Qualcuno dice che c’è troppa domanda sul mercato, altri invece paventano una difficoltà di sinergie sul mercato. La vera anticipazione è che l’industria sta guardando oltre. L’osservazione è rivolta alle nuove tecnologie attraverso l’idrogeno verde e non solo.
Il carbone già subisce da qualche tempo l’effetto della sostituzione in alcuni impianti industriali, il gas è in fase di rinnovamento per così dire, di tipo tecnico. E’ vero, ci vorrà ancora tempo ma la strada è segnata. Non si può d’altronde cambiare la mentalità in un colpo solo, questo lusso è solo per pochi.
Secondo l’Hydrogen Council, un organo consultivo globale a livello di CEO, per raggiungere una economia di scala nell’idrogeno, ci sarà bisogno di investimenti intorno ai 25 miliardi di dollari all’anno per un totale di 280 miliardi di dollari fino al 2030.L’idrogeno ha un grande potenziale ma non sarà facile.
Ricordiamo che il gas è attualmente la principale fonte di produzione di idrogeno: rappresenta i tre quarti della produzione annuale del mondo, secondo l’Aie.
Il quadro grafico non è affatto dei migliori. In questi giorni ha toccato il minimo degli ultimi 3 anni, ritoccando il livello a quota 1,810 dollari.
Nuovo range tecnico 1,810 come base di supporto mentre l’area di resistenza è la soglia 2,08 dollari. Scattate tutte le ricoperture di tipo tecnico nel brevissimo termine.
Si potrebbe identificare come un rimbalzo senza grossi benefici nel medio termine. La pressione è costante. Il livello di supporto a quota 1,620 dollari rimane sotto osservazione.