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Morning adviser

Pubblicato 23.01.2013, 09:02
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L’alta volatilità è arrivata

Volatilità ci si aspettava e volatilità è stata, soprattutto durante le ore della mattinata, dove abbiamo assistito a forti movimenti su eurodollaro, cable e dollaro yen, con chiare conseguenze anche sui cross valutari, che hanno mostrato buoni setup tecnici da poter essere seguiti.

I casi più eclatanti riguardano due cross (cambi derivati dai cambi principali, chiamateci per saperne di più) che solitamente non consideriamo nelle nostre analisi giornaliere, ma che oggi meritano una menzione a causa del fatto che, date le decorrelazioni in atto sui mercati, questi cross possono offrire delle opportunità operative veramente interessanti.

Stiamo parlando di GBP/JPY e di EUR/GBP, che ieri hanno vissuto la volatilità portata su di essi dai cambi principali (EUR/GBP è dato da EUR/USD diviso GBP/USD mentre GBP/JPY è data da GBP/USD moltiplicato per USD/JPY) e che hanno mostrato dei quadri tecnici ribassisti molto validi anche dal punto di vista del risk reward.

L’EUR/GBP ha formato una divergenza ribassista durante la mattinata, andando a completarla senza tornare in area di stop durante il pomeriggio, mentre la GBP/JPY è partita a ribasso (sempre guardando un orario) sfruttando la media mobile a 21 periodi come resistenza dinamica sia durante il mattino, che durante il pomeriggio, offrendo nuove opportunità di vendita.

E’ dunque il caso di, durante il processo che porta alla scelta dei cambi migliori sui quali operare per la giornata entrante, cominciare a guardare i grafici dei cross dopo aver visionato le major, in quanto essi possono offrire opportunità interessanti, soprattutto di fronte a mercati che continuano a mostrare un’alta volatilità attesa.

La maggior parte dei cambi mostrano una lieve diminuzione su questa volatilità, pur rimanendo su valori molto sostenuti che suggeriscono ancora di pensare ad un’operatività in breakout.

L’EUR/USD mostra valori pari all’84%, USD/JPY all’88% ed il cable 97%.

Gli unici fatti degni di nota per quanto concerne la giornata di ieri riguardano la pubblicazione dello ZEW tedesco, che ha battuto di gran lunga le attese degli analisti, passando da 6.9 a 31.5 (consensus 12%) e che ha portato all’inversione temporanea dei movimenti a ribasso su euro e Dax, cominciati nelle prime ore della mattina, per poi tornare a scendere con le quotazioni.

Il dato sorprende, ha sorpreso anche noi e la reazione degli investitori confermano il nervosismo di fronte alla pubblicazione di dati importanti, disoccupazione e fiducia sopra tutti.



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EUR/USD
Buoni i livelli individuati sull’euro, che dopo aver resistito sotto 1.3375 è riuscito a raggiungere 1.3325 e, approfondendo sotto questo livello, ha raggiunto anche 1.3280 senza riuscire a rompere definitivamente i supporti. Ora ci troviamo di fronte ad una fase laterale che potrebbe portare ad aumenti di volatilità sotto 1.3300, con 1.3255 potenziale obiettivo, mentre sopra 1.3335 è possibile vedere il raggiungimento delle zone di resistenza viste ieri.

USD/JPY
Il UsdJpy si sta mantenendo sotto la media mobile a 21 oraria, e si sta avvicinando alla zona di supporto individuabile su un grafico a 4 ore (media a 100) e punti precedenti. Crediamo che per assistere ad approfondimenti a ribasso occorra superare 87.70, con possibilità di ritorno sotto 87.50, mentre in caso di tenuta è possibile assistere a rimbalzi, per il momento non oltre 88.60.

EUR/JPY
Sul movimento di UsdJpy con l’euro fermo, l’EurJpy sta scendendo molto bene durante queste prime ore del mattino. Ci avviciniamo alla possibilità di approfondire verso 116.50, livello dove si può pensare ad acquistare euro per il buon risk reward offerto dall’operazione, con target che non vanno oltre 117.50.

GBP/USD
Buona anche l’operatività sul cable, che ha tenuto molto bene i livelli di resistenza passanti tra 1.5870 e 90, tornando a scendere verso i minimi, che però non sono stati rotti. 1.5800 rappresenta dunque un forte livello di supporto da valutare nel breve periodo e se esso dovesse saltare potrebbe portare al raggiungimento di 1.5750, livello che deciderà una discesa definitiva oppure una ripresa dei prezzi. Attenzione alla false rotture, che fino a quando non si supererà il livello di circa 15 punti possono essere sempre dietro l’angolo. Un ritorno sopra 1.5850 diviene necessario per assistere a tentativi di movimento verso 1.5880.

AUD/USD
L’australiano dimostra che le correlazioni tra cambi non riguardano più, almeno per il momento, le commodity currencies. Sulla forte discesa dei mercati di ieri mattina esso si è mantenuto sopra 1.0550, per tornare sulle resistenze a 1.0580 (raggiunte la prima volta in mattinata sulla rottura rialzista di 1.0560, come indicato ieri). Durante la notte abbiamo assistito al superamento ribassista di 1.0540, che ha portato ad accelerazioni verso 1.0525, che ora rappresenta il livello principale da seguire e che se dovesse saltare, potrebbe portare verso la figura. In caso di sua tenuta dobbiamo attendere un superamento di 1.0560 per vedere tentativi verso 1.0600.

XAU/USD
L’oro continua a mantenersi all’interno di un canale rialzista di breve periodo, che restituisce in 1,691.00 i supporti dinamici ed in 1,698.50 le resistenze (statiche e dinamiche). Possibilità di lavorare in laterale, tenendo conto che un superamento a ribasso di 1,689.50 potrebbe portare a liquidazioni verso 1,684.00, con 1,686.50 intermedio.

CRUDE OIL
Il petrolio, dopo lo strappo rialzista di ieri, si trova a consolidare sopra la media a 21 periodi oraria e sotto 97.00. I minimi ed i massimi della notte possono essere sfruttati per prendere rotture di ampiezza pari alla congestione.

Matteo Paganini
Senior DailyFX Analyst









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