La settimana della grande paura sui mercati finisce addirittura in positivo. Un lunedì nero che porta molti indici principali in prossimità dei supporti più lontani e poi una lunga volata al rialzo che lascia nella testa degli investitori un punto interrogativo più grande del solito.
Interviene la banca Cinese con la riduzione dei tassi e contribuisce il dato del PIL americano positivo oltre le attese. La ferita inflitta ai mercati si è rapidamente rimarginata, ma ora i giochi si fanno senz’altro più difficili, in particolare per USA ed emergenti
Se è probabilmente vero che difficilmente vedremo nuovi rilevanti massimi da qui a fine anno (anche per l’Europa), è anche vero che il rimbalzo avviato questa settimana potrebbe estendersi nelle prossime. Massima attenzione alla riunione della FED del 16-17 settembre, prossimo futuro evento rilevante.
USA: il PIL americano del 2° trimestre a +3,7% su base annua, decisamente migliore del + 3,2% atteso. I prezzi fanno una veloce escursione fino in prossimità del supporto di lungo periodo (1822, minimi di ottobre scorso) per poi risalire fino in prossimità delle nuove resistenze, ora localizzabili tra 2020 e 2040. Il trend di lungo periodo non è quindi ancora formalmente invalidato (abbiamo ancora minimi crescenti), ma rimane un mercato dove le opportunità rimangono marginali rispetto al rischio.
Europa: chiusure settimanali attorno all’+1% dopo l’affondo di lunedì che aveva portato perdite fino al -8%. Dax che raggiunge l’importante supporto dinamico (la trend line rialzista di lungo periodo) per poi reagire con forza. Si chiude a metà strada tra i nuovi supporti di 9.500/9.700, e le nuove resistenze di 10.700/11.000. Probabile che ora si stabilizzi un po’, certo tra gli indici importanti è quello che ha perso di più dai massimi di Aprile, fino al 24%
Spagna che mostra un ottimo dato del PIL a +3,1% annualizzato, e all’ottavo trimestre consecutivo di crescita. Dopo la rottura del canale rialzista si arriva al test del supporto di lungo periodo, con successiva decisa reazione. Possibile che sia una ottima occasione di acquisto di medio-lungo periodo, sarà importante monitorare il comportamento nelle prossime settimane. I giochi per il futuro si fanno su questi livelli di prezzo.
Italia: cresce la fiducia dei consumatori, scende quella degli operatori economici. Il quadro generale rimane piuttosto stagnante a livello macro, ancora lontano dalla vivacità della Spagna. Quadro grafico simile a molti altri, con prezzi in reazione da un forte livello di supporto. Non da escludere un pattern simile a quello visto lo scorso ottobre, con prezzi che dopo il primo affondo hanno avuto due mesi di stabilizzazione prima di ripartire. Ad ottobre c’era da difendere quota 18.000, ora bisogna digerire quota 20.000, nuovo rilevante supporto. Se questo scenario ha un senso, l’attuale primo rimbalzo non dovrebbe estendersi molto sopra 22.800/23.000. Italia che rimane tra gli indici meglio impostati tecnicamente
Asia: il governo cinese interviene con taglio dei tassi e con regole meno stringenti sulle riserve bancarie. Indice di Shangai che reagisce dai minimi ben sotto i 3000 punti ma chiude comunque in forte negatività (-7,8%). Sulla tenuta dei minimi settimanali possibili rimbalzi anche corposi (anche fino a 4100/4200 nelle prossime settimane), ma chiaramente rimane in questa fase un indice molto rischioso.
Indonesia che perde oltre il 20% dai sui recenti massimi storici e caduta che si arresta sul precedente rilevante minimo. Gli asiatici periferici (Vietnam, Thailandia, Malesia) sono quelli che hanno più sofferto in questa fase: in caso di proseguimento del rialzo, sono quelli che verosimilmente ne beneficeranno maggiormente.
Latin america: nel complesso Brasile e Messico mostrano le reazioni più convincenti (circa +3%), anche grazie al forte rimbalzo del petrolio. Nuovi minimi di periodo e poi reazione per il Brasile, come per il Messico che affonda sotto i precedenti minimi di dicembre 2014 per poi recuperare. Analogamente al mercato Usa cui è fortemente correlato (siamo sui massimi storici), ora più rischi che grandi opportunità per l'indice IPC messicano. In caso di ulteriori rialzi, quota 45.000 piuttosto ostica da superare
Metalli: metalli industriali (Rame, Nickel, Zinco) tutti a nuovi minimi e poi rimbalzo. Possibile una estensione del rimbalzo in un trend che rimane ribassista. Oro (e Argento) invece in deciso calo con il primo che non intacca il livello di resistenza dinamico, lasciando ancora aperte le possibilità di ulteriore debolezza. Certo non aver approfittato del lunedì nero per le borse lascia più di un dubbio sulla valenza di bene -rifugio
Agricoli: Zucchero protagonista della settimana con un +5% dopo nuovi minimi a 7 anni. Non è cambiato lo scenario fondamentale che vede ancora un certo surplus di offerta, ma il rimbalzo potrebbe proseguire. Oscillatore RSI in divergenza rialzista a supporto di uno scenario di rimbalzo (almeno per il momento) che vede il suo primo livello di resistenza a 12 e poi eventualmente a 12.66, ovviamente sulla tenuta dei nuovi minimi.
Debole il Caffè in settimana, ma “tiene” in chiusura il supporto evidenziato di 123,7. Quadro sempre dubbio, ma con maggiori probabilità di escursioni rialziste nel breve.
Energia: dati di scorte settimanali molto inferiori alle attese ed il dato del PIL Usa fanno scattare le ricoperture (cioè chiusura delle posizioni ribassiste, di fatto acquisti) per il Petrolio, che mette a segno una settimana a doppia cifra dopo i fortissimi cali e nuovi minimi a 38 USD. Ora forte resistenza a 50/52, che nel breve dovrebbe contenere ulteriori rialzi. Supporti di lungo periodo che passano sempre in area 34-35, poco sotto i minimi settimanali. Livelli molto ampi in percentuale, obbligati in caso di forti fluttuazioni.
Eur-Usd: a quanto pare l’Euro è diventato una valuta rifugio in caso di turbolenze sui mercati. Da tenere a mente per il futuro. Ritraccia con violenza sul dato del PIL Usa, dopo aver fatto un nuovo massimo di periodo a 1,17 nel lunedì degli affondi degli indici. Chiude a 1,1180, di fatto rientrando nella fascia nota fascia di oscillazione visibile ora tra 1,08 ed 1,15, che conferma la sua valenza di resistenza. Di fatto siamo sempre in laterale, ragionevole aspettarsi forte impatto dallal riunione FED