Il metaverso è l’ennesima bufala oppure è una già realtà che sta crescendo e sulla quale vale la pena investire? Sono sempre più numerosi coloro i quali ritengono che quello che abbiamo sperimentato durante la pandemia non sia altro che il primo passo dell’era del metaverso, che quindi è già cominciata: secondo Bill Gates le riunioni di Zoom entro due anni migreranno verso il metaverso. Intendiamoci, non crediamo che il metaverso sostituirà l'ufficio fisico, ma sicuramente lo trasformerà e in meglio: con Starline di Google (NASDAQ:GOOGL) sembra per esempio di parlare attorno a un tavolo.
La parola è stata creata dallo scrittore N. Stephenson per descrivere l’ambiente virtuale in cui viveva l’avatar digitale del protagonista del romanzo Snow Crash, uscito nel 1992.
Il metaverso non è un gioco
Il metaverso è dunque un mondo virtuale, diretta evoluzione di Internet, fatto di esperienze, film, concerti, incontri, giochi e tutto ciò che si riesce ad immaginare in forma digitale. ll Metaverso è una rete perdurante di mondi 3D che si espande in tempo reale, che restituisce un senso d’identità continuo nel tempo, in cui gli oggetti permangono e che tiene memoria delle transazioni effettuate in passato. Contrariamente a quello che tanti potrebbero pensare, il Metaverso è molto più di un gioco in realtà virtuale in cui divertirsi, fare esperienze e socializzare. Durante la presentazione di Meta nella conferenza Connect, Zuckerberg non ha approfondito il nuovo sistema economico su cui si baserà il Metaverso, né tantomeno le sue implicazioni.
L’economia del metaverso sarà basata su una criptovaluta
Ma bisogna ricordare che il Metaverso non è una realtà virtuale parallela alla nostra ma sarà un’esperienza fluida di un ambiente ibrido in cui i confini tra realtà fisica e virtuale saranno pressoché inesistenti, allineandosi così con la rivoluzione digitale già in atto che vede integrarsi la dimensione online e offline delle nostre esperienze di vita, tra cui quella lavorativa. L’economia del Metaverso sarà basata su una criptovaluta unificata e sulla compravendita di NFT.
Le imprese stanno già investendo in modo significativo nel metaverso…
Pensiamo per esempio alla nostra routine quotidiana ma in forma virtuale: riunioni, incontri, pranzi, sport, fitness, film, fiere, videogiochi e acquisti saranno convertiti per essere disponibili nel nuovo ambiente 3D in via di costruzione. Meta (ex Facebook (NASDAQ:META)) ha presentato di recente la propria ipotesi di mondo virtuale esteso, spiegando agli utenti come sarà possibile invitare amici a casa, giocare, fare surf, incontrare i colleghi o partecipare ad un concerto senza spostarsi dal salotto di casa e in un batter d’occhio. E il team di Zuckerberg è soltanto la punta dell’iceberg tra le aziende del mondo tech e videogiochi. Sono tanti gli esempi di chi ha investito nella creazione del nuovo ambiente virtuale sperando di ricavare tanti e non virtuali profitti.
…per renderne semplice e intuitivo l’uso
Oltre a Meta, anche Microsoft (NASDAQ:MSFT), Roblox, Epic Games (Fortnite), Tencent, Alibaba e ByteDance hanno già investito milioni di dollari sullo sviluppo del progetto. L’azienda di Redmond ha per esempio già presentato Mesh per Microsoft Teams che consente di partecipare alle videochiamate in versione avatar, fornendo un senso di presenza condiviso in riunione. Tutto da qualsiasi dispositivo, senza aver bisogno di devices particolari come occhiali o visori, visto che ci penserà il cloud di Microsoft a costruire la realtà virtuale sfruttando l’intelligenza artificiale.
La domanda a questo punto diventa: vale la pena investirci?
Non che non ci siano rischi, sociologici in primis derivanti dal rinchiudersi in un ambiente virtuale. Ma ancora, chi gestirà il metaverso e chi penserà alla sicurezza degli utenti. Sono tutte domande che necessariamente dovranno trovare delle risposte. Intanto gli investimenti vanno avanti e il metaverso è già oggi una realtà, anche se gli sviluppi li vedremo probabilmente nei prossimi anni. Vale quindi la pena investirci? La risposta è che dipende dal proprio profilo di rischio. E comunque in ottica di diversificazione e quella parte di portafoglio destinata a ritorni reddituali a medio / lungo termine.