LA SCORSA SETTIMANA IN SINTESI
I mercati finanziari globali hanno mostrato un andamento piuttosto stabile, influenzato dalle recenti decisioni delle principali Banche Centrali e da alcuni importanti dati macroeconomici. In questo contesto di relativa tranquillità, emergono alcuni elementi rilevanti: i rendimenti dei Treasury americani denominati in dollari rimangono vicini ai massimi delle ultime settimane, con il titolo a 2 anni attorno al 4,35% e il decennale al 4,40%.
Sul fronte dei dati macro, spiccano le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, che si sono attestate a 213.000 unità, mentre quelle continuative, che indicano tendenze più durature, sono ai livelli più alti dal 2021, mostrando un costante incremento a partire da settembre.
Per quanto riguarda la Federal Reserve, l'attenzione degli investitori è focalizzata sulla presente settimana, in cui saranno pubblicati i verbali dell'ultima riunione del FOMC, che potrebbero fornire nuovi indizi sulle future decisioni relative ai tassi d’interesse e alla politica monetaria in generale.
Passando all'Eurozona, Christine Lagarde, intervenendo a un congresso a Francoforte, ha evitato di fornire dettagli sulle prossime mosse sui tassi, concentrandosi invece sulla necessità di un’unione dei mercati di capitali che favorisca l’investimento dei risparmi in progetti chiave.
Sul mercato valutario, il dollaro americano ha mantenuto una posizione di forza, spingendo il cambio EUR/USD sotto la soglia di 1,0400, fino a un minimo di 1,0331, livelli che non si vedevano da ottobre dello scorso anno. Questo indebolimento dell’euro è influenzato anche dalle crescenti tensioni geopolitiche legate al conflitto tra Russia e Ucraina, che continuano a mettere pressione sul cambio, esponendolo a ulteriori ribassi.
Infine, il Bitcoin continua la sua corsa: venerdì ha superato la soglia di 99.000 dollari, avvicinandosi al massimo storico dei 100.000 dollari, grazie al rally iniziato con la rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Da quel momento, la criptovaluta ha guadagnato circa il 45%.
MARKET MOVER DELLA SETTIMANA
Nella prima giornata di contrattazioni della settimana, l’attenzione degli operatori è stata rivolta ad alcuni dati macroeconomici di spicco provenienti dalla Germania e dagli Stati Uniti. Per quanto riguarda la Germania, si attendono i risultati degli indici IFO di novembre, mentre negli Stati Uniti i riflettori saranno puntati sul Chicago Fed National Activity Index (CFNAI) relativo ad ottobre e sull’indice manifatturiero della Fed di Dallas per il mese di novembre. In serata, è inoltre prevista l’asta dei Treasury con scadenza a 2 anni.
Nel corso della settimana, gli operatori saranno interessati a due eventi chiave: la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve e i dati sull’inflazione, con particolare attenzione al deflatore PCE, sia per l’Eurozona che per gli Stati Uniti.
IDEE OEPRATIVE
Come indicato negli articoli precedenti, nonostante che le promesse elettorali di Trump portino in teoria ad una ulteriore spinta rialzista sul mercato azionario USA, con tech e titoli finanziari in primis, le altezze elevate i nuovi record raggiunti, suggeriscono un alleggerimento di portafoglio a favore dei bond con duration elevate. Oggi si prende spunto dal seguente:
rating S&P pari ad AA+, scadenza 02 novembre 2086, cedola annuale 1,5%. Il bond è un governativo austriaco acquistabile al prezzo di 62,77 circa. Proviene dal massimo sui 5 anni di 175,05 e rappresenta un potenziale tassello da inserire in portafoglio.
Buon Investing a tutti!
I mercati finanziari globali hanno mostrato un andamento piuttosto stabile, influenzato dalle recenti decisioni delle principali Banche Centrali e da alcuni importanti dati macroeconomici. In questo contesto di relativa tranquillità, emergono alcuni elementi rilevanti: i rendimenti dei Treasury americani denominati in dollari rimangono vicini ai massimi delle ultime settimane, con il titolo a 2 anni attorno al 4,35% e il decennale al 4,40%.
Sul fronte dei dati macro, spiccano le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, che si sono attestate a 213.000 unità, mentre quelle continuative, che indicano tendenze più durature, sono ai livelli più alti dal 2021, mostrando un costante incremento a partire da settembre.
Per quanto riguarda la Federal Reserve, l'attenzione degli investitori è focalizzata sulla presente settimana, in cui saranno pubblicati i verbali dell'ultima riunione del FOMC, che potrebbero fornire nuovi indizi sulle future decisioni relative ai tassi d’interesse e alla politica monetaria in generale.
Passando all'Eurozona, Christine Lagarde, intervenendo a un congresso a Francoforte, ha evitato di fornire dettagli sulle prossime mosse sui tassi, concentrandosi invece sulla necessità di un’unione dei mercati di capitali che favorisca l’investimento dei risparmi in progetti chiave.
Sul mercato valutario, il dollaro americano ha mantenuto una posizione di forza, spingendo il cambio EUR/USD sotto la soglia di 1,0400, fino a un minimo di 1,0331, livelli che non si vedevano da ottobre dello scorso anno. Questo indebolimento dell’euro è influenzato anche dalle crescenti tensioni geopolitiche legate al conflitto tra Russia e Ucraina, che continuano a mettere pressione sul cambio, esponendolo a ulteriori ribassi.
Infine, il Bitcoin continua la sua corsa: venerdì ha superato la soglia di 99.000 dollari, avvicinandosi al massimo storico dei 100.000 dollari, grazie al rally iniziato con la rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Da quel momento, la criptovaluta ha guadagnato circa il 45%.
MARKET MOVER DELLA SETTIMANA
Nella prima giornata di contrattazioni della settimana, l’attenzione degli operatori è stata rivolta ad alcuni dati macroeconomici di spicco provenienti dalla Germania e dagli Stati Uniti. Per quanto riguarda la Germania, si attendono i risultati degli indici IFO di novembre, mentre negli Stati Uniti i riflettori saranno puntati sul Chicago Fed National Activity Index (CFNAI) relativo ad ottobre e sull’indice manifatturiero della Fed di Dallas per il mese di novembre. In serata, è inoltre prevista l’asta dei Treasury con scadenza a 2 anni.
Nel corso della settimana, gli operatori saranno interessati a due eventi chiave: la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve e i dati sull’inflazione, con particolare attenzione al deflatore PCE, sia per l’Eurozona che per gli Stati Uniti.
IDEE OEPRATIVE
Come indicato negli articoli precedenti, nonostante che le promesse elettorali di Trump portino in teoria ad una ulteriore spinta rialzista sul mercato azionario USA, con tech e titoli finanziari in primis, le altezze elevate i nuovi record raggiunti, suggeriscono un alleggerimento di portafoglio a favore dei bond con duration elevate. Oggi si prende spunto dal seguente:
rating S&P pari ad AA+, scadenza 02 novembre 2086, cedola annuale 1,5%. Il bond è un governativo austriaco acquistabile al prezzo di 62,77 circa. Proviene dal massimo sui 5 anni di 175,05 e rappresenta un potenziale tassello da inserire in portafoglio.
Buon Investing a tutti!