Il bagno di sangue sul mercato delle criptovalute è continuato a giugno, con quasi tutte le principali monete che hanno registrato selloff a doppia cifra, e gli investitori che speravano in una ripresa da un maggio infuocato sono rimasti fortemente delusi.
Sulle valute digitali ha pesato una serie di brutte notizie nelle ultime settimane, compresa quella della violazione della sicurezza sulla cripto-piazza sudcoreana Bithumb, una delle principali piazze asiatiche.
Un ulteriore fattore ribassista dei prezzi è stato il report della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), secondo cui le monete digitali non possono essere scalate per funzionare come denaro.
Sebbene molti ritengano che la BRI si sia basata su informazioni vecchie e imperfette, secondo l’agenzia, un’organizzazione con sede in Svizzera comporta da 60 banche centrali mondiali, le criptovalute non avranno la scalabilità necessaria per diventare un oggetto di scambio in un’economia globale.
E poi c’è la recente ricerca dell’Università del Texas da cui è emerso che il prezzo del Bitcoin è stato manipolato per anni, un qualcosa che si sospettava da tempo. In effetti, il prezzo del Bitcoin, la principale valuta virtuale mondiale per capitalizzazione di mercato, è crollato di quasi il 15% il mese scorso ai livelli registrati l’ultima volta a febbraio. Il Bitcoin segna un tonfo del 55% rispetto all’inizio dell’anno, mentre i regolatori in tutto il mondo hanno dato il via a controlli su un settore inizialmente scelto da chi era insoddisfatto del controllo di banche e governi sulla politica monetaria.
Altro argomento di preoccupazione per i tori delle cripto è stato l’attuale calo dell’interesse generale sulla classe di asset, elemento che si nota facilmente dando un’occhiata ai trend di ricerca su Google negli ultimi mesi:
Inoltre, su base tecnica, molte monete digitali non sono riuscite a liberarsi del trend ribassista e a risalire al di sopra delle rispettive medie mobili a 200 giorni. E questo di solito indica che i compratori sono al comando.
Se si prendono in considerazione questi sviluppi, i prezzi di quasi tutte le criptovalute più famose sono colati a picco il mese scorso. Inoltre, il valore dell’intero cripto-mercato si è ridotto di quasi il 30% rispetto al mese prima, di circa 245 milioni di dollari.
A sottolineare quanto siano stati ribassisti i movimenti delle cripto a giugno, al momento ci sono solo 18 valute digitali con una capitalizzazione di mercato superiore al miliardo di dollari, rispetto alle 24 di fine maggio. Di queste 18, tutte tranne due hanno chiuso il mese ad un livello inferiore rispetto all’apertura dell’ultimo giorno di scambi di maggio.
Di seguito prenderemo in esame alcune delle criptovalute tra le più famose che hanno segnato i ribassi peggiori. Ciascuna di esse ha registrato i crolli maggiori il mese scorso. E parleremo anche delle uniche due monete che, sorprendentemente, sono riuscite a chiudere il mese al rialzo.
Nota: Questo articolo non deve essere considerato una sponsorizzazione, né un consiglio di investimento. È un semplice resoconto. Bisogna effettuare una due diligence prima di investire su qualsiasi asset o classe di asset. Le statistiche sulle monete sono state rilevate il 30 giugno 2018. I valori potrebbero essere differenti a seconda di quando leggerete l’articolo.
I tre principali perdenti
1. NEO (NEO/USD): crollo del 42,8% a giugno
NEO, chiamato da molti fan delle cripto l’ “Ethereum cinese” è una piattaforma blockchain ed una criptovaluta che consente lo sviluppo di asset digitali e contratti smart. Il prezzo di una moneta di NEO era di 55,61 dollari il 1° giugno, prima che il token crollasse al minimo storico di 27,08 dollari il 29 giugno.
La moneta ha chiuso il mese a 30,31 dollari, con un crollo mensile di circa il 43%. Sull’anno in corso, NEO registra un tonfo di circa il 60% dopo aver iniziato il 2018 a 78,30 dollari. Al prezzo attuale, NEO si classifica tredicesimo tra le principali criptovalute in circolazione, con una capitalizzazione di mercato di circa 1,9 miliardi di dollari.
Sembrerebbe non esserci una ragione particolare per il recente calo del prezzo di NEO. Sembra piuttosto rispecchiare il crollo generale registrato da quasi tutte le principali 20 criptovalute sul mercato il mese scorso.
Da un punto di vista tecnico, il grafico di NEO indica che la moneta digitale potrebbe aver trovato un fondo a breve termine vicino al livello di 27 dollari. Nella parte superiore, il prezzo dovrà reclamare la media mobile giornaliera (DMA) a 100 di 31,69 dollari affinché la ripresa prenda slancio.
In una dimostrazione di fiducia, il famoso trader di criptovalute Ran Neu-Ner pensa che NEO sia esageratamente sottovalutato. Secondo lui, la moneta avrà una performance superiore nei prossimi mesi.
2. IOTA (IOT/USD): crollo del 42,6% a giugno
IOTA è una piattaforma blockchain open-source ispirata dalla tecnologia dell’Internet of Things. La rete blockchain della compagnia è “senza blocchi” e consente agli utenti di fare transazioni sulla rete in modo gratuito.
Il prezzo di IOTA il 1° giugno era di 1,9178 dollari, prima di crollare di circa il 43% chiudendo il mese a 1,0450 dollari. La valuta digitale ha raggiunto il livello peggiore dal novembre 2017 di 0,89173 dollari il 29 giugno. Al momento è il nono principale token digitale in circolazione, con una capitalizzazione di mercato di quasi 2,9 miliardi di dollari.
IOTA segna un tonfo del 70% finora quest’anno, il che lo rende una delle criptovalute con la performance peggiore finora nel 2018.
Come il resto delle criptovalute “sorelle”, IOTA ha registrato una spirale ribassista nelle ultime settimane, senza alcun fattore fondamentale particolare a guidare la traiettoria in discesa. Tecnicamente, il cambio IOT/USD ha superato la dma a 100 nell’ultimo giorno di scambi di giugno, un segnale incoraggiante per i tori. Dovrà ora reclamare la dma a 50 vicino al livello di 1,1159 a breve termine per dimostrare che la pressione di vendita si è esaurita.
3. Cardano (ADA/USD): crollo del 39,2% a giugno
Cardano è una piattaforma tecnologica che fa funzionare la criptovaluta Ada. Lanciata dall’azienda di sviluppo blockchain Input Output Hong Kong (IOHK) e diretta da Charles Hoskinson, ex co-fondatore di Ethereum, la piattaforma è in grado di far funzionare applicazioni finanziarie, contratti smart e applicazioni decentralizzate.
Cardano ha chiuso il mese di giugno a 0,14068, con un tonfo di circa il 39% sul mese. Il prezzo di apertura il 1° giugno era di 0,22046 dollari, prima di crollare al minimo storico di 0,11319 il 28 giugno.
Ai livelli attuali, Cardano ha una capitalizzazione di mercato di circa 3,5 miliardi di dollari, il che la rende l’ottava principale criptomoneta in circolazione. Sull’anno in corso, Cardano è crollato dell’80%; è la terza criptovaluta con la performance peggiore dell’anno, preceduta solo da QTUM e NEM.
Come molte altre alt-coin sul mercato, Cardano ha visto il suo valore ridotto dall’attuale calo dei prezzi, sebbene anche in questo caso non ci sia stata una ragione particolare per le vendite. Da un punto di vista tecnico, l’azione di prezzo resta negativa fin quando rimane sotto la media mobile chiave a 100.
Detto ciò, Cardano potrebbe stare per segnare un fondo, in quanto i prezzi hanno cominciato a riprendersi negli ultimi giorni di giugno. E questo potrebbe renderlo un acquisto obbligatorio in futuro.
Menzioni non tanto speciali
Oltre alle tre valute digitali elencate, tra gli altri perdenti del mese troviamo TRON, EOS, Stellar, Litecoin, Bitcoin Cash e Ripple:
2 “grandi” vincitori
1. Ethereum Classic (ETC/USD): impennata del 4,2% a giugno
Ethereum Classic è stato creato con una hard fork di Ethereum nel giugno 2016. La nuova piattaforma offre le stesse funzionalità di Ethereum, come la creazione e l’impiego di contratti smart e di applicazioni decentralizzate. Ha anche tutte le specifiche, come la media di tempo, dimensione e ricompensa dei blocchi.
Il prezzo di Ethereum Classic il 1° giugno era di 15,485 dollari, prima di rimbalzare di quasi il 4% e chiudere il mese a 16,138 dollari. La valuta digitale ha raggiunto il massimo di un mese di 17,860 dollari il 21 giugno.
Al momento è la sedicesima valuta digitale con più valore in circolazione, con una capitalizzazione di mercato di circa 1,6 miliardi di dollari. Ciononostante, malgrado il rialzo di giugno, Ethereum Classic continua a registrare un crollo del 54% sull’anno in corso.
Il sentimento sulla alt-coin è stato incoraggiato il mese scorso dalla dichiarazione dell’11 giugno di Coinbase con cui la piazza riconosciuta a livello globale ha annunciato di voler aggiungere ETC ai suoi servizi “nei prossimi mesi”. La data esatta dell’introduzione di ETC verrà comunicata tramite il blog di Coinbase e il suo account Twitter a tempo debito, secondo quanto dichiarato dalla compagnia.
Da un punto di vista tecnico, il cambio ETC/USD dovrà restare sopra le dma chiave a 50 e a 100 a breve termine per mantenere la sua azione di prezzo rialzista.
2. Binance Coin (BNB/USD): rimbalzo del 2% a giugno
Il Binance Coin è il token virtuale della famosa piazza cinese di criptovalute Binance (di cui porta il nome), che supporta circa 100 valute digitali ed è una delle principali piazze mondiali per il Bitcoin, l’Ethereum e il Tether. Lanciato nel luglio 2017, BNB viene usato come metodo alternativo per pagare le tariffe di trading di Binance.
Il prezzo di apertura di Binance Coin il 1° giugno era di 14,2502 dollari, prima di segnare un lieve rialzo chiudendo il mese a 14,5052, con un’impennata di circa il 2% su giugno. Ai prezzi attuali, ha una capitalizzazione di mercato di circa 1,6 miliardi di dollari, diventando la quindicesima principale valuta digitale.
Binance Coin ha avuto una performance superiore alle altre monete alternative nell’attuale mercato ribassista. È molto richiesta grazie alla crescente popolarità della piazza Binance. Questo trend positivo nel mare di negatività che al momento pervade i mercati delle criptovalute non dovrebbe essere sottovalutato.