Buonasera ai lettori di Investing.com,
come ormai tutti si aspettavano, ieri sera la Fed ha corretto al rialzo i tassi di interesse portandoli da 0,75% a 1% , mostrandosi però estremamente prudente circa il numero di ulteriori futuri interventi che, stando alle previsioni, dovrebbero essere ancora due.
L’esito scontato dell’appuntamento di ieri ha determinato che l’attenzione si focalizzasse, come sempre in questi casi, sulle indicazioni riguardanti il futuro, ed è proprio alla luce di queste che si è innescata una massiccia vendita di dollari.
Considerando infatti che il mercato del lavoro è piuttosto vicino dal raggiungere la piena occupazione e che l’inflazione continua a salire (ora siamo a quota 2,7%), gli operatori fedeli ai classici principi macroeconomici si aspettavano un approccio più aggressivo da parte della banca centrale nel proprio percorso di normalizzazione dei tassi.
In seguito a quanto si è invece effettivamente verificato, gli operatori hanno provveduto a correggere l'esposizione di portafoglio attraverso una diminuzione delle posizioni in acquisto su USD, allineandosi da una parte alle indicazioni della Federal Reserve, ma generando un forte deprezzamento della valuta americana dall’altra.
Interessante notare che, come era già apparso evidente in occasione dell’ultimo Jobs Report, la FED nel suo statement si è detta preoccupata dalla persistente stagnazione della crescita dei salari che di fatto rimane l’unico anello ancora debole all'interno di un sistema economico che, per il resto, appare decisamente solido.
Per questo motivo nei prossimi mesi è probabile che il dato sulla crescita degli stipendi americani attirerà sempre più l’attenzione generando sempre più volatilità.
Ricordiamo che questo dato viene pubblicato il primo venerdì di ogni mese all'interno del Jobs Report.
Per quanto riguarda la sessione odierna, alle 13:00 è prevista la comunicazione sui tassi di interesse da parte della Bank of England e raccomandiamo pr questo di non aprire nuove operazioni su GBP fino a questo pomeriggio.
Alessandro Bonetti
(Bonetti Financial)