Questa settimana S&P ha deciso di tagliare il rating sull’outlook sovrano dell’Australia.
L’ambita tripla A del paese ora è a rischio; in effetti, c’è la discreta probabilità (33%) di un declassamento.
L’agenzia di rating ha individuato nel debito del settore immobiliare una fonte di grande preoccupazione e sappiamo che le banche australiane sono molto esposte a una bolla immobiliare già gonfia.
Infatti, i mutui rappresentano una percentuale significativa dei bilanci delle principali banche australiane.
La prossima settimana sarà reso noto il tasso di disoccupazione riferito a giugno, che dovrebbe attestarsi al 5,8%, in rialzo dal 5,7%.
La creazione di impieghi a tempo pieno è un altro problema del paese, negli ultimi tre mesi, gran parte dei nuovi posti di lavoro è stata a tempo parziale.
Fatta questa premessa, il costante aumento dei prezzi dell’Oro e dell’Argento dovrebbe far bene all’economia australiana.
La Cina, il principale partner commerciale dell’Australia, sta riducendo la domanda complessiva di materie prime dall’Australia.
A livello globale, la flessione generalizzata della domanda di Minerale di ferro fine 62% Fe CFR, che rappresenta circa un quarto delle esportazioni totali dell’Australia, grava pesantemente sull’economia australiana.
Di conseguenza, esclusi i metalli preziosi, per l’Australia si complicano le cose. Continuiamo a essere ribassisti sull’AUD.