Mercoledì il dollaro neozelandese è fra le valute G10 con l’andamento migliore, dopo che il sondaggio della RBNZ ha mostrato che nel terzo trimestre sono cresciute le aspettative d’inflazione.
I manager delle aziende prevedono un moderato recupero; nel T3, le aspettative sull’inflazione annua media sono salito all’1,86% a/a, a fronte dell’1,8% di quello precedente, livello comunque inferiore all’obiettivo di medio termine della banca centrale.
Le aspettative sull’inflazione a due anni sono cresciute marginalmente, al 2,04% dal 2,01% di tre mesi fa.
Nelle prossime ore la banca centrale australiana (Reserve Bank of New Zealand, RBNZ) annuncerà la sua decisione di politica monetaria. Un leggero miglioramento delle aspettative d’inflazione non basterà però per far alzare i tassi d’interesse all’istituzione.
Il tasso ufficiale OCR dovrebbe rimanere invariato al minimo storico dell’1,75%.
Stando all’ultimo sondaggio, i partecipanti al mercato non credono che la RBNZ alzerà i tassi fino almeno al terzo trimestre del 2019 – una visione ottimista.
Gli speculatori vanno ancora corti sul kiwi; i corti speculativi netti si sono stabilizzati intorno al 45% di tutte le posizioni aperte.
Visto questo posizionamento estremo, il calo dell’NZD/USD è contenuto.
Il rally dell’USD sta perdendo slancio.
Ora la coppia NZD/USD scambia intorno a 0,6755, livello leggermente superiore al minimo della fascia a 3 mesi.
Lo scenario più probabile sembra essere un ritorno verso l’area a 0,68-0,69.