La forte battuta d’arresto dei metalli in questi giorni ha caratterizzato pesanti perdite modificando parzialmente lo scenario internazionale e geopolitico. Se prima il driver negativo per molte aziende potevano essere i dazi, l’attenzione ora si sposta sugli effetti del coronavirus.
Chi controlla i flussi di denaro, osserva nuove opportunità, aprendo nuove strade e scenari. Le cassandre menzionano una perdita di un potenziale 1% del Pil cinese, ma per ora non è credibile.
Questo è un film già visto. Le ripercussioni sono di più tecniche che emotive.
Parafrasando il Barone Nathan Rothschild famoso banchiere inglese di fine ‘800, affermava : il momento di comprare è quando il sangue scorre nelle strade…
Senza scomodare troppo il banchiere, ma davvero scorre sangue o è il solito panico controllato, o la solita correzione di una mercato che non sa che pesci prendere?
Elementi di riflessione :
1) Solitamente quando arriva il Capodanno cinese gli scambi sono rarefatti e volumi bassi e la volatilità aumenta con movimenti forti bidirezionali ( rialzo e ribasso ).
2) Il virus che colpisce la Cina oltre alla gravità, porta con se una distrazione sottostante dai reali motivi di intervento geopolitico-economico.
Zinco, rame, nichel e alluminio hanno prezzi compressi verso il basso. Le aziende sono in grado di cogliere questa occasione con i loro fornitori?