Cari lettori,
iniziamo questo 2023 con una riflessione che, in tutti i settori ,ma specialmente nel nostro è opportuno fare almeno una volta al giorno: dove sto andando? Qual è il mio obiettivo? Ho una strategia ben definita e una tecnica da applicare in modo costante?
Se la risposta è no puoi decidere di partire senza sapere dove andare, ma devi essere consapevole dei rischi, ovvero ritrovarti alla fine dell’anno con pochi profitti in tasca o peggio ancora con delle perdite anche superiori al 50%. Proprio come è successo lo scorso anno alla stragrande maggioranza degli investitori del Nasdaq. Gli stessi che, solitamente, sono pronti a lanciare critiche e giudizi sommari senza esporsi minimamente.
Se, invece, la risposta è sì, fai parte di quei pochi che, come me, con tanta pazienza, studio e tecnica sono riusciti a portare a casa ottimi risultati nonostante il calo vertiginoso subito dal Nasdaq ( e altri indici USA) che è pari al 33%. Calo, che, avevo messo già in discussione lo scorso gennaio 2022.
Analizziamo insieme le immagini che seguono:
Gennaio 2022,Timeframe Daily
Nel dettaglio, il 2 gennaio 2022, il valore del Nasdaq era di 16.428, e, dal grafico si può notare che oltre ad aver raggiunto i massimi storici aveva “riassorbito” anche tutti i massimi precedenti posti sulla sulla resistenza statica. Alla rottura quindi, anche della resistenza dinamica, lo scenario non poteva che essere ribassista e personalmente, alla conferma (con rimbalzo doppio) della rottura la mia visione è rimasta short fino al livello di 15.500 indicato dalla freccia.
Scenario che vediamo confermato nella prossima foto:
Altra conferma del periodo estremamente ribassista la troviamo nel grafico seguente, dove il prezzo, agli inizi di febbraio 2022, non ha mai attraversato la zona compresa tra 15.200 e 15.500, nuova resistenza statica. Per questo motivo, non vedendo nessun segnale di acquisto, soprattutto dagli investitori istituzionali, le mie operazioni (intraday incluse) rimangono prevalentemente short.
Poi si sono susseguiti eventi macroeconomici importanti, come lo scoppio della guerra Russia-Ucraina che ha generato non poco panico sui mercati Usa. Ma, a prescindere dai dati macroeconomici ritengo che l’analisi tecnica sia quella da tenere principalmente in considerazione, poiché è solo dal grafico che possiamo capire dove gli investitori istituzionali si muovono e di conseguenza fanno muovere il mercato.
Vediamo dalla prossima foto dove ci troviamo oggi e quali sono i -possibili- scenari futuri che ci riserverà questo 2023.
Timeframe monthly
Oggi, 2 gennaio 2023 ci troviamo al livello di 11.000, su un supporto statico e dinamico decisamente importante, con minimi mensili mai venduti (ma nemmeno acquistati). Pertanto, almeno nel breve periodo, fin quando non ci saranno reali segnali di acquisto, la mia visione rimane short.
Ritengo, però, che non sia assolutamente da escludere che, nel lungo periodo, e quindi verso la fine del 2023, il Nasdaq possa ritrovarsi a puntare di nuovo verso i suoi massimi. Ipotesi da valutare e contestualizzare attentamente giorno per giorno sulla base della propria strategia e dei segnali che ci da il mercato stesso.
"Questo articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento e, in quanto tale, non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e, pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".