Ricevi uno sconto del 40%
🚨 Mercati volatili? Trovare le gemme nascoste per ottenere una seria sovraperformanceTrova subito azioni

Netflix -36%, calo dei FAANG: è la bolla delle nuove Nifty-Fifty?

Pubblicato 21.04.2022, 08:35
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Siamo nel 1970, veniamo da un bear market (1968-1970) dove l’indice S&P 500 perde il 36%, alcuni titoli più a bassa capitalizzazione fanno pure peggio.

Ci si rifugia allora in compagnie più grandi, solide, che fanno storicamente utili, sembrano inattaccabili.

Coca-Cola Co (NYSE:KO), McDonald’s Corporation (NYSE:MCD),Xerox Corp (NASDAQ:XRX), Walt Disney Company (NYSE:DIS), colossi che in quel periodo “sembravano una garanzia”. Il problema, come sempre succede, è che quei titoli erano ottimi titoli…ma a quotazioni troppo elevate.

Durante la bolla che si creò in quegli anni, il rapporto Prezzo-utili medio delle “nifty-fifty” (le 50 maggiori aziende quotate) arrivò a più di 42X, a fronte di una media di mercato di 19X.

Quello che ne seguì poco dopo, con la famosa “bolla delle nifty-fifty”, lo vediamo nell’immagine sotto.

Fonte YCharts

Su questi titoli grossi, sicuri, inaffondabili, si diceva “comprali e tienili per sempre”, sono una garanzia!

Queste garanzie, persero mediamente il 60% nei due anni successivi, in coincidenza di un altro Bear Market (1973-1974) dovuto a diversi fattori (dalla crisi petrolifera alla rottura dell’accordo di Bretton Woods).

Questo evento, insieme ad altri come la bolla dotcom o quella subprime, è sempre rimasto nei libri di storia come un periodo da prendere ad esempio su come i mercati possono fare male.

Dai massimi di quel periodo (raggiunti tra il 1972 e gli inizi del 1973) alcuni titoli impiegarono OLTRE 10 anni per tornare ai livelli precedenti (vedi Walt Disney Company (NYSE:DIS) e McDonald’s Corporation (NYSE:MCD)).

Fonte Tradingview

Fonte Tradingview

Oggi ci troviamo in una situazione molto simile, con alcuni titoli che fino a poco tempo fa erano considerati dei colossi, bilanci solidi, crescita costante, e che oggi stanno ripercorrendo lo stesso andamento delle allora Nifty-Fifty. Alcuni di questi (comeNetflix Inc (NASDAQ:NFLX) e Meta Platforms Inc (NASDAQ:FB), fanno parte dei cosiddetti FAANG).

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

Fonte Ychart

Le 2 domande che molti investitori si fanno quindi sono:

  1. È scoppiata una bolla sui big tech come per le nifty-fifty degli anni ‘70?
  2. Sono occasioni di acquisto o bidoni?

In merito alla prima domanda, per rispondere servirebbe una sfera di cristallo, cosa che al momento non mi hanno dato in dotazione purtroppo. Tuttavia, parlare di “bolla” oggi, con titoli che hanno perso oltre il 70%, mi sembra un tantino in ritardo.

Il mercato sta affrontando una situazione di debolezza, anche qui per varie cause, ma ciò che davvero questi titoli stanno scontando, è la fine di un periodo di crescita estremamente sostenuta e in doppia cifra che hanno vissuto in questi anni.

Ma dobbiamo capire che è normale, le aziende funzionano così. Il punto è che tra i principali titoli più penalizzati di questo gruppo (Meta Platforms Inc (NASDAQ:FB), PayPal Holdings Inc (NASDAQ:PYPL) e Netflix Inc (NASDAQ:NFLX)) ci sono aziende che continuano a mostrare utili e fatturati in crescita, solo meno di quanto molti si aspettavano.

Allora la seconda domanda che dobbiamo farci è la seguente: Ok il calo, ok il titolo penalizzato, ma davvero Netflix Inc (NASDAQ:NFLX) oggi vale (come bilanci) quanto valeva nel 2018?

E ancora, con le valutazioni attuali (mediamente tutte e tre hanno un PS di 5 o inferiore), come dobbiamo comportarci?

Voglio subito chiarire una cosa: per chi avesse avuto questi titoli sui massimi…allora è un problema!

E’ un problema perché botte del 50-60% sono lunghe da recuperare e servono percentuali importanti (vedi sopra), ma alla fine dobbiamo dire che ANCHE sulle Nifty- Fifty, se davvero uno avesse preso alla lettera il motto dell’epoca (compra e tieni per sempre) su 8/10 titoli oggi sarebbe milionario. Non solo, ma chi le avesse comprate dopo un -40% o -50%, avrebbe avuto tempi di recupero decisamente più ridotti (da pochi mesi a 2-3 anni massimo).

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

Oggi è normale (fa parte della psicologia di massa) che tutti inizino a parlare male di questi titoli (da chi ci fa ironia per convenienza a chi dice “ve lo avevo detto io”).

Il punto è che su una cosa sono d’accordo: a novembre dello scorso anno, tutti questi titoli erano cari! In quel momento lì, comprare davvero non aveva senso (ma questo l’ho detto più volte).

Oggi tuttavia dopo cali simili, con i titoli che ricordiamolo, possono perdere utenti (anche lì va visto caso per caso però), ma continuano a crescere e fare utili, è più probabile che con la giusta pazienza si vengano a creare presupposti di acquisto.

Bill Ackman, gestore del fondo Pershing Square (NYSE:SQ) Capital, dopo essere salito agli onori della cronaca con la brillante operazione su Netflix Inc (NASDAQ:NFLX) di 3 mesi fa (sulla carta un profitto di oltre 1 Miliardo) è uscito recentemente con una perdita complessiva di 430 Milioni di Dollari.

Il punto è che noi, a differenza di Bill, non dobbiamo fare soldi per forza entro 12 mesi sennò gli investitori spostano soldi da un’altra parte! Noi abbiamo TEMPO, ed il tempo quando si investe è una risorsa preziosa.

Perciò il punto è il seguente: è vero che le Nifty-Fifty dai massimi hanno impiegato oltre 10 anni per tornare a quei livelli, ma se uno invece le avesse comprate dopo i primi cali o meglio ancora dopo un meno 50-60%?

Altra considerazione…guardate che è già successo! Su titoli come questi…funziona così! Vedi sotto…

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

Fonte Investing.com

Netflix Inc (NASDAQ:NFLX) nel 2011-2012 ha subìto un Drawdown di oltre l’80%, e poi?

Perciò ripeto, adesso questi titoli sono bersagliati dalle critiche, sono presi in giro, sono venduti a mani basse, e nelle discussioni di massa sono titoli ormai “cotti”.

Io personalmente, sto iniziando dopo i forti cali ad accumulare Meta Platforms Inc (NASDAQ:FB), PayPal Holdings Inc (NASDAQ:PYPL) e Netflix Inc (NASDAQ:NFLX). Le trimestrali adesso stanno penalizzando questi titoli (vedremo anche la prossima settimana, potrebbe creare opportunità di nuovi ingressi), ma se un’azienda continua a fare utili, e li migliora insieme al fatturato anno dopo anno, è difficile che possa valere il 60% in meno, anche a fronte di una crescita inferiore.

Sicuramente prima erano troppo sopravvalutate, oggi forse sono troppo sottovalutate. Il tempo ci dirà chi ha ragione, ma fortunatamente, io di tempo ne ho, perché per fortuna o per sfortuna, io non sono Bill...

Alla prossima!

Se ritieni utili le mie analisi, e vuoi ricevere gli aggiornamenti quando le pubblico in tempo reale, clicca sul pulsante SEGUI del mio profilo!

"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico"

Ultimi commenti

Ottima analisi, come sempre!
very good , mi sembra però che il NASDAQ negli ultimi due anni sia salito non poco e non mi sembra che sia sceso di molto dai relativi massimi ... ...
Uno dei pochi autori che parla da persona competente ed in modo intelligente
ottimo
Mah, stai anticipando troppo l'entrata per quanto mi riguarda.
Complimenti, sempre articoli interessanti e ben esposti. Purtroppo però alcuni titoli cambiano i loro range di prezzo e non li recuperano più... ad esempio UCG anni 2008 o Saipem dopo i due profit warning... ma possiamo anche pensare al fatto che nel DJI non c'è alcuna azienda che faceva parte dell'indice quando è nato... purtroppo fa parte del ciclo di vita del prodotto/business se non ti evolvi perisci... è un po' una teoria darwiniana del mercato... domani ci saranno nuovi campioni e vecchie glorie...
una delle analisi di mercato che apprezzo di più ,grazie 👍
analisi ottima che condivido
Concordo pienamente bell'articolo bravo!!
Mi sembra una buona analisi. Vorrei aggiungere che i mercati si sono evoluti rispetto a 40 anni fa' e i recuperi sono molto più rapidi così come la frequenza delle crisi. Anche il paradigma delle nifty fifty risulta anacronistico considerando l'alto uso di UHFT da parte delle banche d'affari. Anche i PE del mercato andrebbero contestualizzati alla situazione dei tassi di interesse. In sintesi, IMO, gli elementi storici che hanno sempre portato previsioni piuttosto attendibili, dovrebbero essere analizzati in modo sempre più approfondito per evitare errori di valutazione. Nel caso specifico, sono d'accordo che Netflix possa essere un affare ai prezzi attuali e che non possa essere assolutamente da considerarsi come un'azienda bollita. Va da sé che il l'attuale Fair value di Netflix sia molto incerto e non sono d'accordo che il cassettista sia il miglior stratega del 21° secolo
Complimenti per i tuoi articoli Francesco, mi definisco un "neofita" e aspetto sempre l'uscita dei tuoi articoli perchè molto chiari, curiosi e, a parer mio, di qualità.
Ottimo articolo
Meta e PayPal le trovo molto interessanti a questi prezzi mentre per Netflix rimango dell'idea che sia difficile mantenere una certa crescita per via del settore in cui si trova. Il vantaggio competitivo che ha avuto per anni è stato eroso sia da chi aveva i contenuti ma non l'infrastruttura (Disney, Warner Bros,...) sia da chi non aveva i contenuti (Amazon e Apple). Tutte aziende che chi più chi meno hanno la possibilità di diversificare il proprio business mentre Netflix è sempre stata (forse troppo) legata al proprio core business
Giusto…pero se dovesse scendere sotto i 200 magari un timido ingresso senza andare pesanti si puo fare, sicuramente non nell’ottica che tornera a certi livelli di prezzo, cosa che comunque non possiamo escludere, i mercati sono imprevedibili.
 certamente, infatti a questi livelli di prezzo in realtà inizio a trovare interessante anche Netflix e dovesse toccare i 200 la monitorerei sicuramente. Certo è che non credo possa tornare a 700 dollari nel breve/medio che effettivamente era un prezzo folle
Bravissimo
complimenti
ottima analisi!!
Se la dirigenza di Netflix decidesse di fare entrare le pubblicità nel suo business farebbe schizzare i ricavi senza alcun costo relativo. incrementerebbe gli utili in modo significativo ed il prezzo di mercato potrebbe recuperare quanto perso. Se rimangono fermi sulla loro decisione di "no ad" dovranno inventarsi qualcos' altro..
Il problema è riuscire poi a collocare il prodotto. Pagare per la pubblicità è indigeribile in europa ed è un suicidio negli US. Psicologicamente i modelli “pago per non avere la pubblicità” e “paga lo sponsor e a me tocca veder gli spot” non possono convivere.
Ottime analisi, un investor deve ragionare diversamente dal trader, meglio però forse aspettare una fase di accumulo prima di entrare
Ottima analisi , come sempre . Personalmente anch'io credo che sia così .
Sempre ottimi spunti. Rappresenti l'unica figura di cui leggo gli articoli sempre con piacere. Grazie.
ottima analisi
Ottima analisi. Grazie
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.