mobile a 21-50 giorni (attualmente a 1,0750/1,0782). Gli indicatori tecnici si sono indeboliti, ma rimangono positivi e ciò suggerisce un’estensione dei guadagni fino a 1,1000/40.
Il calendario economico odierno prevede la pubblicazione dei seguenti dati: immatricolazioni di veicoli di gennaio nell’EU a 27; bilancia commerciale di dicembre in Italia; IPC m/m e a/a di gennaio in Svezia; partite correnti di dicembre nell’Eurozona; bilancia commerciale di gennaio in Norvegia; IPC, indice dei prezzi al dettaglio e IPP m/m e a/a di gennaio nel Regno Unito; sondaggio ZEW sulla situazione attuale e sulle attese di febbraio in Germania; sondaggio ZEW sulle attese di febbraio nell’Eurozona; transazioni in titoli internazionali di dicembre in Canada; indice Empire sul manifatturiero di febbraio, flussi netti TIC a lungo termine e flussi netti TIC totali di dicembre, indice NAHB sul mercato immobiliare di febbraio negli Stati Uniti.