Una giornata quella di ieri, che non ha visto emergere nessun vincitore chiaro nelle elezioni mid-term americane, dove regna l’equilibrio (o l’incertezza a seconda dei punti di vista) un po' ovunque, sia alla camera che al Senato.
I mercati hanno quindi reagito negativamente, con NASDAQ Composite -2.48%, S&P 500 a -2.08%, Dow Jones Industrial Average -1.95%.
Oggi poi è un giorno fondamentale, in quanto verrà rilasciato il dato consueto sull’inflazione, che sappiamo essere il driver principale nelle scelte della Federal Reserve.
Potete seguire il dato alle 14.30 nel Calendario Economico di Investing.com, andiamo comunque a vedere cosa aspettarci…
Il più ampio indice dei prezzi al consumo, è atteso in calo anno su anno (da 8.2% a 8%) ma in rialzo mese su mese (da 0.4% a 0.6%). A mio giudizio tuttavia, ciò che più conta per i mercati è l’indice core, ovvero al netto delle componenti più volatili (come ad esempio l’energia). Questo dato (le prime due righe della tabella sopra) è atteso in calo anno su anno(6.5% da 6.6%) ed anche mese su mese (0.5% da 0.6%).
Ricordiamoci tuttavia che nelle ultime rilevazioni, i dati hanno quasi sempre deluso, perciò non dobbiamo mai dare per scontato che le aspettative siano confermati.
Possiamo dire che un dato inferiore alle attese, darebbe ossigeno ai mercati, e viceversa.
Qui sopra, vi ho messo infatti le aspettative dei principali Fund Manager, per cui l’inflazione attesa dovrebbe mostrare un calo da qui in avanti, la stessa che si attende la FRED (Fed di St. Louis).
Inoltre, se a questo aggiungiamo (vedi analisi di ieri) che i mercati post elezioni mid-term sono positivi storicamente, e che (vedi sotto) il dollaro inizia a dare segni di indebolimento verso le principali valute, per un rimbalzo più costruttivo e serio mancano l’inflazione e la Fed, che a mio giudizio da qui a marzo si aggiungeranno ai fattori positivi.
Alla prossima!
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