La diminuzione delle scorte ha già fatto schizzare alle stelle i prezzi di granturco, soia e frumento. Ora, la famelica richiesta della Cina, quasi a prova di pandemia, sta facendo temere al settore che potrebbero non esserci abbastanza scorte, rispetto all’esubero a cui assistevamo da anni.
Grafico giornaliero future del granturco
In un caldo venerdì mattina a Washington due anni fa, Robert Johansson, capo economista del Dipartimento per l’Agricoltura USA, ha dato un messaggio a circa 1.500 partecipanti all’USDA Agriculture Outlook che difficilmente poteva considerarsi solare.
La terza settimana del febbraio 2019 era appena cominciata e il rapporto scorte-utilizzo della soia USA era pari a circa il 23%, molto più del normale livello del 10%. Johansson aveva affermato mestamente che:
“Per tornare al rapporto scorte-utilizzo del 10% ci vorranno molti anni”.
11 mesi dopo, all’inizio della terza settimana del gennaio 2021, il rapporto scorte-utilizzo della soia è pari al 3,1%, il più basso dal 2,6% del 2013. Nel 2020 era pari al 13%.
Il rapporto scorte-utilizzo del granturco è pari all’11,5%, al di sotto della media trentennale del 13,8% ed il minimo dal 5,8% del dicembre 2012, un minimo storico.
La Cina compra come se non ci fosse un domani
Parte della carenza di cereali USA ora ha a che fare con la Cina che, dicono gli analisti, sta comprando cereali come se non ci fosse un domani.
Jack Scoville, a capo delle ricerche sulle materie prime agricole del Price Futures Group di Chicago, spiega che il ruolo importante della Cina è risultato evidente nei dati sulle vendite di esportazione USDA della prima settimana di gennaio: ha comprato 758.300 tonnellate metriche di soia, 88.500 tonnellate metriche di granturco e 58.400 tonnellate metriche di frumento.
Grafico giornaliero soia
Ha aggiunto:
“Il report sulle vendite da esportazione ha rivelato che quasi tutti gli acquisti sono stati effettuati dalla Cina. La Cina continua a comprare ogni giorno ed è comparsa nel sistema giornaliero di report dell’USDA nell’ultima settimana”.
Due anni fa, gli acquisti cinesi di cereali statunitensi erano stati altamente limitati dai dazi del governo Trump, che alla fine avevano portato allo scontro commerciale del 2020 tra i due paesi.
Tuttavia, l’iniziale rispetto del patto da parte dei cinesi era stato nella media, con le esportazioni accelerate dopo la vittoria alle presidenziali di novembre del Democratico Joseph Biden sul Repubblicano Trump. Nel solo mese di novembre, la Cina ha comprato 6,04 milioni di tonnellate di soia USA, con un’impennata del 136% dai 2,56 milioni di tonnellate dell’anno prima.
Il Wall Street Journal, il quotidiano finanziario conservatore che ha appoggiato Trump nei suoi quattro anni al governo, ha scritto che l’aumento degli acquisti di cereali USA da parte della Cina in vista del mandato di Biden ha coinciso con l’ottimismo dei mercati per il fatto che d’ora in poi i rapporti tra i due paesi miglioreranno.
Per sottolineare questa affermazione, Sal Gilbertie, presidente del trader di cereali Teucrium, ha riferito al WSJ in un articolo pubblicato la scorsa settimana che:
“C’è una percezione generale secondo cui un governo Biden sarà più amichevole del governo Trump”.
L’articolo aggiunge che i prezzi dei cereali USA potrebbero inoltre avere benefici più a lungo termine da rapporti bilaterali migliori:
“Gli accordi del governo Biden con la Cina potrebbero inoltre cambiare le prospettive per le materie prime, dopo le oscillazioni dei prezzi negli ultimi anni dovute alle tensioni tra il paese ed il governo Trump”.
Prezzi dei cereali USA alla grande
Quindi, quali sono le previsioni almeno a breve termine per i prezzi dei cereali USA, presumendo che le scorte restino basse e che la Cina continui con la sua raffica di acquisti?
Durante gli scambi di venerdì, i future del granturco con consegna a marzo sul Chicago Board of trade si sono attestati a 5,31 dollari al bushel, con un balzo di oltre il 9% sull’anno.
Le previsioni tecniche giornaliere di Investing.com sul granturco indicano “Strong Buy” in base allo slancio attuale. La resistenza di Fibonacci su tre livelli pone il primo test del granturco a 5,35, poi a 5,37 ed infine a 5,41 dollari.
Per la soia, il contratto di marzo sul CBOT ha chiuso venerdì a quasi 11,415 dollari al bushel, con un rimbalzo dell’8% sull’anno.
Le previsioni tecniche giornaliere di Investing.com sulla soia indicano “Strong Buy”, con la prima resistenza di Fibonacci a 14,360, poi a 14,480 ed infine a 14,600 dollari.
Per il frumento, il contratto CBOT con consegna a marzo ha chiuso gli scambi di venerdì a 6,75 dollari al bushel, con +5% sull’anno.
Le previsioni tecniche giornaliere di Investing.com indicano “Strong Buy” sul frumento, con il primo test di Fibonacci a 6,885 dollari, il secondo a 6,952 dollari ed il terzo a 7,062 dollari.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Non possiede e non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.